"Chi può ritornare a casa, chiudersi nella camera afosa, mentre la luna cavalca nella sua pienezza questo cielo azzurro cupo e imperscrutabile, illuminando la severa gigantesca massa della città eterna con una magica luninosa nebulisità? Si deve passeggiare a Roma al chiarore della Luna, così si scongiurano i morti; essi fanno saltare le loro tombe e cominciano ad animare tutte le rovine e a trasformarle"
Ecco, potrei senza dubbio averlo scritto io dopo un derby in notturna vinto magari in 10 contro 11, ma, ahimé e prima di me, è stato il Gregorovius nel 1853.
Amen