Autore Topic: La sua vita romana è sempre più bella  (Letto 608 volte)

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La sua vita romana è sempre più bella
« : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 15:25:00 »
(Corriere dello Sport)

La sua vita romana è sempre più bella (Corriere dello Sport)
Le passeggiate, la carbonara, il tennis con Klose


«Qui mi sento a casa». Qui è Roma, qui si sente a casa. Felipe Anderson vive come un romano, s’è ambientato benissimo e i frutti si vedono anche in campo. «Sono appassionato di cucina italiana, mi diletto…», ha confessato qualche tempo fa. Felipe va matto per la carbonara, nei primi mesi non mangiava altro perché non conosceva altri piatti, poi s’è messo a dieta. C’è una foto sul suo profilo Twitter, risale ai primi giorni vissuti a Roma: Felipe si fece fotografare davanti ad un piattone di pasta, era l’estate 2013. Felipe Anderson di recente è stato immortalato nel cuore di Roma dal quotidiano “globoesporte”, di fronte al Colosseo e in Piazza Navona. Gli piace passeggiare, in città lo fa con il fratello e la sorella, vivono con lui. Ha un amico brasiliano, è Rafael, il portiere del Napoli, spesso si ritrovano nella Capitale. Felipe ha anche un amico tedesco, si chiama Miro Klose, si sfidano a tennis. Frequenta Keita e Perea, non è un tipo chiuso, gli vogliono bene tutti. A cena a volte si riunisce con De Vrij e Pereirinha (con lui scelgono ristoranti portoghesi). Felipe sa anche stare a casa: «Sono un tipo tranquillo», si definisce così. E’ davvero un tipo tranquillo, non s’è fatto contaminare dal divismo, dalla celebrità. Veste in modo semplice, ha un sorriso per tutti. Veste alla moda, seguendo i suoi gusti. Ha un’anima hip hop, la esprime scegliendo abiti in tema.

La famiglia. Qui si sente a casa ed è un bene. All’inizio ha sofferto la saudade, capita a tanti brasiliani. All’inizio sentiva la lontananza della sua famiglia, il baby Felipe non aveva mai lasciato la sua vera casa, il suo Paese, gli amici, il padre e la madre. Oggi il papà è in carcere, ma lui non smette mai di pensarlo: «Saremo comunque sempre insieme», ha detto Felipe pochi giorni dopo l’arresto del genitore. Ha sofferto sin da piccolo, è cresciuto presto. Ha affrontato tante difficoltà, le ha sempre superate, è questo uno dei suoi segreti. Felipe ha un carattere timido, ma sa reagire. Oggi si sente un re, non si è soltanto ambientato in città, si è immerso nella vita romana, l’ha assorbita, s’è fatto adottare. Felipe Anderson è il futuro della Lazio, l’ha ribadito anche Tare nell’intervista concessa in Albania. Se continuerà a stupire non sarà facile trattenerlo, su di lui piomberanno i club più facoltosi del mondo, magari anche il Barcellona dell’amico Neymar. Hanno giocato insieme nel Santos, sperano di riabbracciarsi nel Brasile al più presto. Felipe Anderson il romano, il gladiatore fantasioso, una versione diversa rispetto a quella tradizionale. Felipe Anderson l’italo-brasiliano, non lo è di origine, lo è per scelta. Ama il Brasile, s’è legato all’Italia. I tifosi l’hanno fatto sentire subito a casa, l’hanno aspettato, l’hanno coccolato, l’hanno spinto a crederci nei momenti più difficili, quando non trovava spazio, quando non convinceva e non incideva. Felipe Anderson cerca gloria nel nostro Paese, nel nostro calcio. E’ a caccia della consacrazione, in Brasile s’è fatto conoscere, ma non è stato amato. Felipe veniva fischiato dai tifosi del Santos, si sentiva schiacciato dall’etichetta di nuovo Ganso. Oggi lo seguono, lo ammirano e prima o poi lo accoglieranno nel Brasile di Dunga. Oggi è tutta un’altra storia, è tutta un’altra vita. Ed è romana.
Daniele Rindone

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