www.iltempo.itVittoria in rimonta sul Milan: doppietta di Parolo e gol di Klose I biancocelesti superano Mazzoleni, errori e infortuni e sono terzidi Luigi Salomone
Più forti di tutto e con la maglia bandiera sul petto. Di Mazzoleni, arbitro inguardabile e pericoloso, della sfortuna che azzoppa prima De Vrij e poi Djordjevic: finisce 3-1 per la Lazio contro un Milan allo sbando e con un Mexes in crisi di nervi espulso solo nel recupero per un pugno a Mauri. Apre Menez in un primo tempo con due rigori solari negati ai biancocelesti e la giustizia arriva solo nelle ripresa: doppietta di Parolo, in mezzo il sigillo di Klose per una vittoria che vale il terzo posto per una notte.
Emozioni forti
Alle 20.44 del 24 gennaio 2015 torna la maglia bandiera. Non sono Fiorini e Poli come nel 1987 a indossarla ma Klose e Mauri. I trentacinquemila dell'Olimpico si stropicciano gli occhi, qualcuno piange in tribuna, tutti quelli con i capelli bianchi provano a spiegare ai loro figli, ai loro nipoti che cosa abbia rappresentato nella storia della Lazio la mitica divisa degli eroi del -9. Olympia vola e sceglie la curva Sud per adagiarsi al suolo dopo il solito show (stavolta meno preciso) che strappa gli applausi anche ai mille tifosi del Milan.
Avvio choc
Due minuti e potrebbe esserci la svolta a favore della Lazio: cross dalla destra, Radu anticipa Bonaventura che lo atterra. E' rigore per tutti, per tutte le moviole, non per Mazzoleni che fa finta di nulla e, poco dopo ammonisce, il difensore rumeno e Alex per proteste (il laziale sarà anche squalificato per Cesena). Pubblico imbufalito, Pioli s'infuria, Lotito prova a fare finta di niente (ma il club non era potente nel palazzo del calcio? Bah). Se poi a questo clamoroso abbaglio arbitrale si unisce la sfiga cosmica che attanaglia Biglia & Co. Basta perde palla su Menez che impallina Marchetti dopo una corsa di trenta metri.
Proteste e vergogna
Detto che poi nel primo tempo il Milan fa un catenaccio e la Lazio spreca con Klose e Candreva due occasioni solari per il pareggio, c'è anche un altro rigore solare per una trattenuta galeotta di Mexes su Mauri. E qui cominciano i limiti dei biancocelesti che sono incapaci di chiedere con veemenza spiegazioni all'arbitro. Emblematica l'uscita dal campo dopo il fischio finale della prima frazione: nessuno circonda il direttore di gara, Pioli scappa negli spogliatoi e così Mazzoleni esce tranquillo accompagnato amichevolmente da Montolivo e Mexes. Tant'è, non c'è possibilità anche perché Lotito ha scelto la linea soft visto il ruolo in Figc. Se al presidente va bene così?
I lampi laziali
Si riparte e in quattro minuti la banda Pioli raccoglie i frutti del suo dominio. Klose sale in cattedra, prima confeziona l'assist per Parolo che fa secco Diego Lopez con un sinistro al volo da cineteca, poi sfrutta l'errore in disimpegno della coppia Montolivo-Mexes e regala il raddoppio alla Lazio. Inzaghi corre ai ripari: dentro Cerci e Pazzini, si passa al 4-2-3-1 per rimettere in piedi la partita. A quel punto De Vrij chiede il cambio, tocca a l brasiliano Mauricio all'esordio senza nemmeno un allenamento con la squadra ma non ci sono alternative.
Sfortuna cosmica
Alla Lazio può anche succedere che mentre Parolo realizzi il meritato 3-1 ma nell'azione che manda in delirio l'Olimpico Djordjevic, appena entrato al posto di Klose, si infortuni gravemente (il pallone gli resta sotto): si teme un lungo stop. E così la festa per tre punti d'oro viene sporcata dalle lacrime del centravanti serbo. Ma che notte da veri laziali.