Autore Topic: Delusione Lazio, con il Chievo solo 0-0  (Letto 428 volte)

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Delusione Lazio, con il Chievo solo 0-0
« : Domenica 30 Novembre 2014, 14:36:40 »
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Nel finale decisivo Bizzarri. I biancocelesti di Pioli non vincono da tre turni e restano al sesto posto con il rischio di scivolare più in basso

di Giorgia Baldinacci

A Verona non fa freddo, a Roma tantomeno. E' un novembre caldo, ma la Lazio comincia ad avere qualche brivido. C'è qualcosa che non va, novanta minuti non sono bastati per scardinare il Chievo dallo 0-0. Voglia di vincere, tanta. Concretezza invece non abbastanza. Qualche sussulto, ma i biancocelesti hanno creato poco. I clivensi praticamente nulla, se non un buon punto da mettere in cascina. Che invece non serve troppo alla Lazio per uscire da un periodo di crisi, dopo due sconfitte con Empoli e Juventus, non può accontentarsi di un pareggio. Sale a 20 punti, rischia di farsi superare da Milan e Udinese e di regalare altra strada a chi le sta avanti. Un altro dato, seconda partita consecutiva senza reti, l'attacco laziale è in astinenza. Che tu ti chiami Djordjevic o Klose, stavolta non fa differenza. La strigliata di Lotito sembrava sull'attenti squadra e tecnico, a Verona non si poteva sbagliare.

Pioli ha avuto una settimana per pensarci su, poi ha deciso: Radu torna al centro della difesa. Questa la grande novità per affrontare il Chievo, l'emergenza quasi la impone (out Ciani e Gentiletti) e il romeno è a disposizione. Affianca De Vrij ed anche con buona autorevolezza, nonostante i clivensi non gli complicano eccessivamente la vita. Squalificato Lulic, prima chance da titolare dunque per Gonzalez, instancabile Parolo è sempre in campo. Poi il ritorno di un punto fermo, Mauri: parte da esterno nel tridente, si sposta sulla trequarti alle spalle di Djordjevic, trova spesso l'intuizione giusta per inventare il gioco. Candreva, sull'out opposto, sforna assist come se piovesse. Tutto il primo tempo a macinare chilometri lungo la fascia, a servire una gran quantità di palloni in area. Molti gli riescono anche bene, è dai suoi piedi che partono le migliori occasioni biancocelesti. Dialoga con Mauri, Parolo arriva a rimorchio, il suo sinistro è potente ma non preciso al 12'. Alla mezzora è ancora l'esterno romano a lavorare un bel cross dalla destra, e ancora Parolo a tagliare sul primo palo senza trovare però la porta. Il Chievo è solido e compatto, chiude ogni spazio, induce all'errore. Ma trova un'unica occasione nei quarantacinque minuti, quando Birsa telefona a Meggiorini un pallone solo sfiorato dall'attaccante.

Avaro d'emozioni il secondo tempo, sarà certo per il pressing asfissiante degli uomini di Maran. La Lazio non respira, cala d'intensità e non sa più inventarsi qualcosa. Cambiare le carte in tavola potrebbe essere un'idea, pensa Pioli e spedisce in campo Felipe Anderson per un Candreva sceso di tono. Di tono, per la prima volta nella ripresa, la partita sale al 26' e suona biancoceleste: Parolo dialoga con Mauri, il brianzolo spara un sinistro potente e preciso, un pizzico centrale, Bizzarri si fa trovare prontissimo. Un paio di minuti e il centrocampista lascia il passo a Keita, un quarto d'ora per sbrigliare le strette maglie clivensi. Certo non è un caso se la Lazio comincia a farsi più imprevedibile e regalare non pochi palloni in avanti, merito soprattutto dello spagnolo e dell'ex Santos. Eppure al Bentegodi è di quei risultati quasi impossibili da scardinare, per questo Pioli punta sugli ultimi dieci minuti di Klose. E invece praticamente al 90' è De Vrij a rischiare di diventare uomo del match, con una schiacciata di testa a cui solo Bizzarri può dire di no. » proprio l'ex portiere biancoceleste a decidere il risultato.

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