Veramente i due gol di vantaggio li abbiamo noi.
Per questo a parità di risultato saremo primi.
Esatto.
Ma considerando che i gol in trasferta negli scontri diretti - e credo anche il numero delle ammonizioni, per il criterio del fair play da utilizzare in ultima istanza - sono a favore degli elvetici.
Per il resto, che dire?
Un rigore assurdamente generoso e una scelta del rigorista personalistica e irresponsabile, che non ha tenuto conto delle scorie psicologiche lasciate da un errore come quello di Wembley.
Viene in mente il caso del ghanese ed ex Udinese Gyan Asamoah, primatista di presenze e reti con la sua Nazionale.
Alla quale tolse, però, la semifinale ai Mondiali di Sudafrica 2010 sbagliando dal dischetto contro l'Uruguay allo scadere dei supplementari.
Sbagliò ancora dagli undici metri due anni dopo, nella semifinale di Coppa d'Africa contro lo Zambia: al che gli fecero capire che l'elaborazione del lutto poteva proseguire fra le pareti domestiche.
Vero che anche Di Biagio si ripresentò di fronte al portiere avversario dopo la maledetta traversa di Saint-Denis: ma riscattandosi subito, senza un secondo errore dopo il quale verosimilmente non avrebbe insistito.
E si trattava comunque del primo tiro di una serie di cinque contro l'Olanda, non di una situazione da dentro o fuori.
Quanto alla partita, i detrattori di Immobile sono serviti.
Belotti meno che nullo; la mossa del finto centravanti, col finto giocatore Berardi, ormai stucchevole; Raspadori più nullo di Belotti; Scamacca, forse l'unico utile per gestire qualche lancione, lasciato in panchina.
Squadra contratta, pessima nell'approccio alla partita, che anche quando si è slegata psicologicamente ha mostrato limiti di qualità imbarazzanti e assenza di variazioni sul tema.
Anche Federico "spacco tutto" Chiesa, privato della possibilità di entrare in corsa con schemi saltati, è apparso ridimensionato a giocatore normale.
Per non parlare di Insigne, indisponente e deleterio come non mai.
Mancini deve capire che vittorie come quella agli Europei rappresentano la chiusura di un ciclo: il che impone di proporre qualcosa di diverso.
Prima che qualcuno proponga qualcosa di diverso in panchina.