www.ilcalciomagazine.itCandreva si racconta: dalle difficoltà iniziali in biancoceleste al sogno della fascia da capitano.Antonio Candreva, polivalente centrocampista offensivo della Lazio da ormai tre anni, si è raccontato in una lunga intervista a Il Messaggero. Ne riportiamo alcuni estratti: «Il primo giorno che sono arrivato a Formello lo ricordo ancora. C’erano molte persone qui al centro sportivo e quando sono passato con la mia macchina mi hanno insultato pesantemente per il fatto che ero tifoso della Roma». Un inizio molto duro per l’ex Cesena, che ammette: « Non ero sicuro di restare. Ricordo che a Madrid, eravamo lì per la gara di Europa League, mi dissi “Antonio te ne devi andare”. Erano passati 25/30 giorni dal mio approdo in biancoceleste e la situazione era sempre più pesante. “Anche se resto non sarò mai amato veramente”, ripetevo a me stesso. Poi anche le successive partite non sono state assolutamente all’altezza e ho pensato: a fine stagione me ne vado».
Nonostante queste difficoltà iniziali, però, la storia d’amore tra Candreva e la Lazio era destinata presto a sbocciare. Secondo il centrocampista della Nazionale, la gara della svolta è stata «sicuramente quella dell’Olimpico con il Napoli. Non avrei dovuto nemmeno giocare da titolare, ero in ballottaggio proprio perché non stavo andando benissimo. Poi il mister mi lanciò dal primo minuto e fui fortunato perché trovai il gol dopo appena nove minuti. Lì è scattata in me una molla che mi ha dato molta serenità». Da quel fatidico 7 aprile, in cui la Lazio di Reja superò 3-1 il Napoli di Mazzarri, i tifosi hanno iniziato a guardare Candreva con altri occhi. Adesso, è sicuramente uno dei beniamini e degli uomini simbolo della società biancoceleste. «Questo mi fa molto piacere, non sono mai stato così tanto amato. In nessuna delle società dove ho giocato sono stato così tanto apprezzato sia come calciatore che come uomo e di questo sono veramente orgoglioso. Vorrei diventare capitano e bandiera di questa squadra. Alla Lazio mi sento a casa e quindi vorrei diventare un punto di riferimento per questa società perché adesso mi sento un tifoso biancoceleste», ha dichiarato Candreva, conscio della trasformazione che lo ha visto protagonista.
Eppure di voci di mercato sul suo conto ne sono uscite in questi anni. Ma: «Io ho sempre voluto rimanere alla Lazio. È quello che ho ripetuto ai miei procuratori fin quando è iniziata tutta questa storia. È vero ci sono state diverse squadre che si sono fatta avanti, ma ripeto ho sempre desiderato firmare con la Lazio. La voglia di Champions e la casa a Torino? Tutte voci. Smentisco tutto. La mia risposta sulla Champions è stata travisata. Io ho solo detto che mi sarebbe piaciuto giocare la Champions League, ma questo credo che sia il sogno di ogni giocatore». A dimostrazione di questa ferma volontà del giocatore di vestire ancora la maglia della Lazio, è arrivata la fatidica firma sul rinnovo lo scorso 22 settembre.
«Sogni da realizzare con questa casacca? Ne ho tanti. Resto con i piedi per terra e dico: vorrei raggiungere quest’anno il terzo posto. Scudetto è una parola grandissima. Ci sono squadre molto attrezzate, alla Lazio manca ancora qualcosa per lottare insieme a Juventus e Roma. Il salto che dobbiamo fare non è così grande ma il gap c’è. Quest’anno c’è la volontà di vincere sempre, ce la giochiamo con tutti perché sappiamo che siamo forti. Abbiamo riportato entusiasmo allo stadio, ed era quello che volevamo. Pioli? Lui è sicuramente l’arma in più. Ci sta facendo fare un grosso salto di qualità per quanto riguarda la mentalità»,
In chiusura, l’esterno biancoceleste ha parlato anche della Nazionale, mandando un messaggio, piuttosto esplicito, all’attuale Ct: «Conte è veramente forte, un mister perfetto sotto tutti i punti di vista. Se guardo indietro brucia ancora tanto la delusione mondiale. Guardando avanti vorrei poter giocare l’Europeo in Francia e giocarlo da protagonista».