www.laziopolis.itLa squadra si ritrova a Formello per la ripresa. Assenti i nazionali: spazio ai giovani
La Lazio dovrà attendere ancora qualche giorno prima di andare in vacanza. Venerdì la squadra biancoceleste volerà in Bulgaria per giocare un amichevole contro il Levski Sofia. Si celebrano per l’occasione i 100 anni dalla fondazione del club più titolato di questa nazione. In realtà il club venne fondato nel 1911, ma la data ufficiale, quella di registrazione, risale al 24 maggio 1914. Ed ecco che quindi ci siamo, il centenario è vicino.
La Lazio è stata scelta come avversaria nell’amichevole di celebrazione proprio in virtù del forte gemellaggio che c’è fra le due tifoserie. Tanto ci tenevano i tifosi ad avere i biancocelesti ospiti in campo, che si sono autotassati, così da raggiungere la cifra richiesta da Lotito per partecipare all’evento. 150,000 euro, di cui il club non disporrebbe, per le difficoltà economiche che sta attraversando. Insieme a loro alcuni personaggi legati al club avrebbero contribuito al versamento di donazioni. Tra questi l’ex attaccante Ivanov e una conoscenza del nostro calcio, Valeri Bojinov, attualmente in forza proprio al Levski. Il cachet per la Lazio è stato così raggiunto.
Dopo due giorni di riposo, oggi a Formello la ripresa prima di volare verso Sofia nella mattinata di domani. Poi tutti in vacanza. Non faranno ovviamente parte della partita i sette nazionali, pronti per il Mondiale. Biglia, Onazi, Gonzalez, Candreva, Lulic, Postiga e Klose non sono a Formello, bensì in ritiro con le rispettive. In campo venerdì dovrebbero vedersi molti giovani.
La Lazio tornerà nello stadio dove quest’anno è stata malamente cacciata dall’Europa League, ai sedicesimi, dal Ludogorets. La squadra di Razgrad, non avendo uno stadio a norma per i canoni Uefa ospita, infatti, le avversarie europee proprio a Sofia, a casa dei loro acerrimi rivali. Come alcuni ricorderanno, un centinaio di tifosi del Levski hanno assistito alla partita di Europa League, disputata nella capitale Bulgara, nel settore ospiti, di fianco ai gemellati laziali, per sostenere la squadra biancoceleste contro l’odiato Ludogorets.
Un gesto carino non c’è che dire. Meglio averli come amici che come nemici senza dubbio. Gli ultras del club che in Bulgaria veste blu sono, infatti, ritenuti dall’opinione pubblica estremamente pericolosi e violenti. Modo per farglielo credere gliel’hanno pur dato. Basti ricordare l’amichevole Bulgaria-Italia del 2008, quando alcune frange estreme del Levski si sono unite a un gruppo neofascista della tifoseria italiana, per assalire i supporters del CSKA (con i quali condividevano il tifo per la medesima squadra, la Bulgaria), rei di avere orientamenti politici di sinistra. Ci furono incidenti, qualche fermo e una brutta figura per i due paesi, agli occhi del mondo del calcio.
Ma non è un episodio isolato. Su internet è possibile vedere un video, risalente appena all’anno scorso, in cui alcuni tifosi del Levski entrano nella sala dove il nuovo allenatore della loro squadra, Ivaylo Petev, sta tenendo una conferenza stampa. Lo scopo? Cacciarlo. Il motivo? Risultati sportivi poco soddisfacenti verrebbe da pensare… Niente affatto! La causa sono le simpatie di Petev per l’altro club capitolino, il CSKA, nei confronti del quale, si è capito, non nutrono particolare simpatia sportiva e non solo. Ma prima di accompagnarlo gentilmente alla porta, lo spogliano dell’abbigliamento sportivo del club che in quel momento ha indosso, costringendolo ad uscire dalla sala a torso nudo, davanti agli occhi di dirigenti, giornalisti e telecamere.
Per fortuna, quindi, con il Levski siamo gemellati e venerdì, ci si augura, sarà un clima di festa e allegria. Senza ulteriori episodi, che poco hanno a che vedere con il calcio.
