www.gazzetta.itdi Nicola Berardino
La squadra di Sarri non incanta ma vince grazie al penalty del suo centravanti, che così diventa il miglior marcatore biancoceleste in serie A Salto in alto della Lazio. Con la vittoria contro il Venezia la formazione di Sarri si porta al quinto posto sorpassando l’Atalanta (un partita in meno) e la Roma, che affronterà nel derby di domenica. I biancocelesti bissano il successo di Cagliari ma devono faticare più del previsto. Ci pensa il solito Immobile a firmare i tre punti: su rigore segna la ventunesima rete in campionato che gli ridà il primo posto solitario nella classifica cannonieri e gli fa strappare un altro record a Piola (ora 144 gol in A con la Lazio). Regge per 58 minuti il muro del Venezia che cerca il pari sino al forcing finale senza però riuscire a evitare la terza sconfitta di fila. Prima della gara, è stato ricordato Pino Wilson, il capitano dello scudetto biancoceleste del 1974, scomparso una settimana fa. Sugli schermi dello stadio diffusi vari filmati della sua Lazio, relativi soprattutto all’epoca d’oro di Tommaso Maestrelli. Alla presenza di alcuni ex compagni di squadra di Wilson, consegnata una targa-ricordo ai figli, Gilda e James, dal presidente Lotito e da Giorgio Sandri, padre del tifoso biancoceleste ucciso nel 2007. La squadra di Sarri ha giocato col lutto al braccio e Immobile con la fascia fossa da capitano, come quella di Wilson.
MURO VENETO -- Sarri deve ritoccare la formazione sulle fasce della difesa: a destra, si sposta Patric (recuperato all’ultimo) per la squalifica di Marusic, mentre sulla sinistra ritorna Hysaj per rilevare l’infortunato Radu. Venezia (squalificato il tecnico Zanetti, in panchina Bertolini) reimpostato col 4-3-2-1. Al posto di Aramu, fermato dal giudice sportivo, torna Nsame come riferimento avanzato. Tra i pali si rivede Maenpaa dopo lo stop di Romero che si è aggiunto a quello di Lezzerini. Novità anche in difesa con Modolo, in mediana con Ampadu e nella trequarti con Busio. Biancocelesti subito all’attacco. Maenpaa anticipa Immobile. Al quarto d’ora Milinkovic vicino al gol: punizione di poco a lato. Dalla distanza ci prova pure Zaccagni. Crnigoj fa muro su una botta di Acerbi. Che poi va a arginare un tentativo di Okereke. Al 34’, buona chance per la Lazio. Sul lancio di Immobile, Felipe Anderson brucia sullo scatto Haps , arriva davanti alla porta ma angola troppo il tiro che va fuori. Proteste laziali per uno scontro in area fra Zaccagni e Caldara. L’attaccante finisce subito dopo a terra per un altro intervento del difensore veneto e viene ammonito da Manganiello per simulazione. Zaccagni era diffidato e così salterà il derby. Il Venezia regge l’urto della Lazio che però non riesce a concretizzare il gioco prodotto. All’intervallo sullo 0-0.
SBLOCCA IMMOBILEâ??
Nella ripresa si parte con Ebuehi al posto di Mateju, in difficoltà su Zaccagni. Al 4’ annullato un gol di Immobile per fuorigioco (tramite Var). Il Venezia va in avanti: ribattuti i tentativi di Okereke e Ampadu. Al Var con Luiz Felipe a terra dopo esser stato colpito al volto da un calcione di Crnigoj in gioco pericoloso: Manganiello concede il rigore. E al 13’ dal dischetto Immobile porta in vantaggio la Lazio. Il bomber così segna anche al Venezia, l’unica squadra di questa serie A cui non aveva mai realizzato un gol. E supera con il 144esimo centro in campionato con Lazio il record di Piola. Al 19’, altri due cambi nel Venezia: escono Nsame e Crnigoj per Henry e Kiyine. Con Milinkovic, Immobile e Luis Alberto biancocelesti vicini al raddoppio. Sarri sostituisce Zaccagni al 26’ con Pedro. E al 33’ Patric con Lazzari. Nuova sostituzione per il Venezia: l’ex Nani rileva Busio. Strakosha è pronto sul colpo di testa. Al 39’ Basic rileva Luis Alberto che sbuffa per la sostituzione. E nel Venezia c’è spazio per Sigurdsson al posto di Fiordilino. Assalto finale dei veneti, ma la Lazio è in guardia per proteggere i tre punti che ricaricano le ambizioni, a partire dal derby.
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