Autore Topic: Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio  (Letto 1692 volte)

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ThomasDoll

Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« : Lunedì 1 Giugno 2015, 01:23:32 »
Marchetti 6,5 recuperato
Berisha 6,5 affidabile
Basta 8 fondamentale
De Vrij 9 il miglior difensore dei mondiali. E della Serie A
Mauricio 7 acquisto prezioso
Radu 6,5 barcollo ma non mollo
Cavanda 7 rivelazione
Cana 6,5 lottatore
Gentiletti 6,5 sfortunato ma prezioso
Braafheid 6,5 ottimo apporto
Novaretti 6 sfortunatissimo, ma qualche volta in evidenza
Ciani 6,5 ci si può contare
Konko ng visto pochissimo
Pereirinha ng vedi Konko
Biglia 8 grande direttore d'orchestra
Parolo 8 il nuovo mezzasquadra. Con 10 gol.
Cataldi 7 grande novità
Lulic 7 da anni tra i migliori
Onazi 6,5 più ombre che luci, ma segna il gol della Champions
Ledesma 6,5 tanta abnegazione, tanta sofferenza, un apporto fondamentale a Napoli
Anderson 8 protagonista della rimonta, peccato il calo nel finale
Candreva 8 in crescendo, decisivo a primavera
Mauri 7 grande contributo di gol e di qualità
Keita 6,5 da rivedere ai suoi livelli
Klose 7,5 supervecchietto
Djordjevic 7 tanta sfortuna, ma anche tanta sostanza
Perea ng qualche sprazzo

Pioli 9 il ritorno al gioco, il ritorno alla vittoria, 69 punti che ne valgono molti di più, 5 uomini hanno segnato più di 9 gol, ottimo equilibrio di squadra, una coppa Italia da incorniciare, persa ai supplementari contro la superJuve al meglio. Un primo anno impressionante

Tare 9 vale anche per i brutti voti dell'anno scorso: De Vrij, Biglia, Anderson, Parolo, Basta. Alla faccia del bicarbonato di sodio

Lotito 8 Presidè, è la seconda volta sul podio, due champions le abbiamo buttate nel cesso. Adesso facciamo l'ultimo passo: rinforzala per vincere.

Offline Fabio70rm

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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #1 : Lunedì 1 Giugno 2015, 09:26:54 »
Marchetti e Berisha 6,5 - Si sono alternati in stagione a fare cose buone e vaccate. Nel complesso comunque rimane da dire che sono due buoni portieri, magari non top player ma su cui ci si può fare affidamento.

Basta 8 - Un enorme stantuffo, con ottime capacità tecnico-tattiche. Arrivato con i timori che sapesse solo offendere anzichè difendere, ha smentito tutti quanti.

Cavanda 7 - Una crescita enorme quella di Pedro; ogni volta che è stato chiamato ha sempre dato un contributo importantissimo, e addirittura anche a sinistra.  Recuperato.

Konko 6 - Una buona partita a Torino in Coppa Italia, in un momento magico della squadra dove ogni risultato era una vittoria. Direi che è un buon modo per salutarsi, perchè spero vivamente che le nostre strade si separino.

De Vrij 9 - Nonostante gli infortuni determinante quando è in campo. Mi sa che ancora non abbiamo visto appieno chi abbiamo comprato...questo giocatore è di livello MONDIALE.

Gentiletti 6,5 - Arriva, gioca una partita e mezza bene si rompe. Rientra dopo 7 mesi e segna, poi gioca benino (non benissimo, la lunga assenza si fa sentire) e dimostra che su di lui ci si può contare.

Mauricio 7,5 - Arrivato come un signor Carneade, presentato come un Cana falloso e veloce, ha dimostrato di essere ben altra qualità. Tra lui e Gentiletti sono in grande imbarazzo nella scelta....e propendo leggermente per lui. Si farà valere.

Ciani 5,5 - Se utilizzato in coppia centrale con uno forte e non costretto agli uno contro uno è decisamente il migliore delle riserve.

Cana 5 - Foga, fallosità, irruenza. Doti fatali per un centrale

Novaretti 5 - Continuo a ritenerlo un giocatore non adatto al campionato italiano. Ma non è scarso assolutamente.

Radu 6,5 - Falcidiato dagli infortuni, specie nel finale, alterna buone prestazioni a vaccate che ci costano punti, derby d'andata su tutti. Su di lui ci si può sempre contare, nel senso che si conosce il suo grande apporto. Ma credo sia ora di cercare il suo titolare, specie se continua ad assentarsi per tutti questi periodi.

Braafheid 6 - Arrivato che pareva il titolare di Radu, è partito forte, via via ammosciandosi, fino all'infortunio di questo inverno. Dopo mesi è ritornato ma non è parso lo stesso dell'inizio, molto più timido. Non ci punterei nel futuro.

Cataldi 7,5 - Che grinta e personalità signori!! E pensare che è giovanissimo, appena 20 anni....corre, seppur non velocista, contrasta, buoni piedi, buona visione di gioco...e per di più Laziale di fede!! Teniamocelo stretto!!!

Biglia 8,5 - Meriterebbe ben altro voto, se non fosse per gli infortuni che ce ne privano in momenti decisivi; fossi in lui mi chiederei come mai, da quando è in Italia, ha subito almeno tre infortuni lunghi e gravi...o lo prendono di mira regolarmente, oppure ha una sfiga enorme!! Ma cazzarola se è forte!!!

Parolo 8 - La quantità e buona qualità. E pensare che non lo ritenevo da alte piazze!!! Mi ha saputo smentire, e di questo sono contento. Ora sotto con i preliminari, dopo una stagione disputata tra i migliori!!!

Lulic 6,5 - In certi momenti, tipo il goal della semifinale di ritorno a Napoli di Coppa Italia, gli daresti 9, in altri momenti, tipo al derby di ritorno, gli daresti 4. La media è un 6,5; ricorda spesso Penelope, fa e disfa, ma finchè non ne troviamo un altro migliore - e l'auspicio è quello - il suo apporto è preziosissimo e fondamentale.

Ledesma 6,5 - In netto calo, non è più la pedina fondamentale delle scorse stagioni, e lui intelligentemente l'ha capito. Ma è stato capace di regalarci ancora perle come la prestazione di ieri sera. Molti pensano ad un rinnovo, io no. Per il suo e il nostro rispetto: perchè merita di avere chances di giocare titolare, in realtà dove può essere ancora fondamentale, e non una partita ogni venti, e perchè l'ottimo ricordo di lui non venga guastato in futuro da ambasce dovute all'essere un pesce fuor d'acqua nello spartito pioliano.

Onazi 6 - Un po' ci si mette lui, un po' il mister per me non lo considera, un po' tutte e due le cose; fatto sta che il goal di ieri sera debbono spingere tutto l'ambiente tecnico a rivalutare questo ragazzo, che è tra i pochi ad abbinare quantità e qualità discrete. Veda Pioli se gli riesce di recuperarlo appieno questa estate, magari scopriamo che uno dei due centrali che ci mancano ce l'abbiamo in casa.....

Ederson e Pereirinha 4 - Non è un voto basato su risentimenti personali, ma sull'apporto tecnico, tendente al nulla. Sono due brave persone, in panchina silenziose e senza protestare, ma sono entrambi inaffidabili fisicamente, impalpabili quando sono in campo come apporto, e in definitiva non spostano nulla in positivo. E il brasiliano ha anche un ingaggio pesante e un contratto lunghissimo...

Candreva 8,5 - Tacciato spesso di stupidità tattica, dimostra invece più volte che è un giocatore dall'apporto tecnico e tattico di una costanza e una qualità ad altissimi livelli. Certo, se si pretende che faccia il Messi risolvendo da solo le partite stiamo fuori strada, ma il suo ruolo, se accompagnato dalla squadra, è devastante. Fondamentale.

Anderson 7 - Sarei tentato di dargli di più, visto tutto quello che ha passato, e mi riviene in mente la partita con il Ludogorets. Ma questo è un pagellone tecnico/tattico, e devo fare la media del 10 fino al match con la Juve e il 5,5 delle ultime partite. Ha fatto vedere chi può diventare, ora ce lo confermi, e soprattutto non dia ascolto a chi già vorrebbe cederlo strepitando che è destinato ad essere il novello Zarate!!

Mauri 6,5 - Nella strisciata centrale del ritorno, e in alcuni momenti dell'andata, ha dato un contributo fondamentale. Ma, e lo dice un suo grandissimo estimatore, il suo apporto ormai è ridotto alle partite in casa, per un max di 50 minuti, e va spesso in ambasce contro le squadre più forti. Valutare se rinnovare o meno, io visti i progetti futuri sarei per un saluto.

Keita 6,5 - Ha giocato pochissimo, per me risentendo del contraccolpo delle aspettative create dal buon esordio l'anno scorso; alcune partite dove è subentrato ha letteralmente spaccato le difese, in altre era da inseguirlo con l'ombrello. Essendo giovanissimo, ha alti margini di miglioramento, ma ricominci a twittare di meno e a riallenarsi ferocemente. E Pioli ci lavori bene con lui!!!

Djordjevic 8 - Non sarà un goleador, ma i suoi movimenti si sono rivelati importanti e fondamentali nei momenti centrali del campionato. Anche lui bloccato da un infortunio abbastanza lungo, ha dimostrato che può benissimo essere nella rosa degli attaccanti, anche se forse non il titolare.

Klose 6 - Lo so, in molti mi daranno addosso; ma io sono dell'idea che le nostre strade, almeno sul campo da gioco, debbano salutarsi. Serve trovare anzitutto uno più giovane, poi uno che abbia una media realizzativa più costante e forte di lui. Anche perchè ma ce lo vedete lui in panca zitto e bono e subentrare nei 15/20 minuti finali? Quest'anno, per aver fatto per qualche mese panca a Djordjevic, ha strillato e strepitato più volte sia alla Bildt che da noi...e il suo ingaggio è uno dei più pesanti....il suo rendimento è stato elevato contro squadre medio-piccole, Empoli, Verona, Cesena, Atalanta, etc. come si è saliti di livello non ha strusciato una palla o quasi. Ripeto, io sarei per un arrivederci, se poi vuol restare come dirigente, è il benvenuto.

Perea sv - Un anno buttato; in prestito con il Perugia non ha giocato quasi mai, da noi penso al massimo 10 minuti in totale. Che si fa con lui? Ci si prova a lavorare o abbiamo deciso che non ne vale la pena?

Pioli 8 - Dal nono posto al terzo posto in tranquillità o quasi è un risultato eccellente, e bisogna anche considerare la finale di Coppa Italia partendo dai turni iniziali di agosto. Tacendo dei giocatori rivitalizzati, del lancio dei giovani, di un progetto tecnico-tattico importante, senza dimenticare la prova di forza contro la Juve UNO in finale di Coppa Italia. Due sole perplessità: saprà gestire tre partite a settimana, effettuando un turn over efficace, cosa che quest'anno, le poche volte che gli è capitato, lo ha visto in difficoltà? Saprà affrontare bene gli esordi in una competizione europea?

Tare 9 - De Vrij, Basta, Parolo, Djordjevic: mercato più che eccellente. E ora sotto con il rafforzamento!!!

Lotito 9 - E' sparito, non replicando, e conoscendone il carattere non è stato facile, alle brutture contro di lui della stagione scorsa da parte dei tifosi; la mossa giusta al momento giusto. E tante iniziative, il maglia day, la maglia bandiera, la lotta contro gli arbitri, le mosse in Federazione, che hanno ricompattato l'ambiente. Ora un ultimo sforzo: non ripetere i pessimi errori del 2007 in fase di campagna acquisti, vada come vada al preliminare la squadra VA rafforzata!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline DinoRaggio

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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #2 : Lunedì 1 Giugno 2015, 11:34:31 »
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Perea 
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Matita

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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #3 : Lunedì 1 Giugno 2015, 12:26:18 »

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Mauri 8
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Djordjevic 8
Perea ng

Pioli 9

Tare 9

Lotito 9
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline DinoRaggio

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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #4 : Lunedì 1 Giugno 2015, 13:04:28 »
Tre Laziali nella Top 11 stagionale della UEFA:

http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=2252489.html

La redazione italiana di UEFA.com ha votato la sua top 11 del campionato. Quattro (più il tecnico Masssimiliano Allegri) i giocatori della Juventus campione d'Italia selezionati in questo dream team, schierato con un 3-4-3.

La redazione italiana di UEFA.com ha scelto anche la squadra formata dalle undici “rivelazioni” della stagione, che verrà pubblicata domani.

P: Gianluigi Buffon
A 37 anni, il portierone azzurro non molla un colpo. Appena 22 i gol subiti dalla Juve e Buffon sempre in grande spolvero. “Tutti aspettano il tracollo, e la cosa che mi stimola da morire è continuare a rilanciare sempre, e dimostrare che alcune cose che sto facendo ora magari 10 anni fa non le avrei fatte”.

D: Stefan de Vrij
Arrivato dal Feyenoord in estate, il 23enne nazionale olandese non ha tradito le attese diventando subito un perno insostituibile della difesa di Stefano Pioli. “A Roma sono cresciuto moltissimo – ha detto -, e questo mi rende davvero contento della scelta fatta”. Determinante per il terzo posto della Lazio.


D: Leonardo Bonucci
Giocatore che Buffon ha definito “quello che è maturato di più questa stagione alla Juve”, Bonucci non ha sofferto nemmeno il cambio di modulo dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Da segnalare anche gol stupendi in partite decisive: il tiro al volo allo scadere nella vittoria per 3-2 contro la AS Roma a ottobre e la splendida azione personale nel 2-0 contro la SS Lazio ad aprile.

D: Kamil Glik
Quando si parla di difensori-goleador non si può non nominare il nazionale polacco Glik, a segno sette volte per il Torino in questo campionato. Il suo connazionale Zbigniew Boniek, di certo non un difensore, non era mai andato oltre i sette gol in una stagione di Serie A.

C: Antonio Candreva
E' stato uno dei leader che ha trascinato la Lazio alla conquista del terzo posto. La sua straordinaria stagione si è conclusa con l'ennesima grande prestazione nell'ultima gara decisiva contro l'SSC Napoli, in cui ha raggiunto anche la doppia cifra nella classifica marcatori realizzando la rete del momentaneo 2-0.


C: Radja Nainggolan
La Roma puntava allo Scudetto. Non si nascondeva Rudi Garcia a inizio stagione. I giallorossi non sono invece riusciti nemmeno ad impensierire il dominio della Juventus. E' arrivato comunque il secondo posto, grazie anche alle grandi prestazioni del Ninja belga-indonesiano, impreziosite da cinque gol.

C: Paul Pobga
Un infortunio muscolare ha limitato il centrocampista francese a 26 partite questa stagione. Ma quando era in campo, la sua presenza si è sentita eccome. Otto i gol del giovane asso francese, belli come le giocate che continuano a deliziare gli occhi dei tifosi bianconeri.

Felipe Anderson
Dopo un inizio difficile nella capitale, l'ex compagno – e grande amico - di Neymar al Santos è esploso alla corte di Pioli. Dieci gol, tanti assist e prestazioni straordinarie che hanno portato la Lazio alla quallificazione in UEFA Champions League. Potenziale da fuoriclasse vero.


A: Mauro Icardi
La sua FC Internazionale Milano non sarà riuscita a qualificarsi per le competizioni europee, ma Icardi ha confermato di essere attaccante di razza segnando 22 gol per la squadra prima allenata da Walter Mazzarri e poi da Roberto Mancini, più del doppio rispetto alla stagione precedente. E, come Pogba e Felipe Anderson, anche lui ha appena 22 anni...

A: Luca Toni
Di anni, Toni ne ha 38, ma l'ex centravanti della nazionale non si è stancato di segnare. Anche per lui 22 i centri che hanno permesso all'Hellas Verona FC di raggiungere una salvezza tranquilla. E pensare che nel 2012 la sua carriera sembrava al tramonto dopo il trasferimento a Dubai...

A: Carlos Tévez
Dopo i 19 gol segnati la scorsa stagione, l'asso argentino è riuscito a fare addirittura meglio con Massimiliano Allegri che gli offre massima libertà di movimento e d'azione in attacco. Ma i gol dicono poco o niente sul vero contributo di Tévez al dominio della Juve. Grinta e spirito di sacrificio, l'Apache è un vero trascinatore.

Allenatore: Massimiliano Allegri
In molti pensavano che il dominio della Juve sarebbe terminato con l'addio di Antonio Conte. Invece Allegri ha fatto addiriturra meglio del suo predecessore, vincendo il campionato con quattro giornate di anticipo, trionfando anche in Coppa Italia e portando la Juventus alla finale di UEFA Champions League. Chapeau.

Top 11 Serie A (3-4-3): Buffon; De Vrij, Bonucci, Glik; Candreva, Nainggolan, Pogba, Felipe Anderson; Icardi, Toni, Tévez.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Breizh

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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #5 : Lunedì 1 Giugno 2015, 13:05:01 »
Ci provo anch'io a fare i pagelloni stagionali, ringraziando la squadra e la società per l'annata davvero positiva e per le emozioni che la Lazio ci ha regalato. Cercherò di tener conto delle 45 partite giocate fra campionato e Coppa Italia.

9

Stefano PIOLI. Terzo posto centrato alla prima stagione a Roma, ritorno in Champions' (seppur dai preliminari), finale di Coppa Italia perduta senza demeritare, un gioco a tratti travolgente e una gestione del gruppo davvero brillante. Dovrà ora confermare quanto fatto intravedere di buono e cercare di mantenere il gruppo compatto. L'incognita sarà la capacità di adattarsi al ritmo delle partite infrasettimanali. La sfida sarà quella di dare una maggiore continuità alla squadra, magari anche rinunciando parzialmente al bel gioco per una maggiore efficacia. Ah, e speriamo che l'anno prossimo potrà disporre più spesso di tutti i titolari, non dimentichiamo la sfiga che abbiamo avuto quest'anno...

Stefan DE VRIJ. Il gigante della difesa. Ci mette poche partite a prendere le misure al calcio italiano e a confermarsi via via come uno dei migliori difensori al mondo. E il tutto alla tenera età di 23 anni. Malgrado l'incredibile rotazione di partner al centro della difesa, non perde la capacità di guidare il reparto rendendo le cose facili a tutti e permettendo alla Lazio di terminare la stagione con appena 42 gol subiti in 45 partite. Fin troppo facile notare come la sua assenza coincida spesso con prestazioni (e risultati) negativi. Godiamocelo finché giocherà con noi (speriamo a lungo) e un grazie a Tare per averlo scovato. Se penso che dietro c'è lui, qualunque avversario dei preliminari di Champions' mi fa meno paura.

Ștefan RADU. Sì, sì, avete letto bene. Per me, una stagione da 9. 29 presenze (di cui 24 in campionato) e un gol pesante in finale di Coppa Italia. Le sue amnesie le conosciamo così come i suoi limiti fisici. Resta il fatto, secondo me, che gli si attribuiscono spesso colpe non sue. Andate a vedere il suo ruolino e vi accorgerete invece che c'è una bella differenza nella Lazio con e senza Radu, guarda caso assente in occasione di 7 delle 11 sconfitte patite in campionato. Se la cosa vale per de Vrij, vale anche per lui. Al di là degli errori, quindi, la dimostrazione di essere uno dei fattori più importanti nella solidità difensiva e negli equilibri della squadra. Immaginate una difesa a tre con lui e de Vrij e sognate!

8,5

Marco PAROLO. Arrivato fra lo scetticismo di una parte di noi, si è ritagliato il ruolo di uomo-ovunque-e-comunque in questa stagione in cui è stato largamente il giocatore più utilizzato da Pioli (in campo 40 volte su 45), garantendo dinamismo, lucidità e gol (11 centri totali, bottino ottimo per un centrocampista dalle sue caratteristiche). Affidabile.

Lucas BIGLIA. Il mondiale ci ha restituito un direttore d'orchestra finalmente cosciente del suo valore. La manovra della squadra passa il più delle volte dai suoi piedi, capaci di dettare tempi e movimenti di cui si giova la fase offensiva, senza far mancare al tempo stesso un lavoro altrettanto importante di protezione della difesa e recupero di palloni. Mi viene da sbattere la testa al muro al solo pensiero di cosa sarebbe stato della nostra stagione senza gli acciacchi che ne hanno condizionato l'apporto (globalmente ha appena 31 presenze, due partite su tre...), soprattutto in questo ultimo mese. Teniamocelo stretto e potremo sognare.

8

Stefano MAURI. Anche per lui, come per Biglia, 31 presenze complessive, arricchite da ben 9 reti in campionato. Un apporto di qualità nel momento migliore della squadra, seguito da un appannamento nel finale. È il capitano, è legato ai nostri colori, non ha certo il contratto più ricco... Per me, merita sicuramente il rinnovo per l'anno prossimo: malgrado l'età non più verde potrà ancora essere utile, sia come chioccia per i giovani aquilotti, sia per la sapienza tattica e la capacità di inserimento da mettere in campo a partita in corso.

Federico MARCHETTI. Ha ritrovato quest'anno costanza di rendimento dopo l'annus terribilis appena passato. E se anche non è tornato sui livelli del suo primo anno da noi, infonde sicurezza all'intero reparto difensivo, confermandosi come uno dei migliori portieri italiani. Certo, se fosse un po' più sicuro nelle uscite, sarebbe il migliore.

Senad LULIĆ. Esterno d'attacco, interno nei tre di centrocampo, terzino... si adatta con merito a tutti i posti della fascia sinistra. Non è certo il fuoriclasse della squadra ma contribuisce con corsa, quantità e gol decisivi come quello di Napoli (dov'è stato l'eroe della partita, ricordate il salvataggio sulla linea?). Quest'anno è stato tolto di mezzo sul più bello da un fastidioso infortunio e, quando stava tornando alla grande nel finale ha subito un nuovo stop che ne ha condizionato il rendimento finale. I piedi non saranno raffinatissimi, ma testa e cuore non gli difettano.

MAURíCIO. Sì, certo, quando parlo di lui ho sempre davanti agli occhi la vaccata col Palermo. Ha piedi piuttosto ruvidi, non è velocissimo ma fisicamente è tosto. Arriva a gennaio e va direttamente a prendersi il posto da titolare accanto a de Vrij; non farà rimpiangere gli assenti e questo è già un ottimo risultato, considerando le credenziali che presentava e lo scetticismo generale. Finisce con 19 presenze, tornando più spesso in panchina nel finale, con il ritorno di Gentiletti. Buon contributo alla causa.

7,5

Felipe ANDERSON. Inizio (e fine) della stagione piuttosto anonimi. Ma nella fase centrale diventa il vero trascinatore della squadra, rivelandosi un gran fuoriclasse con gol, assist, giocate impressionanti a velocità impensabili. Se avesse mantenuto quel livello per tutta la stagione, avremmo un giocatore del livello dei Messi e dei Cristiano Ronaldo. Per ora, accontentiamoci di Felipe... 37 presenze e 11 gol. E un talento che, spero, non ha ancora espresso il massimo soprattutto a livello di continuità. Anche qui, un ringraziamento a Tare e a Lotito per avercelo trovato e preso.

Danilo CATALDI. Dopo un inizio di stagione tormentato dagli infortuni, entra nella sfortunata gara col Napoli e si ritaglia il suo spazio con regolarità. Certo, il ragazzo, appena ventenne, è ancora acerbo ma la stoffa c'è e si vede. Pioli e i compagni hanno fiducia e lo youngster ripaga con prestazioni sempre più convincenti e solide man mano che la stagione e le partite si fanno decisive. Lui c'è, si prende le sue responsabilità senza tremare. Il futuro è già cominciato.

Santiago GENTILETTI. Nato il 9 gennaio e si vede. Esordio con botta in testa, seconda partita e rottura del legamento... Torna in tempo per riprendersi il posto da titolare e confermare le doti che aveva fatto intravedere fino al disgraziato infortunio di Genova. Ottimo difensore con buona visione di gioco, paga dazio in alcune situazioni in cui è evidente che non ha ancora ritrovato il suo potenziale. Il voto è forse generoso rispetto al contributo effettivo (appena 6 presenze) ma... è di stima.

7

Miroslav KLOSE. Il vecchietto sfodera una stagione da 40 presenze e 16 reti, prendendo sulle sue esperte spalle il peso dell'attacco dopo l'infortunio di Đorđević. Sfatiamo dunque il mito del giocatore inaffidabile, visto che ha saltato appena due partite. Certo, alcuni errori (quello al derby...) sono stati gravi, ma secondo me gli va anche riconosciuta una parte di merito nel ricco contributo dei centrocampisti al nostro bottino di gol. In fondo, l'inizio di stagione mostra che non era lui il titolare nelle gerarchie di Pioli, ma prima di dirgli addio, io ci penserei su...

Dušan BASTA. Un treno, una sicurezza, una roccia. Difende e si propone con costanza e qualità. Uno dei pochi che finisce la stagione addirittura in crescendo. La sua intesa con Candreva è uno dei punti di forza della squadra. Acquisto azzeccatissimo.

Luís Pedro CAVANDA. Comincia la stagione in tribuna, ma appena ne ha l'occasione sostituisce (senza farlo rimpiangere) Basta, mostrandosi finalmente affidabile e concentrato sui 90'; ottimo nella corsa, secondo me sottovalutiamo un po' la precisione dei suoi cross. Si disimpegna bene anche a sinistra, mostrando anche l'umiltà di calarsi in un posto diverso dal suo. Bravo!

Antonio CANDREVA. Il giocatore che più ci fa arrabbiare ma anche uno di quelli più utili alla causa. 38 partite, 11 gol, assist. E poi, corsa, dribbling, pressing sugli avversari, tiri, ripieghi difensivi... Ovvio che la qualità delle sue giocate risenta della quantità, soprattutto la lucidità nelle scelte. Uno dei miei beniamini.

Ogenyi ONAZI. Non solo per il gol di ieri. Quest'anno le scelte di Pioli lo penalizzano e si trova davanti Biglia e Parolo; poi anche Cataldi. Nonostante questo fornisce un contributo di livello, facendosi trovare pronto quando chiamato in causa, come nelle trasferte di Torino e Milano in coppa o Palermo in campionato. Anche di lui, non mi priverei a cuor leggero.

Filip ĐORĐEVIĆ. A suon di gol si era preso il posto di titolare... poi quell'infortunio. Ha appena fatto in tempo a farsi riapprezzare nel finale di stagione e... se fosse entrato quel tiro nel secondo tempo supplementare, sarebbe il nostro eroe. 9 gol in un po' meno di 1700 minuti giocati non sono malaccio, senza contare il gioco a favorire gli inserimenti dei centrocampisti.

Michaël CIANI. Partito anche lui molto dietro nelle gerarchie di Pioli, si era fatto trovare pronto dalla trasferta di Palermo e aveva inanellato qualche buona prestazione. Poi, il KO che l'ha messo fuori gioco per gran parte della stagione, ma anche lui ha il tempo di tornare per la festa finale. Merci, Michaël !

6,5

Lorik CANA. Inizio così così ma quando tocca a lui, dopo gli infortuni di Gentiletti e Ciani, sfodera qualche buona partita, prima di finire KO pure lui nella sfortunata partita casalinga col Genoa. In venti partite, 11 ammonizioni e 2 espulsioni, comunque.

Álvaro GONZÁLEZ. Perde spazio con l'arrivo di centrocampisti che hanno qualità oltre alla quantità; 5 presenze, prima di passare al Torino.

6

Etrit BERISHA. A me non dispiace, ma vedere il suo ruolino in campionato è da brividi (4 vittorie, 6 sconfitte). Per fortuna, ci ha fatto vedere qualcosa di meglio in Coppa Italia.

KEITA Balde Diao. Annata storta in cui non ha certo mantenuto le promesse della precedente. Da rivedere.

Cristian LEDESMA. Da pilastro della squadra alla panchina, riesce comunque a rendersi utile (o indispensabile, come ieri). 16 presenze fra cui la vittoria a Torino in coppa e quella di Genova in campionato ad impreziosire il ruolino.

Edson BRAAFHEID. Copione già visto. Parte bene, non facendo rimpiangere l'infortunato Radu, poi l'infortunio e un ritorno poco convincente.

Abdoulay KONKO. Perde in due partite i gradi di titolare. Si riscatta un po' con prestazioni convincenti in coppa, a Torino e Milano.

Bruno PEREIRINHA. Un'ottima prestazione a Cagliari, poi poche luci e i (soliti) infortuni.

Brayan PEREA. Tornato a gennaio, non riesce a proporsi come alternativa a Klose e deve accontentarsi di sei spezzoni nei quali non lascia certo il segno.

5,5

Diego NOVARETTI. Mi è simpatico e non lo giudico inadatto a giocare con noi. Però che sfiga! Appena 7 presenze.

ÉDERSON. 5 presenze per lui. Davvero troppo poco.

n.g.

Mamadou TOUNKARA. Appena cinque minuti in coppa.

Offline aaronwinter

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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #6 : Lunedì 1 Giugno 2015, 13:36:08 »
La mia, quasi uguale a quella di DR - al netto di una piccola cesellatura

Marchetti  :love4: :love4: :love4: 
Berisha   :love4: :love4: 
Basta  :love4: :love4: :love4: :love4: 
De Vrij  :love4: :love4: :love4: :love4: :love4: 
Mauricio  :love4: :love4: :love4: 
Radu  :love4: :love4: :love4: 
Cavanda   :love4: :love4: :love4: 
Cana   :love4: :love4: 
Gentiletti   :love4: :love4: :love4: 
Braafheid   :love4: :love4: 
Novaretti   :love4: :love4: 
Ciani   :love4: :love4: 
Konko 
Pereirinha 
Biglia   :love4: :love4: :love4: :love4: :love4: 
Parolo   :love4: :love4: :love4: :love4: :love4: 
Cataldi   :love4: :love4: :love4: 
Lulic   :love4: :love4: :love4: 
Onazi   :love4: :love4: 
Ledesma   :love4: :love4: 
Anderson   :love4: :love4: :love4: :love4: :love4: 
Candreva   :love4: :love4: :love4: :love4: :love4: 
Mauri   :love4: :love4: :love4: :love4: 
Keita   :love4: :love4: :love4: 
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Re:Lazio 2014/2015, pagelle da podio per una grandissima Lazio
« Risposta #7 : Martedì 2 Giugno 2015, 04:36:05 »
MARCHETTI 4-Basterebbero gli errori contro l’Inter all’andata e nei due derby, di certo non irrilevanti per il mancato secondo posto, a chiudere il discorso. Il resto lo fanno la costante insicurezza che trasmette e un repertorio in cui non figurano uscite e gioco coi piedi, delineando un identikit tecnico a malapena proponibile trent’anni fa. Da punti solo all’Olimpico torinese con la paratissima su Darmian. Facciamo pure finta che sia stato bello purché finisca qui, iniziare un’altra stagione con lui non sarebbe credibile.
BERISHA 4-La delusione stagionale. Le prime apparizioni nell’annata precedente avevano abbozzato il ritratto di un portiere moderno, in grado di prendersi responsabilità fuori dai pali; il campo ha restituito un estremo difensore diverso dal titolare nei pregi e nei difetti, meno macroscopico negli errori, ma a lui omologo nella totale inaffidabilità. Improponibile come numero uno, troppo lento nell’entrare in partita per fungere da dodicesimo. Via anche lui, in un reparto da tabula rasa.
BASTA 8.5-C’erano dubbi, non infondati, sulla sua adattabilità alla difesa a quattro: spazzati via da uno tsunami di continuità, testa, tecnica, presenza in tutte le fasi di gioco. Dietro gli inarrivabili Lahm e Alaba, a livello mondiale non si trovano molti altri esterni del suo livello. La completezza.
DE VRIJ 9-L’uomo, innanzitutto: sceglie la Lazio e nessuna tentazione lo convince a recedere; decide di imporsi in un campionato tutt’altro che ovvio e scala posizioni come se si trattasse dell’hit-parade. Una tale solidità, straordinaria anche in rapporto all’età, rappresenta la fondamentale premessa per la sua stagione: parte da impacciato marcatore, apprende per necessità il ruolo di dominante e diventa semplicemente il migliore. Top top top player.
MAURICIO 6.5-Meglio come tappabuchi che per qualità intrinseche. Di tutto rispetto il suo rendimento in coppia con l’olandese nel filotto di vittorie, dubbi sulla sua adattabilità ad altri contesti e sulla troppa irruenza dimostrata in vari frangenti. Marcatore puro valido per un ruolo di complemento, ma non gli si chieda di più.
RADU 6-Media obbligata per uno che non conosce vie di mezzo fra l’8 e il 4. Una sicurezza difensiva, o forse la sicurezza difensiva quando è in forma, ma con due difetti: troppo spesso il fisico non lo assiste; troppo marcatamente il suo rendimento crolla in tali circostanze. Voto crocifisso dalla doppietta nel derby di andata e, con tutti gli omaggi per quanto dato sinora, futuro in bilico.
CAVANDA 7-Rientra con pieno merito fra i Lazzaro della gestione Pioli: il fondamentale quarto d’ora nel derby di andata è solo il manifesto di una stagione nella quale, a parte un paio di “cavandate” residue (Verona e derby di ritorno), si è rivelato un preziosissimo titolare di complemento. Giocasse di preferenza a sinistra avrebbe piantato le tende nell’undici di base, così ha pagato dazio al trovarsi un fenomeno sulla fascia di competenza. Benvenuto nel calcio, comunque.
CANA 6-Appartiene alla nutrita schiera di quelli che stanno a de Vrij come l’orsetto della pubblicità alle Duracell, con gare all’insegna dell’attenzione e del buon rendimento. Le sue migliori di sempre, svanite però allo Juventus Stadium quando si è trattato di cavarsela in proprio. Limiti irrimediabili e un’età non più verdissima completano il quadro.
GENTILETTI 6.5-Mezzo voto in più per il fortunoso e decisivo gol di Genova. Oscar della sfortuna per le vicende fisiche, non ha confermato fino in fondo la folgorante impressione suscitata nella gara e mezza precedente l’infortunio. Il giocatore c’è per testa, classe, senso della posizione: ma con un connotato di spocchia estetizzante che, soprattutto quando si trova in netto vantaggio, lo porta a privilegiare la plastica imitazione del discobolo di Mirone rispetto alla più prosaica riconquista del pallone. In questo il Carrizo dei difensori, che andrà adattato nei dettagli al calcio europeo.
BRAAFHEID 6-Una sorta di Albertini, con partenza a razzo e dazio pesantissimo pagato a un fisico che non c’è più. Il suo avvio di stagione ha aperto nuove prospettive, dimostrando quanto possano crescere qualità, imprevedibilità e varianti tattiche con un fluidificante di ruolo; il resto ha proposto un solido repertorio di base in fase difensiva, ma con scarsa affidabilità sul piano atletico. Serve uno come lui, ma più giovane.
NOVARETTI 6-Enrico Toti di San Siro, a spazzare via tutti i palloni rossoneri in quel secondo tempo in inferiorità numerica, e vice-de Vrij – con le proporzioni del caso, sia chiaro – non sfruttato fino in fondo. Giocatore limitato ma positivo, in grado di fare ampiamente il suo quando il compito si rivela all’altezza delle sue possibilità.
CIANI 7.5-Titolare prima dell’infortunio, e le prove fornite al rientro confermano che lo sarebbe rimasto. In coppia con l’olandese, s’intende, si è giovato di un difetto comune a Cana e Mauricio: la tendenza a uscire senza criterio dalla linea difensiva, che ha valorizzato di riflesso il suo approccio assai più minimalista nelle scelte tattiche. Affidabile e libero dai consueti cali di concentrazione, ha fornito al reparto un contributo importante al di là dell’emergenza. Pensarci bene prima di liquidarlo, un titolare di complemento così non si trova tanto facilmente.
KONKO s.v.-Il suo rientro nei giochi naufraga col disastroso secondo tempo di Genova, e con esso il rischio di riflusso rejano. Dietro Basta e Cavanda sarebbe stato difficile per chiunque, a maggior ragione per chi non ne ha più. Il passato, ammesso che sia mai stato il presente.
PEREIRINHA s.v.-Se non ha trovato spazio con Pioli, prodigo di opportunità per chi sa giocare a calcio, ci dev’essere un motivo. Scommessa persa causa una tenuta atletica inesistente, grazie e arrivederci.
BIGLIA 8.5-Un difetto? Le troppe assenze, indice di un’integrità fisica non assoluta. Per il resto il nuovo corso lo consolida sul podio costruito dai Mondiali: giocando in quel modo è il numero uno al mondo. Non gli si chieda duttilità, ma gli si riconoscano i progressi in interdizione che hanno permesso lo schieramento senza frangiflutti di ruolo.
PAROLO 8.5-Dalle perplessità per il suo acquisto a un contributo importante in pressing, per diventare un Simeone nel girone di ritorno. Collante tattico di qualsiasi assetto e sempre più responsabilizzato in avanti, dove ha chiuso con un bottino non indifferente in zona gol. Irrinunciabile per Pioli, e si è capito perché.
CATALDI 8-La quadratura del cerchio sul piano della qualità e dell’identità tattica: è stato lui, con piedi da aiuto-regista, a togliere Biglia dal mirino degli avversari fornendo un’alternativa cui affidare il pallone. Ragazzo più maturo della sua età e con un lato umano di grande spessore, deve acquisire un po’ di consistenza nei contrasti e in partite veramente calde. Ma il tempo è dalla sua parte.
LULIĆ 7-L’ingresso di Cataldi, del quale si diceva pocanzi, è avvenuto ai danni dei suoi poco delicati piedi. La stagione ha però evidenziato un dato: a fianco della bellissima Lazio in grado di dominare, ne serve una più concreta in grado di gestire i momenti di difficoltà con rude pragmatismo e concretezza spicciola. E di questa Lazio, non meno importante della prima per raggiungere certi obiettivi, lui è ancora un protagonista. Da usare con criterio, tutto lì.
ONAZI 6-L’incompreso di Pioli, con una sgradevole ombra di pregiudizio. Rari momenti di reale utilità e troppi spezzoni da sostituto, un grosso problema per lui che fatica a entrare in partita. Se il tecnico gli concede una vera opportunità, forse c’è posto anche per lui.
LEDESMA 6.5-Decisivo contro Palermo e Napoli, aggrappato coi denti ai propri trascorsi in altre circostanze. Altro protagonista della Lazio alternativa (cfr. Lulić), ma con problemi più gravi di tenuta e di estraneità al gioco di Pioli: la sensazione è che sia ai titoli di coda. Un 10 di cuore al professionista.
FELIPE ANDERSON 7.5-Gli stenti residui della vecchia gestione e un finale in calo incastonano una fase centrale, quella del filotto di vittorie, che non sarebbe esistita senza il suo contributo. Potenzialmente un mostro per l’abbinamento fra le devastanti accelerazioni e il pesantissimo lavoro in fase di ripiegamento, deve trovare equilibrio dopo alti e bassi che avrebbero messo in difficoltà un campione di surf. Rispetto a Zárate, incubo obbligato per tutte le possibili meteore, sembra avere altra testa e altre compagnie.
CANDREVA 8-Se la Juventus gioca in tredici grazie a due interni difensivi dal grandissimo contributo offensivo, la Lazio fa altrettanto grazie a due esterni offensivi dal grandissimo contributo difensivo. Finale mostruoso sul piano della quantità e gol importanti. Avesse anche testa sul piano tattico, uno fra Ribéry e Robben rischierebbe la panchina.
MAURI 7.5-Come contributo concreto, stagione fra le migliori della carriera calo nel finale a parte. Va solo gestita la sua scarsa autonomia, e invece nel suo bilancio figura tutta una serie di presenze a dispetto della condizione. Qualunque sia il motivo, non si arriva in alto con certe logiche.
KEITA 5-Primi passi fuori dal tunnel che sembrava averlo inghiottito, ma la strada è ancora lunga. Da prima punta non ha la consistenza, da seconda non ha il tiro, da ala non ha la fase difensiva: cosa pensa di fare da grande? Buon lavoro a Pioli, errori di gioventù a parte qui c’è parecchio da chiarire nella parte puramente calcistica.
KLOSE 7-Girone di ritorno oltre ogni previsione sul piano atletico, che chiude la voragine lasciata dall’infortunio di Đorđević e dallo scellerato nulla di fatto nel mercato di gennaio. Gran regista offensivo, accumula cifre importanti sia nei gol segnati sia in quelli sbagliati. Tanto di cappello, ma che il suo passato non diventi un’ipoteca sul futuro del reparto.
ĐORĐEVIĆ 6-Di stima o poco più. Generoso, con un discreto bottino in zona gol, ma mai abbastanza cinico per cogliere la prima occasione a disposizione. Un Corradi dei Balcani buono come alternativa, mai come primo finalizzatore.
PEREA s.v.-In teoria un centravanti fisico e generoso come lui potrebbe inserirsi come centroboa negli schemi di Pioli. Per ora la cura non ha dato risultati, e si teme che manchi proprio qualcosa a livello di qualità.
EDERSON 1-Ottimo per la pubblicità di un antiparassitario, e non come testimonial. Il gol contro il Cagliari illude sulla sua utilità, ma di concreto produce solo il rifiuto di trasferirsi alla Sampdoria: una scelta che dovrebbe spiegare a una platea di disoccupati, possibilmente con una pietraia nelle vicinanze. Lotito conduce da tempo una battaglia contro lo strapotere contrattuale dei giocatori: ecco, in quel contesto e con funzione didascalica potrebbe servire a qualcosa.

PIOLI 8.5-L’uomo che ha riportato il calcio a Roma e avviato un percorso di crescita che ha riguardato anche lui sotto vari profili: si pensava gli mancassero personalità e gestione dei cambi, pur senza raggiungere la perfezione ha lanciato segnali importanti su entrambi i fronti, lasciando intuire ulteriori margini di miglioramento.
Da perfezionare una certa tendenza al pallino, in materia sia di giocatori sia di moduli, e una concezione troppo naïve del calcio: cercare la vittoria tramite il bel gioco e la correttezza è segno di signorilità e lazialità, ma nel calcio si vince dimostrandosi ogni tanto anche un po’ più “figli di”.
Merita carta bianca nella prossima stagione non solo per quello che ha dato, ma per quello che può ancora dare.