Autore Topic: Contro l'autoreferenzialità  (Letto 1696 volte)

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ThomasDoll

Contro l'autoreferenzialità
« : Mercoledì 11 Giugno 2014, 20:49:43 »
Otto anni fa, a Berlino, Angelo Peruzzi e Massimo Oddo si laurearono campioni del mondo, ma nessuno festeggiò, in giro per il web laziale, perché la nazionale della FIGC non meritava un applauso, con la ferita di tangentopoli aperta e il patetico tentativo di tottizzazione del trofeo. Eppure sarebbe stato un lampo di speranza per noi, provati da accuse infamanti che ci mettevano all'angolo una volta di più.
Oggi sette biancocelesti parteciperanno al mondiale, Candreva, Lulic, Klose, Biglia, Onazi, Postiga e Gonzalez, e giustamente ce ne facciamo un vanto. Giusto. Così fanno i veri tifosi, gioiscono per i successi, trepidano per un passaggio europeo possibile o per uno scudetto primavera probabile, come hanno fatto i granata, reduci da un ventennio di fame e di umiliazioni.
Noi però non siamo più così.
Il miraggio europeo ci prendeva all'inizio degli anni '90, ma oggi per noi l'Europa non ha segreti, a Formello riposa definitivamente la Coppa delle Coppe, gli Imbattibili li abbiamo battuti, il tentativo di vincere la CL è andato male, la qualificazione di routine non ci accende. A cosa vale un pareggio esterno col Vaslui, o il platonico titolo di capocannoniere di uno scarpone come Kozàk?
Perché il punto è questo: noi teniamo il punto.
Per me Kozak è una pippa, se vince la scarpa d'oro pippa rimane. Per me la nazionale è la tottese in azzurro, se ci giocano Oddo e Peruzzi peggio per loro.
Autoreferenzialità.
Argomenti usati come la pelle dello scroto, che si estende a piacimento da una parte o dall'altra a confortare questo o quell'assunto.
A che pro tutto questo? A che pro evitare l'esercizio caratteristico del tifoso, che si esalta o si dispera in base all'andamento dei suoi beniamini in mutande, per esprimere invece un parere sempre tattico, sempre in linea con un orientamento personale che può essere pro questo e/o contro quello? Quand'è che ci prenderemo una segreteria personale o un ufficio stampa che ci ricordi che dobbiamo sottolineare la nostra previsione azzeccata o mettere all'indice quella dell'avversario?
Torniamo a valutare una squadra dai risultati e da quello che mostra in campo. Se è coraggiosa e cerca di farci divertire, se trema, se specula, se picchia, se è maschia, se è femmina, se fa il pressing o il fuorigioco.
Lasciamo stare le  conferme o le smentite della previsione personale. Niente squilli di trombe quando i fatti ci danno ragione, niente indifferenza fischiettante quando ci danno torto.
Quello che conta per un tifoso è la squadra, altrimenti è tifoso di se stesso.
Questa è la critica che da sempre ha accompagnato gli Irriducibili e, in generale, la Curva Nord.
La nostra presunta autorevolezza, temprata poggiando natiche e calcagni sui palchetti improvvisati che abbiamo costruito qua e là. Chi cazzo siamo di fronte alla Lazio?
Chi sono io, chi siete voi, chi sono gli altri rispetto alla Lazio?
Non conta niente quello che pensiamo o diciamo da tifosi, conta solo sostenere. Criticamente. Come si conviene. Senza pericolose derive acritiche che ci antepongono alla Lazio. Questo siamo, abbiamo lottato contro le storture della curva ma ci comportiamo nello stesso modo, cercando di raccontare una realtà diversa. Per niente migliore.
La Lazio ha una società, una squadra e lotta per certi obiettivi. Come tutte le altre squadre. Dobbiamo tornare a fare i tifosi, criticando e sostenendo i giocatori e la società, pretendendo le vittorie e i rinforzi, coalizzandoci contro chi ci vuole male.
Non conducendo battaglie personali assurde.
Non siamo così interessanti, non abbiamo una faccia, non abbiamo un nome, non determiniamo niente di quello che succede sul campo. Quello è compito dei protagonisti, con cui possiamo decidere di stare o meno.
Mi ricordo che intorno al 2000 c'era tanta gente appresso alla Lazio in trasferta. Gente che non aveva un rapporto continuo con lo stadio, ma si ritrovava nel vortice emozionale di una squadra vincente. Era sano, perché c'era una squadra seguita dai suoi supportatori, in italia, in Europa e nel mondo.
Oggi la squadra arriva dopo troppe cose.
E' qualcosa che va rimproverato anche a Lotito, che ha cancellato i giocatori dal quotidiano, sovrapponendosi come nessun altro presidente al volto dei veri protagonisti. ma è innegabile che la logorrea intorno alla Lazio è fuori controllo e tutto soffoca. Riflettiamoci.
Proviamo tutti a fare un passo indietro, immaginiamoci tra le zampe dell'aquila e smettiamo di renderci ridicoli.

Pomata

Re:Contro l'autoreferenzialità
« Risposta #1 : Giovedì 12 Giugno 2014, 20:48:43 »
Esatto, tutto giusto, tutto corretto.

Io ho già fatto il bonifico alle mie sorelline per l'abbonamento 2014/2015.

Sempre FORZA LAZIO, QUALUNQUE ESSA SIA.