È morto Pino Wilson

[geddy]

Pare la Società ha chiesto l"autorizzazione per la fascia di capitano rossa. Bello. 

E' stato un grande Capitano.

[Frusta]

La dimensione reale di quella squadra poteva essere valutata nei cinque scudetti consecutivi che avrebbe tranquillamente vinto in un contesto almeno imparziale.
Ed anche con una maggiore consapevolezza del momento da parte nostra.

[Frusta]

D'Amico...

D' Amico venne preso in considerazione dalla nazionale solo quando smise la maglietta biancoceleste per indossare quella granata.

[Frusta]

La Lazio è da sempre che sconta il peccato di esistere.

[Arch]

Ciò che riusciva a scrivere il romanziere e tifoso della Juventus Giovanni Arpino contro la Lazio mi fa venire ancora l'orticaria. Insulti, calunnie, istigazioni, razzismo, odio allo stato puro. Oggi ce la prendiamo anche con chi ci sfotte bonariamente. A quei tempi gli attacchi erano espressione di una strategia perversa molto più insinuante e potente.

[Zio Sergio]

A Wilson si deve anche la "lazialità" di Collina,come rivelò lo stesso arbitro ricordando che in gioventù giocava da libero e all'epoca il più forte era Pino.

[ThomasDoll]

Manfredonia era tra i 22. Era convinto di giocare contro l'Argentina invece Bearzot preferì Cuccureddu. Insultò pubblicamente il CT e la sua storia in Nazionale si chiuse lì.

D'Amico tra i 40 lo ricordo bene.*

* Correggo, D'Amico era stato preso in considerazione per i 40 ma non rientrò nemmeno tra questi.

Ricordo benissimo molti fatti dell'epoca perché come tutti gli appassionati seguivo la nazionale religiosamente, non mi dà pace il disamore degli ultimi decenni.
D'Amico fu convocato per la prima volta insieme a Bruno Conti.
Era nel momento in cui giocava col Torino, dove partì benissimo per perdersi, poi, a stagione inoltrata.
Il dualismo tra lui e Bruno si risolse a favore di Conti (un campione dotato di classe assoluta, ma nel gruppo poteva starci pure er pagnottella).
A questa convocazione non ne seguirono altre, non so se Bearzot non apprezzò la presenza di Vincenzo in ritiro o se la cosa dipese dal crollo del suo rendimento in campionato (probabile).

[Er Matador]

Ciò che riusciva a scrivere il romanziere e tifoso della Juventus Giovanni Arpino contro la Lazio mi fa venire ancora l'orticaria. Insulti, calunnie, istigazioni, razzismo, odio allo stato puro. Oggi ce la prendiamo anche con chi ci sfotte bonariamente. A quei tempi gli attacchi erano espressione di una strategia perversa molto più insinuante e potente.

In quali scritti l'autore di Azzurro tenebra si è espresso contro la Nostra?
In che periodo? Con quali argomentazioni?
Chiedo perché la cosa mi interessa, ma ammetto di saperne poco.

[ThomasDoll]

Nel volume che raccoglie la posta di Luciano Bianciardi, amatissimo scrittore maremmano autore de La Vita Agra, Il lavoro culturale, e testimone del disastro della miniera di Ribolla, c'è la posta che lo scrittore teneva sul Guerin Sportivo a cavallo del '70 (morì di lì a poco, non so se per una cirrosi, visto che beveva molto, o per altra malattiaccia).
Era un ex calciatore di ottime prospettive con carriera stroncata da infortunio al ginocchio.
Una volta un tizio gli chiese della Lazio e lui rispose, cattivo, che la Lazio era una squadretta "che non ha mai vinto niente e mai niente vincerà". La rubrica giocava molto sugli sfottimenti tra tifoserie, ci stava un po' di sberleffo ma fu particolarmente cattivo, forse perché siamo soliti prendere a pallate la sua Fiorentina. Lui non visse abbastanza da veder smentita la sua profezia, ma avvenne molto presto, e a distanza di 50 anni fa ridere, visto quello che hanno poi vinto i viola, all'epoca freschi campioni d'Italia.
Non siamo mai stati una squadra simpatia, non so perché.

[Arch]

Er Matador, il periodo era quello compreso tra il 1971 e il 1974 quando la Lazio era rivale della Juventus. Scriveva, il bardo, su "La Stampa" e su "Tuttosport". Un florilegio di insinuazioni sulla regolarità dei nostri successi, critiche spietate e non veritiere sul nostro gioco, ridimensionamento delle nostre vittorie, accuse di favori ottenuti dagli arbitri, attacchi personali ai nostri giocatori, soprattutto Chinaglia, Maestrelli ritenuto solo fortunato, cronache delle partite completamente mistificate, razzismo strisciante, esaltazione servile della Juventus. Godimento bullesco incontrollato e amplificato nelle nostre (rare) sconfitte. Il tutto con una malignità calcolata e un'indubbia capacità nello scrivere che chi lo leggeva poteva crederlo affidabile. Un odio che era rivolto solo a noi.

[bisevac]

D'Amico partì benissimo al Toro grazie a Rabitti che stravedeva per lui, ma poi ci fu un cambio in panchina con Cazzaniga con cui ebbe pessimo rapporto.

Però pure con Bearzot  ci furono dei qui pro quo, e il Trainer era davvero uno permaloso che se la legava al dito

[Matita]

La lettera aperta di ringraziamento dei figli del Capitano.

"Sabato notte è mancato nostro papà improvvisamente lasciando in tutti noi un vuoto incolmabile; da pochi minuti dopo però è stato un susseguirsi di manifestazioni di grande stima ed affetto nei confronti suoi e di tutta la nostra famiglia.
Vogliamo utilizzare questa occasione per ringraziare veramente tutte quelle persone che, a vario titolo, si sono adoperate in questi giorni per rendere il giusto tributo la memoria di nostro padre, ognuno in maniera diversa, ma tutte, enormemente gradite e per le quali nutriremo sempre grande riconoscenza.
Sperando di non dimenticare nessuno, ci tenevamo a ringraziare tutti coloro i quali hanno voluto portare di persona il loro saluto al nostro padre nella camera mortuaria dell’ospedale San Pietro, nella sala della Protomoteca del Comune di Roma e il giorno del funerale presso la chiesa del Sacro Cuore.

Vogliamo ringraziare il sindaco Gualtieri, gli assessori, i consiglieri e tutti gli addetti ai lavori del Comune di Roma che hanno consentito e reso possibile l’allestimento della camera ardente in Campidoglio.
 
Vogliamo ringraziare la stampa e le emittenti radiotelevisive per le bellissime parole ed immagini che sono state divulgate in questi giorni sul nostro padre come sportivo, ma anche soprattutto come uomo e di questo ne siamo anche maggiormente fieri e onorati.

Vogliamo ringraziare tutta l’opinione pubblica che ha fatto prevenire in qualsiasi modo, messaggi e dimostrazioni di grande affetto e di commosso commiato.

Vogliamo ringraziare la Società Sportiva Lazio S.p.A e per essa tutti i suoi dirigenti, gli addetti ai lavori e gli atleti che hanno dato un sincero e tangibile segno di vicinanza alla nostra famiglia nel ricordo del capitano del '74.
Questo dimostra che il popolo laziale e la stessa società non dimenticano, anzi tramandano le proprie tradizioni alimentandole come una famiglia fa con i propri cari.

Vogliamo però ringraziare, in maniera particolare, il presidente Claudio Lotito che, in questi giorni, fin dalla notte stessa a tarda ora, si è prontamente attivato, in prima persona, affinché tutte le nostre iniziative ipotizzate siano poi divenute concretamente possibili.
Nelle telefonate che sono intercorse abbiamo conosciuto e apprezzato tanto l’aspetto umano, paterno, di un uomo che forse può apparire duro, freddo ed austero, ma che in una situazione estremamente triste come quella nella quale ci siamo conosciuti è stato di grande conforto affettivo, di straordinaria disponibilità e generosità, tanto che alcune le iniziative realizzate ancora in corso sono state frutto delle sue proposte.

Appositamente per ultimo come accade nelle famose opere teatrali quando si vuole ringraziare l’attore l’attrice principale che hanno condotto lo spettacolo con particolare carisma e devozione, vogliamo rendere omaggio a tutto il popolo biancoceleste, ad ogni tifoso della S.S Lazio, a tutta la curva Nord e tutte le donne, gli uomini, le bimbe e i bimbi che ci hanno trasferito energia, calore e affetto in modo talmente particolare intenso, verso i quali non troveremo mai la giusta maniera per sdebitarci.
I cori dedicati a papà al termine della messa rimarranno sempre nei nostri cuori e saranno per sempre la testimonianza dell’apporto unico che si è creato tra la nostra famiglia e il tifo della Prima Squadra della Capitale.
Sarà impossibile dimenticare tutto questo...

Grazie S.S. Lazio"

[Panzabianca]

Bella, Conciliativa, Laziale.
Grazie

[LaLazioMia]

Bella, Conciliativa, Laziale.
Grazie

In particolare conciliativa visto che ancora ieri su Cittaceleste c'era un tizio conduttore della trasmissione e pur di dare addosso alla società ha ricordato come ai funerali di Gianni Elsner Lotito pur presente all'esterno della chiesa raccontava come la curva lo appellava  tacciando lo stesso Lotito di nessuna sensibilità. questo è il mondo dei laziali presunti non degni di questi colori

[cartesio]

La lettera aperta di ringraziamento dei figli del Capitano.

"
…
Grazie S.S. Lazio"

Perbacco.   Che bella lettera.  Roba da far venire voglia di conoscere chi l’ha scritta.