Autore Topic: Giordano: “Djordjevic-Vieri? I paragoni possono essere pericolosi”  (Letto 505 volte)

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Bruno Giordano, di origini trasteverine, ha esordito nel campionato di serie A con la maglia della Lazio il 5 ottobre 1975 : era Sampdoria-Lazio e su passaggio di Chinaglia, segnò il gol della vittoria all’89’. Il suo primo gol questo, tra gli 86 che metterà a segno nelle sue 203 presenze. Capocannoniere di serie A nel 1978-79 e di serie B nel 1982-83, il quarto bomber nella storia della Lazio, ha collezionato 43 presenze in coppa Italia con 18 gol e 8 presenze in coppa UEFA con 4 gol. Uno dei più forti attaccanti nella storia del calcio italiano, laziale nel cuore e cresciuto nella prima squadra capitolina. A lui abbiamo chiesto, in esclusiva, di illustrarci le caratteristiche di Filip Djordjevic, che della Lazio è attualmente il centravanti e cannoniere.

Ultimamente è stato paragonato a Bobo Vieri e a Chinaglia: sono paragoni plausibili o azzardati?
” Sono paragoni azzardati ed anche rischiosi per lo stesso calciatore, che potrebbe sentirsi schiacciato da confronti simili. Sicuramente è un buon giocatore, ma non si parla di un giovane di 20 anni, che deve ancora crescere e venir fuori: quello che è ,già l’avrebbe dovuto dimostrare.”
Diamo qualche voto a Djordjevic: colpo di testa, tiro e tecnica.
” Colpo di testa: 7; tiro: sinistro 8,5 ; tecnica: 7 .”
L’attaccante serbo ha risolto i problemi in attacco della Lazio, considerando un Klose in questo periodo un po’ offuscato, oppure manca ancora qualcosa in questo reparto?
” Siamo agli inizi: la Lazio ha fatto tanti gol,ma tutti con squadre minori ( Cesena, Palermo e Sassuolo). Per dire se quest’ attacco funziona davvero bene, la squadra deve confrontarsi con avversari più competitivi.”
Qual è il vero Djordjevic: quello quasi assente delle prime partite oppure quest’ultimo che sta facendo molto bene?
” Sicuramente quello che conta per un centravanti è segnare e Filip ultimamente ha centrato il bersaglio, anche nelle sfide in cui non ha partecipato pienamente alla manovra ( come ad esempio nell’ultima con il Sassuolo).”
La Lazio in quest’inizio di campionato ha vinto 3 partite e ne ha perse altrettante. Si aspettava un inizio così altalenante oppure sperava in una partenza migliore?
” Mi aspettavo di meglio, soprattutto per la semplicità del calendario.”
Carenze e punti di forza in questa Lazio.
” Deve assolutamente ritrovare Klose e Ledesma, quest’ultimo fondamentale per la squadra . La difesa balbetta ancora un po’. Si tratta comunque di una rosa molto ampia, che ha più qualità rispetto a quella degli scorsi anni. Va anche aggiunto, che gioca a suo favore, il fatto che non abbia competizioni europee da affrontare e possa quindi concentrarsi a pieno sul campionato.”
Dove può arrivare in campionato?
” Se fa un’ ottima stagione, senza imprevisti e scivoloni vari, può arrivare quarta o quinta. Altrimenti dal sesto posto in giù.”
Pronostico della prossima partita Fiorentina-Lazio.
” Questa gara sarà il banco di prova della Lazio : qui la squadra di Pioli potrà mostrare il vero volto della formazione e far vedere se davvero possiede grinta e determinazione.”
La Fiorentina è legata ad un episodio particolare: proprio contro i viola, lei indosso’ per la prima volta la maglia numero 9 di Chinaglia. Quali sensazioni le evoca questo ricordo?
” E’ stato un giorno straordinario, che appartiene a me e alla storia della Lazio”
Come vede Pioli?
” Ha una rosa ampia a disposizione, ha avuto alti e bassi in questa fase iniziale. Come tutti gli allenatori, ha le sue idee ferme, ma mano a mano sta capendo sempre di più e sta mettendo in campo una squadra più compatta. Ci vuole tempo per assemblare una rosa come quella biancoceleste.”
Differenze tra i tifosi di ieri e i tifosi di oggi: cos’è cambiato sugli spalti?
” Contestazione a parte, c’erano più presenze allo stadio nel 1973-74, quando si andava a sostenere la propria squadra a piedi o in bicicletta. Ma sempre 70000 spettatori erano, anche durante i tempi duri della serie B. Questa carenza di tifo che caratterizza i nostri giorni, rispecchia il momento di crisi che sta vivendo l’Italia: oltre alla situazione economica, assistiamo ad una crisi di valori, d’identificazione. Ed anche nel calcio ormai c’è poca credibilità.”
Da ex allenatore dell’Ascoli in serie C, come vive l’esperienza lontano dalla panchina, pensa di poter ritornare a svolgere questo ruolo?
“Purtroppo con l’Ascoli ho vissuto il fallimento che era in arrivo. Lì facevo di tutto fuorché l’allenatore. Vorrei certamente tornare ad allenare una squadra importante.”

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