Credo, che lui faccia e fara' per sempre parte della Storia della Lazio e penso che rimarra' per sempre nei nostri cuori.
Per quanto riguarda me, vi leggo come al solito con piacere: un saluto a tutti.
BEPPE SIGNORI:
"È stata dura. Quel 1° giugno 2011 non lo scorderò mai. Mi ricordo i poliziotti in borghese che vennero a prendermi a Termini, la tv che dava la notizia e io che spegnevo e forse per farmi del male accendevo di nuovo.
Ho visto le persone cambiare sguardo. Mi chiedono se qualcuno mi ha deluso. No, sapevo che chi c’era sarebbe rimasto e chi aveva dubbi sarebbe andato via.
È stata una selezione naturale. Ma non è stato facile. Papà e mamma hanno vissuto situazioni spiacevoli, anche perché vivendo in un paesino…
Scritte sui muri. ‘Signori boia’. E adesso gli stessi che avevano cambiato sguardo dicono ‘io lo sapevo’.
Ma sapevi cosa?
Ai miei figli ho detto: voi dovete essere orgogliosi di Beppe Signori come giocatore, ma più di vostro padre perché alla fine riuscirà a dimostrare che le cose non sono andate così.
Adesso sono felici.
Sono tanti i danni che mi ha procurato questa storia. Cicatrici enormi. Due anni fa mi è partito un trombo dal polpaccio che ha bucato il polmone.
Mi sono ritrovato al Sant’Orsola sdraiato, intubato, perché stavo per schiattare.
Ovviamente al trombo hanno concorso diversi fattori, però l’inchiesta ha contribuito a debilitarmi, insomma l’ho somatizzata. Le troppe sigarette hanno fatto il resto.
Ho avuto dei grossissimi momenti di sconforto, in particolare all’inizio. Non dico che ho pensato a gesti estremi. O meglio, ci ho pensato, ma non ho mai preso in considerazione l’idea di farla finita.
C’erano i figli, mia moglie, gli amici più stretti che mi sono stati accanto, i miei familiari, mia sorella.
Sono stati 10 anni difficili ma come nel mio carattere sono sempre stato abituato a lottare fino alla fine.
Non mi piaceva rimanere nel grigio di una prescrizione, ho preferito andare avanti: doveva essere o nero o bianco.
E’ stato bianco e sono molto felice, ovviamente 10 anni cercherò di recuperarli da ora in poi.
Mi manca l’odore dell’erba del campo di gioco, quello di allenatore è il mio prossimo obiettivo.
Faccio la battuta: vorrei scommettere su me stesso”.
Buon compleanno Giuseppe Signori!
Fonte: Corriere dello Sport.