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All'Olimpico le reti di Mauri, Klose ed Ederson fanno volare i biancocelesti al 3° posto della classifica con 19 punti. La squadra di Zeman resta a mani vuote pur riaprendo la partita nel finale con Joao PedroSedici punti nelle ultime sei gare, terzo posto a braccetto con la Sampdoria e la Roma nel mirino, a sole tre lunghezze di distanza. Il 4-2 finale fa sognare la Lazio di Pioli, con febbre da Champions giustificata più dal risultato che dal gioco. Chiariamoci, dopo un ottimo primo tempo i biancocelesti si sono seduti, rischiando di buttare tutto all'aria, anche con il Cagliari in inferiorità numerica. Alla fine i tre punti sono arrivati lo stesso e chissà dove sarebbe la Lazio se non fosse partita così male...
DOMINIO BIANCOCELESTE — Pioli fa esordire sull'out destro Pereirinha e rilancia davanti Klose, di nuovo titolare dopo 5 gare. La mossa si rivelerà giusta, perché il panzer tedesco marchia la vittoria biancoceleste con una doppietta che arriva subito dopo il gol di Mauri in apertura (7', ci riprova anche al 39'). A conti fatti, non c'è mai partita. Zeman è senza uno dei suo uomini più in forma, Avelar, ma ottiene poco un po' da tutti, ad eccezione di Ibarbo. Pioli, invece, si gusta gli interscambi tra Lulic e Mauri, la geometria di Biglia (orologio perfetto) e le sgroppate continue di Candreva. Con tutta questa positività, logico che la Lazio archivi la partita in meno di mezz'ora, anche perché dall'altra parte Conti non riesce mai ad innescare la manovra ed i piccolini (Sau e Cossu) restano tali.
ALTRO FILM — Il 3-0 probabilmente intorpidisce i biancocelesti, che tornano in campo lenti e macchinosi. Così Marchetti deve superarsi due volte su Ibarbo (2' e 10'), arrendendosi in mezzo in mischia, con Braafheid che insacca un pallone sporcato da Sau. Lulic potrebbe richiudere i giochi subito dopo sull'ennesima discesa di Candreva, ma spreca a porta vuota, poi una punizione alta di Biglia, mentre dall'altra parte Murru mette dentro due rasoiate su cui prima Ibarbo non riesce a impattare e poi non c'è nessuno. Insomma, è tutta altra musica rispetto al primo tempo, almeno fino al 27', quando Lulic e Ibarbo si smanacciano a vicenda su di un contrasto e il colombiano viene poi espulso per la successiva reazione. Per la Lazio sembra fatta, ma non è così, tanto che al 39' arriva il 3-2 di Joao Pedro e un carico di ansia senza fine. A scacciare le paure ci pensa nel finale ancora Candreva: folata offensiva ed assist insaccato a porta vuota da Ederson. Tanta sofferenza, ma tre punti d'oro.
Andrea Pugliese
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