giusto per darmi la misura delle sue capacità, quanto questo Carneade è lontano dalle qualità tecnico-tattiche + sport invernali espressi da Proto (nella decadente versione laziale, si intende)?
Nella scorsa stagione è stato ingaggiato a febbraio da svincolato, dopo l'infortunio di Lezzerini, come riserva dell'ancor più esperto Pomini.
Al quale ha tolto stabilmente il posto nel finale di stagione, dimostrando affidabilità e una discreta reattività in rapporto a un fisico imponente.
Rispetto al Proto versione Lazio, credo sia in una fase meno declinante: il ruolo da titolare sembra averlo perso per il salto di categoria, più che per un calo di rendimento.
Ovviamente sono valutazioni non facili, anche perché a quell'età la condizione di un atleta può crollare improvvisamente.
Quanto alla nostra proverbiale sfiga nell'incappare in prestazioni eccezionali degli avversari, segnalo che nell'organico dei lagunari figura tale Nani.
Temo sia ancora più a rischio del portiere finlandese.
Non ritengo che essere contro la guerra, dunque per la pace, sia una scelta politica ma una scelta umanitaria.
Poi si può discutere sul fatto che purtroppo non serva a nulla ma per quanto mi riguarda, quando la Lazio si espone in una scelta di questo tipo, ne sono fiero.
Essere contro la guerra in astratto può anche ritenersi super partes.
Scrivere "Stop the war" oggi significa schierarsi.
E questo è intollerabile, anche prescindendo dal fatto che ci si schieri dalla parte sbagliata sotto ogni profilo (interesse nazionale, diritto internazionale, realtà dei fatti).
Fermo restando che la priorità, per noi, è rappresentata dalle masochistiche sanzioni antirusse che preludono a un genocidio dell'economia italiana.
Ma, anche qui, non è il calcio a doversi esprimere.
Una scelta del genere si richiama al peggiore conformismo, vale a dire quanto di più lontano dalla lazialità.
Più che essere amareggiato, mi vergogno: al punto che non so neppure se seguirò la partita.