Autore Topic: Lazio, assalto alla Champions  (Letto 490 volte)

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Lazio, assalto alla Champions
« : Lunedì 3 Novembre 2014, 11:35:50 »
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Stasera all’Olimpico arriva il Cagliari, Pioli vuole ritrovare la vittoria: «Ora dobbiamo accelerare. Ma per il terzo posto parlate con Lotito». Zeman: «Cagliari puoi farcela»

di Daniele Palizzotto

Una vittoria per dimenticare Verona. Tre punti per ripartire, respingere l'assalto dello spauracchio Napoli e riprendersi quel terzo posto invocato in settimana dal presidente Claudio Lotito. Stefano Pioli, per la verità, non vuole parlarne e preferisce girare le domande sulla Champions al numero uno biancoceleste, ma stasera contro il Cagliari di Zeman la Lazio ha un solo risultato a disposizione se vuole continuare a coltivare ambizioni importanti: la vittoria.

Pioli lo sa. Il pareggio raccolto giovedì al Bentegodi ha lasciato un po' d'amaro in bocca in casa biancoceleste, ma il tecnico emiliano guarda avanti e lancia un messaggio chiaro alla squadra. «Ora dobbiamo accelerare - ha sentenziato Pioli presentando la sfida al Cagliari, in programma alle 21 allo stadio Olimpico - Ho rivisto le foto dei miei ragazzi dopo la partita contro il Verona, nelle loro espressioni c'è la consapevolezza di aver cercato la vittoria fino all'ultimo minuto. Siamo all'inizio del percorso, abbiamo lavorato tanto sulla mentalità e il fatto di non essere soddisfatti dal pareggio del Bentegodi è importante. Ora dobbiamo spingere sull'acceleratore. Ma se volete parlare del terzo posto fatelo con il presidente».

Profilo basso, dunque. Forse per motivi scaramantici, probabilmente per mantenere alta l'attenzione della squadra, magari per mandare un messaggio anche a Lotito sulle reali possibilità di questa Lazio. «C’è grande entusiasmo e io non voglio fare il pompiere - ha spiegato Pioli - ma i grandi obiettivi si raggiungono a piccoli passi, ossia vincendo le singole partite. Dobbiamo portare a casa il risultato pieno domenica dopo domenica, ora non è il momento per guardare la classifica. Quando lo sarà? Il primo punto di riferimento è a Natale , ma solo a marzo la situazione sarà più chiara. Ora, invece, dobbiamo crescere e migliorare. Per esempio, non possiamo gestire le partite senza creare occasioni, pensando che siano vinte una volta passati in vantaggio come è successo a Verona. Le gare vanno chiuse. E poi abbiamo subito troppe espulsioni: in undici non avremmo perso a Genova né pareggiato a Verona, ne sono convinto. Serve attenzione, concentrazione e determinazione, dobbiamo rimanere sul pezzo per 95 minuti».

Pioli ha le idee chiare, non vuole parlare di Champions ma, tra le nove squadre già affrontate, non vede formazioni più forti della Lazio. «Non ho visto avversari superiori - ha osservato l'allenatore biancoceleste - neppure chi ci ha battuto. Corsa a due Juventus-Roma per lo scudetto? A differenza degli anni passati, le squadre medio-piccole possono creare difficoltà alle più forti, il livello si è alzato. In ogni caso io penso alla Lazio: il campionato non si decide fino a gennaio-febbraio, ma la classifica è sotto gli occhi di tutti, con tante squadre in pochi punti, e noi saremo soddisfatti se batteremo il Cagliari».
Una partita difficile per la Lazio perché i sardi, dopo un avvio complicato (un punto raccolto nelle prime quattro giornate con tre sconfitte consecutive), hanno decisamente cambiato marcia, mettendo in pratica i dettami di Zeman e raccogliendo otto punti nelle ultime cinque gare, con due netti successi in trasferta su Inter (4-1) ed Empoli (4-0). «È una squadra difficile da affrontare - ha ammesso Pioli - Zeman ha lasciato un'impronta importante dovunque ha allenato, sempre coerente nel lavoro e nei comportamenti. Il Cagliari ha attaccanti pericolosi, gioca in verticale e porta tanti uomini in avanti. E poi anche per noi sarà la terza partita in otto giorni, non credo che tutti i calciatori possano mantenere la stessa intensità per tre gare di fila. In ogni caso ho a disposizione una rosa di valore e potrò scegliere bene: siamo consapevoli dei nostri mezzi e abbiamo la mentalità adatta per poter vincere». Perché per Pioli parlare di Champions League è vietato, ma battere il Cagliari è un obbligo.

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