Autore Topic: La profonda differenza  (Letto 1539 volte)

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Offline MCM

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La profonda differenza
« : Sabato 31 Gennaio 2015, 10:46:34 »
Ricordo che tempo fa si parlava di senso della Patria, senso civico nel senso etimologico del termine e di Patriottismo perduto.

Ecco cos'è la Patria, ecco cosa significa essere cittadini.
Ecco perché l'Italia è un paese morto e senza speranza.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/pap-giapponese-e-dignit-cittadino-anche-nel-dolore-1088003.html

Offline Skorpius

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Re:La profonda differenza
« Risposta #1 : Sabato 31 Gennaio 2015, 12:28:59 »
Ricordo che tempo fa si parlava di senso della Patria, senso civico nel senso etimologico del termine e di Patriottismo perduto.

Ecco cos'è la Patria, ecco cosa significa essere cittadini.
Ecco perché l'Italia è un paese morto e senza speranza.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/pap-giapponese-e-dignit-cittadino-anche-nel-dolore-1088003.html

E' un discorso difficile, specie se fatto ad una platea di persone che considerano il patriottismo un male in sè.

ps è anche vero che portare la cultura nipponica come esempio causa scompensi devastanti.. sono davvero troppo distanti da noi su questi argomenti...
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Il frigorifero

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Re:La profonda differenza
« Risposta #2 : Sabato 31 Gennaio 2015, 12:46:21 »
Hai toccato un punto molto interessante. Soprattutto dopo il modo in cui è stata gestita la questione delle due "volontarie" in Siria e dai commenti dei familiari dopo la liberazione.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Er Matador

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Re:La profonda differenza
« Risposta #3 : Sabato 31 Gennaio 2015, 13:03:03 »
Hai toccato un punto molto interessante. Soprattutto dopo il modo in cui è stata gestita la questione delle due "volontarie" in Siria e dai commenti dei familiari dopo la liberazione.
Confermo.
Il confronto, a livello di governi e di cittadini, è quanto di più chiarificatore.
Purché non si cada nell'errore di proporre il Giappone come esempio per l'Italia, per due buoni motivi.
Primo: quel tipo di dignità non è nelle nostre corde, poiché le nostre migliori doti di umanità, diplomazia spontanea, capacità di mediare e conciliare si collocano all'estremo opposto su un ipotetico scacchiere dell'etica.
Dovremmo integrarle con un minimo di schiena dritta, anziché estendere una capacità di sopportazione e di assorbimento pressoché illimitata a persone e comportamenti da respingere senza esitazione.
Secondo: da quel senso dell'onore e della disciplina, fanatizzati fino alla disumanizzazione, deriva il miracolo quotidiano di un popolo straordinario sotto molti aspetti.
Ma anche l'operato dell'Unità 731, e altri orrori a comando eseguiti con la stessa impassibilità.

Offline Frusta

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Re:La profonda differenza
« Risposta #4 : Sabato 31 Gennaio 2015, 14:17:37 »
L' antipatriottismo è stato considerato a lungo dalla sinistra, parlo soprattutto di quella comunista, come riscatto dal fascismo.
Tanto che le bandiere tricolori negli anni settanta le potevi vedere solo nel logo del PLI, nei comizi di Almirante o alle partite della nazionale, per il resto la parola "patria" era considerata alla stregua di una bestemmia.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline MCM

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Re:La profonda differenza
« Risposta #5 : Sabato 31 Gennaio 2015, 14:46:38 »
Confermo.
Il confronto, a livello di governi e di cittadini, è quanto di più chiarificatore.
Purché non si cada nell'errore di proporre il Giappone come esempio per l'Italia, per due buoni motivi.
Primo: quel tipo di dignità non è nelle nostre corde, poiché le nostre migliori doti di umanità, diplomazia spontanea, capacità di mediare e conciliare si collocano all'estremo opposto su un ipotetico scacchiere dell'etica.
Dovremmo integrarle con un minimo di schiena dritta, anziché estendere una capacità di sopportazione e di assorbimento pressoché illimitata a persone e comportamenti da respingere senza esitazione.
Secondo: da quel senso dell'onore e della disciplina, fanatizzati fino alla disumanizzazione, deriva il miracolo quotidiano di un popolo straordinario sotto molti aspetti.
Ma anche l'operato dell'Unità 731, e altri orrori a comando eseguiti con la stessa impassibilità.

Ma infatti il mio intento non era chiaramente prendere il Giappone come modello per il nostro paese.
Bensì far vedere una differenza sostanziale, direi quasi estrema, tra modi di intendere la propria appartenenza ad una comunità umana.

Pomata

Re:La profonda differenza
« Risposta #6 : Domenica 1 Febbraio 2015, 20:23:48 »
L' antipatriottismo è stato considerato a lungo dalla sinistra, parlo soprattutto di quella comunista, come riscatto dal fascismo.
Tanto che le bandiere tricolori negli anni settanta le potevi vedere solo nel logo del PLI, nei comizi di Almirante o alle partite della nazionale, per il resto la parola "patria" era considerata alla stregua di una bestemmia.

Anche in Spagna, fino al mondiale vinto, mettere una bandiera Spagnola era visto come un simbolo fascista...

Io avrei continuato a proibirle solo per quei colori de merda :D