www.laziopolis.it“Al mio fianco uomini veri. Fu un’impresa di un grande gruppo”La redazione de “I Laziali Sono Qua” in onda su Elleradio, in occasione del suo compleanno, ha contattato in esclusiva Eugenio Fascetti, uno degli allenatori più amati della storia biancoceleste e condottiero della Lazio dei -9.
Mister si è sempre parlato molto del suo famoso discorso… “Chi vuole resti, chi non vuole può andar via… Rimanemmo tutti”. Cosa pensava negli attimi immediatamente precedenti a quella frase?
“C’era poco da pensare e ancor meno da parlare. Era una situazione davvero difficile. Ricordo che eravamo in ritiro a Gubbio. Dissi alla società e ai giocatori che io sarei rimasto anche se fossimo andati in Serie C. Ebbi la fortuna di avere degli uomini veri al mio fianco che non batterono ciglio e si dedicarono esclusivamente ad impegnarsi sul campo. Tra di noi non ci fu mai il minimo screzio. Fu un’impresa realizzata da un grande gruppo”.
Che ricordi ha di Lazio-Vicenza?
“Ricordo che trovammo un portiere avversario, Dal Bianco, che fece delle parate che ricorderò finchè campo. Dopo quella partita sparì. Era una partita che se ti facevi prendere dall’affanno non avresti mai vinto. Rimanemmo tranquilli e poi, verso la fine, ci fu la zampata di bomber Fiorini”.
Quella vittoria ci permise di andare a disputare glispareggi di Napoli. Iniziammo perdendo a Taranto con un gol in fuorigioco. Cosa le passò per la mente in quel momento?
“Premesso che il gol del Taranto fu segnato in palese fuorigioco, non mi persi d’animo. Sapevamo che dovevamo vincere contro il Campobasso e lo abbiamo fatto”.
Mister veniamo all’attualità. Domenica c’è Lazio-Torino. Quale aspetto andrà curato maggiormente secondo lei?
“E’ una partita da prendere con le molle. Bisognerà prepararla bene perchè il Torino si scopre poco e in attacco ha gente che fa male. Inoltre ho letto che ci saranno delle assenze importanti. Prevedo una partita non facile”.
Mister conoscendo il suo carattere, fermo e autoritario, come si sarebbe comportato con Keita?
“Dico solo una cosa. Mi ha un po’ deluso perchè mi sembrava un ragazzo pulito. A 19 anni non ti dovresti schiantare alle quattro del mattino con una Lamborghini. Se fossi stato ioil mister il “ragazzino” sarebbe stato un po’ a casa. Forse è per questo che Pioli non lo fa giocare. Non vorrei che si fosse montato un po’ la testa. Una volta c’erano dei regolamenti molti più rigidi”.
Nel salutarla, cosa prevede per il campionato della Lazio?
“Quest’anno il terzo posto non mi sembra impossibile. La squadra sta crescendo e la qualità dei singoli è elevata. Mi auguro che riesca a trovare continuità. Senza quella non si arriva lontano”.