Autore Topic: Collina: "Fuorigioco e mani: è il momento di cambiare  (Letto 573 volte)

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Collina: "Fuorigioco e mani: è il momento di cambiare
« : Venerdì 13 Febbraio 2015, 09:48:42 »
http://www.gazzetta.it/Calcio



Collina: "Fuorigioco e mani: è il momento di cambiare" .Il designato Uefa: "Ora è punito anche chi in modo onesto cerca di giocare il pallone, ma arriva un attimo dopo. Al rallentatore quasi tutti i tocchi di mano sembrano volontari: ma la realtà è diversa. Valutare i centimetri non è umano: serve un diverso equilibrio alla regola"

Il "regalo" della nipotina (quasi due anni) lo ha avuto in anticipo: "Febbre e dolori ovunque. Ha contagiato tutti, ma le si perdona ogni cosa". Stasera la vera festa: Pierluigi Collina spegnerà 55 candeline nella nuova casa di Forte dei Marmi. Una tregua lunga un fine settimana, prima di rituffarsi nei mille impegni che riempiono le giornate del designatore Uefa. Anche perché Champions ed Europa League stanno per ripartire. È tempo di regole. Quelle da cambiare, da riformare e sperimentare. Tanti spunti interessanti che arrivano dalla persona che ancora oggi nel mondo è sinonimo di arbitro. Piccola curiosità: lo scorso dicembre a Dubai, durante il Globe Soccer, Collina si è fermato 5 minuti nella hall dell’albergo insieme con Nicola Rizzoli. Almeno 10 persone di varie nazionalità si sono avvicinate per chiedergli una foto. Solo un paio si sono accorti che c’era anche il fischietto dell’ultima finale Mondiale, invitandolo a far parte dello scatto ricordo.
Collina, ha da poco radunato in Grecia la sua squadra.
Ci sono novità da sapere?
"Rispetto alla fase a gironi, il gruppo degli arbitri si è ridotto: erano circa 90, ora sono rimasti i 21 Elite (considerati i migliori, ndr) più 32 First. La scelta è stata meritocratica, tenendo però anche conto dei Paesi di provenienza dei club qualificati. L’Italia ha 6 squadre e noi potremo contare su Rizzoli, Rocchi, Tagliavento e Orsato. Peccato per Banti e Mazzoleni, che comunque avevano fatto bene".
Alcuni campionati sono fermi o hanno ripreso da poco. C’è il rischio di avere arbitri meno allenati di altri?
"Li seguiamo costantemente: si allenano in modo professionale in ogni periodo dell’anno. Abbiamo una struttura ad hoc che li monitora per cercare di prevenire gli infortuni, individuando i fattori di rischio di ciascuno e agendo su questi. In ogni caso, useremo l’accortezza di non schierare subito in Champions quegli arbitri che arrivano da Paesi dove non si è giocato nelle ultime settimane".
La figura del designatore Uefa è spesso paragonata a quella del c.t. di una Nazionale. Anche lei come Antonio Conte deve faticare per le date degli stage arbitrali?
"I raduni sono fondamentali e capisco molto bene la richiesta di Conte. Cerchiamo comunque di non mettere in difficoltà le federazioni, utilizzando giorni infrasettimanali per lasciare gli arbitri disponibili nel weekend".
Nell’ultimo raduno avete anche parlato di tattica?
"Certo, è fondamentale per un arbitro sapere come gioca una squadra per prevedere cosa potrà accadere nella partita. In Grecia ci ha aiutato il responsabile tecnico della Uefa Lupescu, ex nazionale rumeno. Insieme abbiamo spiegato quali sono le tendenze e le principali caratteristiche tattiche dei club qualificati".

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