Autore Topic: MH370: dubbi e trame cospirazioniste sull'aereo scomparso.  (Letto 761 volte)

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Offline AlenBoksic

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MH370: dubbi e trame cospirazioniste sull'aereo scomparso.
« : Venerdì 4 Aprile 2014, 12:13:12 »
Nel buio fitto che ancora circonda l’aereo della Malaysia Airlines, dissoltosi nel nulla ormai quasi un mese fa, filtrano dubbi e insinuazioni che potremmo dire “cospirazioniste” e addirittura ipotetiche quanto fantasiose trame alla James Bond.   Vediamole, senza prenderle troppo sul serio. Sebbene qualche cosa di non detto in quella vicenda debba esserci, a questo punto.   Ma cominciamo dai dubbi. 

  “Sta diventando una spy story”, ha affermato del resto l’inviato di uno dei 25 paesi che partecipano alla ricerca dell’aereo.  Al  take della Reuters  (“Giochi geopolitici sono un handicap nella caccia al jet”, 28/3 ) che lo citava in modo anonimo si riferiva tre giorni fa   lastampa.it (1/4) sottolineando come le ricerche abbiano sofferto della “riluttanza delle varie intelligence coinvolte a condividere dati sensibili”, dal momento che “la tecnologia militare classificata era la base di tutto”.
 
E quando si comincia a parlare di servizi di intelligence non si sa mai dove si può andare a parare. Tanto più quando, come in questo caso, ad essere “coinvolte” sono nazioni come la Cina, appena entrata nella corsa agli armamenti, e Malesia, Indonesia e Filippine, che hanno fra loro e con la Cina dispute territoriali, e gli Usa, stranamente molto defilati e silenziosi, viene osservato. 

Un poker a carte coperte.   “Il solo Paese con le risorse tecniche per trovare l’aereo - o almeno la sua scatola nera che può essere a varie miglia di profondità - sono gli Stati Uniti. I loro veicoli di profondità sono stati capaci di recuperare il relitto dell’Air France 447 precipitato nel sud Atlantico nel 2009. Perché non hanno offerto subito il loro aiuto? Chiede lastampa.it. E cita il WantChinaTimesdi Taiwan, “Gli Usa hanno voluto sfruttare un vantaggio dalla ricerca per l’aereo scomparso per testare le capacità dei satelliti della Cina e valutare la minaccia missili cinesi contro le proprie porta-aerei”. 

“Hanno più satelliti e migliori ma non hanno preso parte alla ricerca del volo MH370, aggiunge Erich Shin, reporter del mensile cinese Defense International. 

Dubbi/Domande imbarazzanti.   Queste ed altre citazioni sono tratte da un lungo post di Matthias  Chang, noto avvocato malese e segretario politico dell’ex primo ministro Mahathir Mohamad , che lancia poi una serie di dubbi, sotto forma di domande. 

*All’aereo è stato ordinato di tornare indietro o quanto meno di fare una svolta, e da chi?

*L’aereo è stato fatto virare manualmente o da un controllo remoto? 

*Nel secondo caso, quali paesi hanno le tecnologie per eseguire un’operazione del genere? 

*L’MH 370 era stato armato prima del suo volo a Pechino? Se è così, quali sono metodi per una missione del genere armi biologiche, bombe sporche? 

*Era Pechino/la Cina  il bersaglio e se così, perché? 

*A chi giova? 

*La serie di paesi che hanno identificato relitti nell’oceano comprende Australia, Francia, Tailandia, Giappone, Gran Bretagna via satellite Immarsat. Perché gli Stati Uniti non hanno offerto fino a oggi nessuna “intelligence” satellitare?

*Perché non c’è stata nessuna attenzione, specialmente da parte dei media stranieri, alle capacità di intelligence e sorveglianza di Diego Garcia, la base militare aereonavale strategica degli Stati Uniti nell’Oceano Indiano? 

*Perché non ci si è chiesti se il percorso del volo MH 370 era nei parametri delle capacità di intelligence di quella base? Perché da lì non si sono alzati velivoli per intercettare quell’aereo “non identificato” che avrebbe potuto mettere a rischio la base militare?

Quindi il post dell’avvocato Chang si dilunga sui satelliti spia americani, dall’antico Hexagon che già nel 1970 aveva una risoluzione di 0,6 metri, ai recenti NROL-25 in grado di osservare bersagli intorno al globo anche al buio e penetrando le nubi, capace di identificare strutture sotterranee come bunker militari, zoomando su oggetti piccoli come il pugno di un uomo da centinaia di miglia di distanza: 

*Coma mai un sistema del genere non ha fornito immagini del MH370, si chiede riprendendo una domanda di Slate. com? 

  *E che dire del NROL-39, l’ultimissimo satellite spia del National Reconnaissance Office, il cui emblema è una piovra e il cui motto è ”Niente è oltre la nostra portata”?   

Ebbene, con queste capacità gli Stati Uniti sono rimasti silenziosi, perché? Si chiede infine Chang. “Magari non si vuole che l’aereo sia ritrovato, se qualche l’intelligence è stata responsabile della sua sparizione”, ipotizza maliziosamente l’avvocato. E invita i media malesi, e non solo, a indagare e a porsi le domande qui sopra.

Un Boeing 777 non può scomparire, perché è tracciato in automatico dai fabbricanti.   

Chissà che ad influenzare l’avvocato Chang non sia stato Gordon Duff, l’ ex ufficiale dei Marines che alla vicenda ha dedicato un post sul suo blog molto informato e seguito Veterans Today,   spesso propenso a retroscena quanto meno "alternativi"

Parlando a nome di piloti ex militari che conosce personalmente, Duff è sicuro: al giorno d’oggi, un aereo di linea “non scompare”. Semplicemente “non può” scomparire.  Perché?

Perché il Boeing 777-200 monta motori Rolls Royce, e quei motori vengono costantemente monitorati i tempo reale in Inghilterra dalla ditta costruttrice, che non li vende ma li dà in leasing. Sono monitorati in automatico, senza che si possa spegnere il collegamento. 

  Spiega nel post un ex colonnello dell’Air Force, oggi pilota di un aereo come quello malese per conto di una compagnia privata: “Lo spazio aereo è letteralmente saturato di radar attivi e passivi, civili e militari, sensori, satelliti-spia noti e sconosciuti e il Boeing 777-200, l’aereo che guido io, è un mezzo ultrasicuro. Ha una tripla ridondanza dei suoi sistemi di comunicazione (elenco), se un sistema si guasta totalmente, ne esistono altri due per continuare il volo. È progettato per esser guidato facilmente anche da piloti del Terzo Mondo, il volo è costantemente sotto controllo da terra e dai satelliti”.

“Tuttavia la maggior parte di queste cose può essere spenta da bordo.  Tranne alcune, fra cui i motori”.   A riprova il pilota racconta un episodio capitato a un 777 della sua compagnia: il motore di sinistra perdeva olio, era una perdita minima che non aveva neppure attivato l’allarme,   ma allarmò la Rolls Royce che via satellite fece sapere ai piloti di tenere sotto controllo il livello dell’olio e la temperatura nel motore sinistro”. 

La Rolls Royce insomma non poteva non sapere in ogni istante dove si trovava l’aereo della Malaysia “scomparso”. Con i suoi dati tecnici.   

Quanto alla Boeing, già nel 2006 annunciava (citazione dalla rivista Flight Global) il brevetto di “un sistema che, una volta attivato, rimuove ogni controllo da parte dei piloti per riportare automaticamente un aereo commerciale in un aeroporto pre-determinato”.  Un pilota automatico ‘non interrompibile’ che può essere attivato dai piloti, dai sensori di bordo o anche da remoto, via radio o satellite, da parte di agenzie governative come la CIA, se dei terroristi tentano di prenderne il controllo. “Studiamo costantemente come migliorare sicurezza ed efficienza”, sottolineava la società americana n.1 degli aerei.   

Dai fatti alle deduzioni e alle trame. Insomma, secondo Duff, “mentre alla gente veniva detto che l’aereo era ‘perso’ o  ‘precipitato’ il velivolo veniva monitorato dal NORAD (North American Aerospace Defense Command) e dai suoi partner regionali attraverso i sistemi segreti installati a bordo.  Decine di persone sapevano esattamente dove fosse, come funzionava ogni sistema, che cosa era stato ‘spento’ non solo “quando” ma “dove”, e sanno esattamente dove l’aereo è adesso”. 

Una trama cospirazionista bella e buona, che più oltre  punta il dito sulla solita CIA.

“Quel che hanno detto alla stampa sono bugie. E dopo che è stato ufficialmente rivelato che l’aereo ha continuato a volare per varie ore, continuare a tenere il segreto diventa sempre più problematico”. E la storia del Flyng Dutchman (l’Olandese Volante, leggendario vascello fantasma) che vola verso il Polo Sud appare affatto plausibile
 

Quanto ai passeggeri, Duff sostiene che “potrebbero anche essere stati uccisi usando sistemi di controllo non disponibili all’equipaggio o a eventuali dirottatori”….Il “cambio di direzione” di cui si è detto - la svolta di oltre 180° illustrata anche dalle tv - comprende 45 minuti all’altezza di 45.000 piedi.  E c’è una procedura che prevede quel tempo e quella altezza  per depressurizzare la cabina, consumando la riserva di ossigeno e uccidendo i passeggeri”. 

Conclude il post: “Fonti affermano che l’aereo è atterrato a Diego Garcia, è stato rifornito di carburante, i passeggeri morti sono stati sbarcati, ed è ripartito? Non sarebbe comunque una spiegazione migliore di quella che pretende sia volato verso il Polo Sud, nascosto al mondo per colpa di rotture simultanee di molteplici sistemi di sicurezza, comunicazione, contro-dirottamento e piloti automatici?

 Decisamente cinematografica e senza più dubbi è la trama avanzata da Percy Alvarado Godoy, “giornalista” guatemalteco cresciuto a Cuba “esperto in guerre segrete e con agganci ai servizi dell’Est”,   secondo un blog, più probabilmente lui stesso ex spia dei servizi Cubani (vedi qui e qui, parte 1 e 2) .

Secondo lui, il GRU ( intelligence   militare russa) e FSB (ex KGB) “sapevano” che sul volo HM370 era stato caricato un carico altamente sospetto: forse materiale radioattivo, forse bomba biologica. Il carico era stato “osservato” mentre veniva trasferito da qualche paese UE alla Repubblica delle Seychelles, e da qui alla Malaysia . 

A portarlo era stata una nave da carico sotto bandiera USA, la MV  Maersk Alabama.  E qui la storia diventa intrigante perché si tratta dell o stesso vecchio cargo che l’8 aprile 2009 fu dirottato da quelli che si dissero pirati somali. La US Navy, con un gruppo speciale di SEAL, si riprese la Maersk Alabama   con un’immediata azione di forza, ammazzando tre dei cosiddetti pirati somali. Poi ci hanno fatto anche un film: “ Captain Phillips - Attacco in mare aperto” , protagonista Tom Hanks. 

Anche stavolta la  Maersk Alabama  è incorsa in una strana, tragica disavventura: mentre era attraccata alle Seychelles, il febbraio scorso sono stati uccisi due uomini che vi si trovavano a bordo, due ex Navy Seals, diventati  contractors  privati. Lavoravano per la Trident Security Systems, che fornisce servizi di sicurezza. I due sono stati trovati morti nella stessa cabina: secondo la CBS, erano morti entrambi “per collasso cardiorespiratorio, probabile infarto dovuto al consumo di droghe”.

Secondo Godoy,  entrambi erano degli specialisti nel trasporto di arsenali biochimici e nucleari, e la Trident   non sarebbe che una facciata del Pentagono per operazioni coperte. Fatto sta che il GRU, quando ha osservato che quel certo carico dalla  Maersk   era stato caricato a bordo del Boeing 777 della Malaysian, diretto a Pechino, avrebbe avvisato il Ministero della Sicurezza della Cina: questo avrebbe attivato le misure di sorveglianza in tempo reale e tutti i sistemi di difesa.   

Sul filo di questo fantasioso intreccio, l’autorità cinese avrebbe cercato di far deviare il volo, diretto a Pechino, verso l’aeroporto internazionale dell’isola di Haina.   E però, mentre nella poco nota isola cinese tutto era pronto per ricevere il pericoloso volo, gli americani hanno preso possesso a distanza dell’aereo, che in quel momento si trovava nel Mar della Cina Meridionale vicino alle isole Spratly, per farlo atterrare altrove, in una base per loro sicura. 

Quale? La Diego Garcia, 3.450 chilometri più lontano, nell’Oceano Indiano.  Sempre lì vanno a parare   le trame. In quell’atollo formalmente britannico, che da decenni ospita una potente base aeronavale USA, usatissima per i bombardamenti di Iraq e Afghanistan, sede delle più segrete e avanzate installazioni militari per il dominio dell’aria ( qui in italiano la poco edificante storia della base). 


Su come abbiano dirottato il volo, trasformando il Boeing 777 in una specie di drone, non ci soffermiamo dopo le spiegazioni dell’ex marine Duff. Sarebbe stato in questa fase, dopo essere salito a 45.000 piedi che l’aereo MH 370 avrebbe volato a quota bassissima – come è stato raccontato in seguito ma senza dire il perché: il velivolo doveva sfuggire ai radar (residenti alle Maldive testimoniarono jetssissima quota la mattina dell'8/3 intorno alle  (vedi ad es qui )

E i cellulari dei passeggeri  hanno continuato a squillare a lungo, segno che l’aereo non è finito sott’acqua, almeno per un bel po'.
 

Un complotto americano ai danni dei cinesi sventato dai russi? Complotto di che tipo? A che scopo? La storia della bomba sporca/biologica diretta a Pechino resta assai oscura. Come spettatori del film pretenderemmo una spiegazione più convincente. 

Notazioni.  Tra i dubbi e le trame si osservano curiose coincidenze: che le “fonti” siano le stesse? Che siano i servizi russi? M ah?! Sempre meglio chiedersi “da dove” arrivano notizie, “storie” e soprattutto “retroscena”. 

Detto questo, che a Diego Garcia debbano sapere qualcosa, sembra assai verosimile, vista la loro posizione  e le tecnologie sofisticate. 
 
Voci su un coinvolgimento della base si rincorrono in realtà da un po'  ( qui, con links e tweets) tanto da richiamare una smentita del ministro dei Trasporti malese. Fino all'inverosimile racconto del poco attendibile e ipercomplottista blog jimstonefreelance che avrebbe la prova dell'atterraggio del Boeing laggiù dalle coordinate (exif data) del selfie inviato fortunosamente del tecnico IBM Philip Wood già a bordo del 370, ora detenuto, foto però oscurata da hackers che ora perseguitano il blogger... la storia un po' complicata è raccontata da un blog apparentemente più serio

http://www.lastampa.it/2014/04/04/blogs/underblog/dubbi-e-trame-cospirazioniste-sullaereo-scomparso-2voyPJCVLosv063GHfJD2O/pagina.html
Voglio 11 Scaloni