Autore Topic: Derby, Mauri ne ha giocati 14 e non perde una sfida cittadina dal marzo 2011  (Letto 537 volte)

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Gianluca Cherubini

E quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Esperienza allo stato puro, intelligenza tattica, qualità e fantasia, Stefano Mauri prepara e carica la stracittadina: «Vogliamo festeggiare ancora - ha raccontato a Lazio Style Radio - e regalare un compleanno super alla nostra gente. Il derby è una gara a parte, ma non vediamo l'ora di scendere in campo. Siamo pronti».
Oggi pomeriggio Pioli lo lancerà dal primo minuto, l'assenza di Senad Lulic non cambierà i piani, sarà una Lazio all'attacco. Mauri galleggerà tra le due linee, partirà come trequartista centrale nel 4-2-3-1, verrà spostato intermedio a sinistra nel 4-3-3 quando sarà la Roma ad attaccare. È il talismano biancoceleste, un jolly straordinario, contro la squadra di Garcia guiderà centrocampo e attacco.
Il capitano proverà a non dare punti di riferimento alla difesa giallorossa, cercherà in tutti i modi di servire palloni interessanti ai propri compagni d’attacco, conosce il derby della Capitale e non ha paura. Si tratterà del quindicesimo in carriera, Mauri ha già segnato alla Roma due volte (con Edy Reja e Vladimir Petkovic in panchina), ha alzato al cielo la Coppa Italia del 26 maggio 2013, è entrato per sempre nella storia.

Oggi pomeriggio il capitano biancoceleste proverà a scrivere un altro capitolo, l'ennesima sfida infinita, Pioli lo considera un elemento fondamentale: «Stefano ha le qualità per giocare in ogni zona del campo - ha spiegato ieri l’allenatore della Lazio in conferenza stampa - Certo ha caratteristiche diverse da Lulic, ma possiede un'intelligenza incredibile negli inserimenti, nell'andare ad affiancare la punta centrale. Non sarà mai un discorso singolo di un reparto o di un calciatore, la Lazio deve essere sempre compatta in ogni frangente».
Tatticamente Mauri è un giocatore perfetto, in questa stagione ha risollevato la squadra più volte, ha messo a segno reti importanti e trasmesso fantasia al reparto avanzato. Può muoversi dietro a Klose, lo ha fatto per tre anni consecutivi, i due si conoscono a memoria. Ottimo anche il feeling con Djordjevic (l'impatto è stato subito positivo), senza dimenticare gli assist per Candreva e Felipe Anderson.

Mauri è l'uomo in più, il leader dello spogliatoio, un trascinatore per i più giovani. Durante la settimana ha regalato consigli, giocare il derby non è facile, il centrocampista brianzolo ha spiegato e svelato l'importanza di questo match. Vuole vincerlo, nessun dubbio: pretende la Champions League con la Lazio, è un obiettivo dichiarato, sogna lo sgambetto ai cugini, cercherà il successo fino all'ultimo.
Poi a fine anno tratterà il rinnovo con il presidente Lotito: il suo contratto terminerà il 30 giugno, il futuro resta un rebus, ma difficilmente (se continuerà su questi livelli) andrà via da Roma. Ma è presto per pensarci, prima c'è il derby, non una partita qualunque. Mauri lo ha capito da tempo, ha superato la tensione nel corso degli anni, è abituato a certi appuntamenti. Pioli si affida a lui, al calciatore con più esperienza alle spalle, alla «vecchia guardia» che difficilmente tradisce. 

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