Autore Topic: E ora Kone affianca Parolo  (Letto 694 volte)

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E ora Kone affianca Parolo
« : Sabato 14 Giugno 2014, 09:52:10 »
Corriere dello Sport



Ha lavorato con Pioli a Bologna, la Lazio lo trattò in passato…
di Daniele Rindone

Inizia un altro mercato, forse. Hanno parlato di strategie, l’hanno fatto subito. Pioli ha indicato a Lotito e Tare le caratteristiche che lo intrigano per plasmare la nuova Lazio. La società ha già impostato una linea d’azione, la sta portando avanti. Lotito e Tare hanno preso Basta (Udinese), stanno trattando De Vrij (Feyenoord), Astori (Cagliari) e Parolo (Parma). Sono nomi che piacciono, Pioli l’ha fatto capire in conferenza stampa. Ma gli obiettivi possono cambiare, non tutte le trattative nascono e si concludono felicemente.

Parolo e Kone. Le priorità riguardano la difesa (soprattutto) e il centrocampo. Partiamo dalla linea mediana, ci sono indiscrezioni fresche. Parolo è stato affiancato da Panagiotis Kone, la mezzala del Bologna, una vecchia conoscenza di Pioli. E’ scontato legare il suo nome al nuovo tecnico, l’associazione ha un fondamento tecnico. Kone ha gamba, è veloce, sa inserirsi, conosce il calcio di Pioli, la sua filosofia tattica. Il tecnico vuole creare una Lazio propositiva, aggressiva, organizzata. Kone è un nome presente nella lista dei preferiti, lascerà Bologna. I rossoblù sono in crisi, cercano fondi per iscriversi in serie B, devono vendere. La valutazione di Kone (6-7 milioni) è alta, potrebbe scendere. Kone fu trattato dalla Lazio in passato, giocava nel Brescia, sperava di sbarcare a Roma. E’ classe 1987, è alto 1,82, ha il contratto in scadenza nel 2017. Una mezzala arriverà, prima o poi. I tempi sembravano rapidi, potrebbero allungarsi.
Lotito da due settimane è sulle tracce di Marco Parolo, arriverà se sarà trovata l’intesa economica. I primi incontri col manager Cavadini non hanno partorito l’accordo, ne servono altri. C’è distanza tra domanda e offerta, forse è più ampia rispetto ai rumors che s’erano diffusi nei giorni scorsi (la distanza era quantificata in 200mila euro). A centrocampo è previsto un intervento, sono stati presi in esame tanti candidati. S’è diffuso il nome di Dzemaili del Napoli, ma De Laurentiis lo valuta almeno sei milioni. Lo svizzero è in scadenza nel 2015, può interessare a cifre più basse. E’ tornato di moda il nome di Mario Pasalic, fu trattato nell’estate 2013, era sotto contratto con l’Hajduk Spalato, fu acquistato dal Chelsea. Pasalic, classe 1995, piaceva molto al diesse Tare. E’ il più giovane dei pretendenti, la Lazio starebbe pensando di chiedere al club inglese un prestito biennale. Ha caratteristiche diverse, è un amico della Lazio, si è proposto. Il suo nome è Gaby Mudingayi (ormai 32enne), ha lavorato con Pioli e non ha mai dimenticato Roma: «Tornare nella Lazio sarebbe la cosa più bella del mondo, sarebbe un sogno giocare nuovamente all’Olimpico. In ogni caso non so niente, nessuno mi ha contattato direttamente» . Mudingayi è in scadenza, lascerà l’Inter, è reduce da un lungo infortunio, l’età e le condizioni fisiche (al di là della suggestione emotiva) non gli garantiscono chance reali.

De Vrij, Astori e de maio. Pioli aspetta rinforzi difensivi, cerca difensori affidabili, accoglierebbe a braccia aperte Davide Astori. Lotito contatterà Giulini, il nuovo patron del Cagliari. La Lazio ha in tasca il sì di Astori, deve trovare l’accordo con i sardi. Il primo assalto (offerta di cinque milioni) era stato lanciato durante gli ultimi giorni dell’era Cellino, gli scenari sono cambiati. Lotito prepara una nuova strategia, uscirà allo scoperto al più presto. Tare, nel frattempo, continua il pressing su De Vrij del Feyenoord, vuole chiudere con gli olandesi, proverà a far centro offrendo 5,5 milioni, qualcosa in più rispetto alla prima proposta economica. Occhio a Sebastian De Maio del Genoa, c’è stato un contatto tra gli alleati Lotito-Preziosi, progettano nuove operazioni. Lazio e Genoa hanno affari in ballo, devono chiudere il trasferimento di Sculli (va riscattato dai rossoblù), possono intavolare trattative incrociate. De Maio ha caratteristiche simili a Ciani e Novaretti, se partirà uno dei due ci sarà più spazio…

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