Autore Topic: Conferenza stampa | Reina: "Il calcio, la mia ragione di vita. Voglio dare il massimo per la Lazio"  (Letto 368 volte)

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Pepe Reina, portiere biancoceleste, è intervenuto in conferenza stampa dal Centro Sportivo di Formello:

"Non sapevo di essere ad un passo dalla Top-20 dei portieri della Lazio più presenti di sempre, quando hai quasi quarant'anni i record arrivano quasi da soli, l'importante è essere a disposizione e di aiutare il gruppo, poi questi numeri sono belle ed importanti, ma conta il contributo che si dà al gruppo. I giovani portieri che si allenano con la squadra sono di grande aiuto per noi, per loro è un'opportunità, hanno il futuro davanti. Adamonis ha fatto un passo in avanti importante, è migliorata la sua struttura fisica e la sua tecnica da portiere. Gli altri sono giovanissimi, hanno appena iniziato, ma nonostante questo il rapporto è molto positivo con tutti. Il segreto per essere ad alti livelli anche a quarant'anni? La dedizione penso. L'amore per ciò che si fa, del calcio ho fatto la mia ragione di vita. Tutti noi calciatori dobbiamo fare questo. Siamo in un periodo di cambiamento, dobbiamo lavorare sulle idee del mister, dobbiamo cercare di accorciare i tempi per raggiungere al più presto gli automatismi richiesti.

Nelle ultime settimane abbiamo fatto passi in avanti importanti, la squadra sta diventando solida, doveva essere il nostro primo obiettivo. Solo essendo più continui si può capire il nostro valore, l'importante è avere continuità nelle prestazioni. Il mio obiettivo con la Lazio? Spero di chiudere quest'annata con una qualificazione europea, voglio dare il mio contribuito, voglio dare il massimo per questa squadra. Con Ribery abbiamo avuto un rapporto molto belo al Bayern, l'anno scorso giocava alla Fiorentina, ci siamo rivisti ed è sempre un piacere incontrarlo. Lo stimo tantissimo, mi fa felice vederlo ancora a questi livelli.

La concorrenza con Thomas fa bene ad entrambi, anche alla squadra. C'è un rapporto di amicizia anche al di fuori del campo, lo considero un amico, si vede dentro e fuori dal campo che cerchiamo di dare tutti il meglio. Qualcosa è cambiato dopo Verona, i confronti diretti nello spogliatoio e le riunioni tra di noi fanno bene. La squadra ha capito l'importanza di ogni gara, dell'avere sempre lo stesso atteggiamento nel corso di ogni partita. Spero di vedere questo ancora, serve sempre la stessa determinazione.

È peccato che nel 2021 le squadre non possano avere dietro i suoi tifosi per avere supporto, al di là dei Paesi e società. Un fatto più culturale che sportivo. Mi fa pena vedere dei lanci di oggetti sui campi di calcio, non è bello da vedere, dispiace. Penso che sia un problema più sociale, più educazionale che del calcio. In Inghilterra non succede mai, succede in Italia e sempre negli stessi campi, bisogna farsi una domanda. Se Immobile mi ha segnato in carriera? Non mi ricordo, quando giocava a Torino ero al Napoli, poi lui alla Lazio ed io al Napoli, lì ci ha sempre sorriso la fortuna. Quello che ha fatto è storia, è un calciatore che è determinante per noi, che ha una grande facilità nel fare gol, per noi è la vita. Penso che ogni partita ora sia una finale per noi, la mentalità della squadra, parlavo prima della crescita nell'approccio della continuità ogni partita. Per noi ogni gare deve essere la vita, senza obiettivi che vanno oltre al prossimo match. Penso che così si ragioni meglio, con la Salernitana è vitale, andare alla sosta con più tranquillità e scioltezza".

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