Di tanto in tanto piovono dubbi sulle qualità del nostro tecnico, io lo posso giudicare per quanto visto con noi e il bilancio è ovviamente positivo, eravamo sul baratro e ci siamo salvati bene.
Certo alcune vittorie fondamentali sono state agevolate dalle congiunzioni del calendario, voglio dire,se avessimo incontrato Cagliari e Genoa a casa loro nel girone di andata quei 6 punti non li avremmo mai visti...ma fa parte del gioco.
Però una cosa vorrei sottolineare l'allenatore oggi deve avere competenze e capacità che vanno aldilà delle conoscenze tattiche, Delio Rossi (da me amatissimo) ad un certo punto(pare) ha smesso di relazionarsi con i giocatori, pretendendo da loro solo applicazione professionale. Questo su un piano strettamente teorico è giusto, ma il "calciatore" inteso come "aggeggio" ha i suoi sentimenti i suoi umori le sue paturnie, hai voglia a dire che sono strapagati e devono fare solo il loro...se non ti approcci con attenzione e fini atteggiamenti, suggeriti da fondamenti di psicologia e psicologia di gruppo (che è diverso)ha voglia a pretendere applicazione, bisogna saper alimentare l'entusiasmo!
E cambia tutto a seconda che hai a che fare col campione che s'avvia al tramonto...o il pischello che ha tutte pagine bianche da scrivere...se hai a che fare con uomini idealisti (pochi) pronti a lottare per la causa..o con gretti pedatori che baciano la maglia e se ne fottono dei colori.
Quello che voglio dire è che spesso si giudicano i tecnici sulla base del modulo delle geometrie viste sul campo in una data annata...ma anche quelle risentono della casualità di aver incontrato questo o quel campione nel suo miglior momento di grazia(Zeman -Signori! che poi rapportato in risultati ci siamo lustrati gli occhi ma non abbiamo vinto un cacchio).
A tal proposito penso ad Erikson, e di schemi e tattiche non ricordo nulla...salvo la sua capacità di gestire un pollaio con tanti polli (ma per farlo ne ha sacrificati alcuni...Signori appunto).
Un altro ricordo è per "il maestro" fantastico calcio all'olandese, pure prima degli olandesi stessi! poi però viene ricordato per la capacità di essere stato un "padre e un fratello" per tutti...la capacità di far abbassare gli occhi a teste calde esagitate solo con uno sguardo e non per autorità bensì con autorevolezza! Bagnoli a Verona beccò una "congiunzione astrale" e vinse un campionato fondandosi slle qualità degli uomini...ricordate le sgroppate di Briegel Elkjaer...
Tutto questo panegirico per dire che Reja mi da fiducia proprio sugli aspetti che nel calcio moderno rischiano di anticipare i dettami tattici..ovvero la gestione del gruppo...il bastone ma soprattutto la carota...il saper fare scudo...su questo Reja ha lavorato bene...motivazione e gruppo! altro che rombi...triangoli...rettangoli e quadrati.
Forza Lazio