Corriere dello Sport
Lulic: La Lazio mi rende felice Non commenta, ma è come se dicesse sì: «Non voglio commentare le voci sul mio rinnovo di contratto. Io a Roma sto bene e mi piace giocare per la Lazio». E’ il sì di Lulic, un sì che sembra sottinteso. Non ha commentato, ma s’è esposto. In ballo c’è il suo rinnovo, l’ultimo della lista. Lotito ha blindato Candreva, Onazi, Cataldi, Keita e Tounkara, all’appello manca il bosniaco. L’operazione-rinnovo va avanti da agosto, potrebbe concludersi prima della fine dell’anno. L’intesa, ad inizio ottobre, sembrava vicina, restavano da sistemare alcuni aspetti della piattaforma.
Lulic è sempre in scadenza nel 2017, attende l’adeguamento. In passato aveva accarezzato l’idea di partire, certe sirene e certi rumors l’avevano stuzzicato. La Lazio lo convocò, gli parlò, gli disse che a Formello non erano mai arrivate offerte ufficiali. Lulic si tranquillizzò e andò avanti per la sua strada. I contatti con i suoi manager vanno avanti da tre mesi, l’ultimo incontro tra i dirigenti e il giocatore risale invece alla notte di Palermo-Lazio. Lotito e Tare rimasero a colloquio con Senad nel piazzale del “Barbera”. La firma arriverà, c’è ottimismo, bisogna stringere. Le parole di Lulic fanno ben sperare, valgono come assist. La società, considerando la valutazione di 16-18 milioni di euro data al giocatore in estate e valutando il rendimento avuto negli ultimi tre anni, è pronta a riconoscere il giusto aumento. Lulic attualmente percepisce 750 mila euro, è previsto un allungamento biennale (scadenza 2019) a cifre più alte.
La forma. Lulic è un riferimento, a centrocampo e in attacco, s’è sdoppiato definitivamente. Mezzala o esterno offensivo, per lui cambia poco. Si sdoppia anche in partita, ricopre due ruoli, quando c’è Mauri si scambiano la posizione. E’ tra i top player della Lazio, sembrava certa la sua partenza, non s’è concretizzata. Lulic corre e rincorre, è tra i più utilizzati e ne sta pagando le conseguenze. A Empoli non ha inciso, la stanchezza l’ha condizionato. Su di lui pende una diffida, il prossimo giallo porterà alla squalifica. Ha rischiato domenica, ha evitato il pericolo di saltare il big match con la Juve.
La Nazionale. Lulic si sdoppia sempre, non corre solo per la Lazio, corre anche per la Bosnia. Il 16 novembre, ad Haifa, la Nazionale bosniaca affronterà Israele fuori casa: «Sarà dura in Israele. Le numerose assenze (sono out Edin Dzeko, Sead Kolasinac, Sead Salihovic, Avdija Vrsajevic e Vedad Ibisevic, ndr) ci preoccupano. Nessuna squadra può sostituire facilmente così tante pedine fondamentali», ha dichiarato Lulic nell’intervento registrato dai media del suo Paese e rimbalzato in Italia. La Bosnia di Susic (due punti in tre partite) fa parte del gruppo B e occupa la quinta posizione della classifica dietro Galles, Israele, Belgio e Cipro. Lulic sogna l’Europeo del 2016, si giocherà in Francia. Lulic punta nuovi traguardi, sono internazionali. Pochi anni fa era uno sconosciuto, è diventato un simbolo della Lazio, è cresciuto in Nazionale. La storia, per lui, deve dire gloria su tutti i campi, da quel 26 maggio in poi.
Daniele Rindone