Autore Topic: Lazio-Parma 3-2, Candreva rilancia i biancocelesti verso l'Europa  (Letto 656 volte)

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Rocambolesca saga degli errori tra capitolini ed emiliani. Decide in pieno recupero il trequartista, secondo ko di fila per la squadra di Donadoni

di Diego Costa

ROMA - Il secondo consecutivo stop del Parma, in casa della Lazio, fa pensare che la bella favola emiliana sia finita. Al contrario la Lazio risolleva la testa, a muso duro, in barba alla contestazione, con un atteggiamento cinico più che con la forza del gioco. Essenziale, la squadra di Reja, sfrutta gli errori marchiani dell'ospite per colpire chirurgicamente. Il Parma pratica un bel calcio, ma il confine tra l'autocompiacimento e l'estetica applicata all'efficacia è sottilissimo. Sottilissimo come il confine tra croce e delizia del suo leader, Cassano, che gioca un primo tempo strepitoso, da trascinatore, poi va via via spegnendosi, ricadendo nella polemica inutile.

Match a dir poco bizzarro. Cinque gol tra squadre di alta qualità: ci può stare, invece il risultato è frutto per lo più di incredibili sviste, di superficialialità e autolesionismo. Più Parma che Lazio nei primi 45', ma l'avvio degli emiliani è di quelli svogliati, lontanissimo dalla praticità che ha portato a una lunghissima imbattibilità. Troppi palloni regalati alla Lazio, che pure è guardinga, e Reja ha finito il brillantante. Un quarto d'ora di errori banali in mezzo al campo e il primo a gradire è l'undici di Reja. Konko lascia per una volta la guardia di Biabiany per andare fino in fondo, cross basso, Mirante esce in versione Moulin Rouge, spaccata che disorienta i suoi centrali e consente a Lulic un tocco di fino, nell'angolino basso opposto.

Donadoni con le mani nei capelli, immagine emblematica: ma il Parma si sveglia. Lo sveglia, a dire il vero, un signore chiamato Cassano. Che prima serve un pallone al bacio a Schelotto, liberandolo centralmente davanti a Marchetti, l'oriundo è un cavallone che non ha certe finezze e calcia sul portiere. Ma l'uomo di Bari Vecchia è in gran spolvero, riceve al limite, si accentra e scarica un bolide in girata che Marchetti respinge, malamente, al centro dell'area. Biabiany scavalca il portiere con un pallonetto e sulla linea di porta la spinge dentro, di testa.

Il riposo non cambia molto l'atteggiamento da giocoleria circense. Reja vuole giocare la sua chance nel finale, Keita, sa che è un rischio. Non ha il playmaker, il gioco ne risente in costruzione. Il Parma, dalla cintola in su, è al completo ma ricade in antichi errori, le amnesie nei collegamenti tra reparti. Quando cala l'energia, il caldo offusca l'attenzione. Il Parma prima fa le prove generali del harahiri, regalando palla a Lulic per un contropiede tre contro uno, ma il bosniaco rispedisce il regalo al mittente e Mirante compie un bell'intervento. Ecco, Reja gioca la carta Keita e spinge Lulic in mediana, il vantaggio però arriva grazie a un'altra amnesia gialloblù. Lucarelli e Cassani si dimenticano di... Klose, servito in area da Lulic, stop e tiro ravvicinato, et voilà 2 a 1.

Donadoni parla con gli occhi. Non ci crede. Esce un ottimo Acquah per Munari e Palladino è più attaccante di Schelotto. La reazione porta a un lancio trasversale per Palladino stesso che di piatto la mette in mezzo dove si assiste a un balletto classico: Ciani, Cassano, Marchetti, tutti la vogliono, nessuno la piglia, rimpallo ed è 2 a 2. Teatro dell'assurdo. La Lazio pare deragliare, il Parma butta via tre occasionissime: con Parolo, di testa, su un pallone rimesso in mezzo dal solito Palladino; con Munari, di testa, solo a centroarea. Fuori a fil di palo. Infine con Palladino che mette a sedere Marchetti ma vuole anche dribblarlo e perde palla. Diabolico e surreale. Il veleno è nella coda: ancora Keita solo sul lato della banda del buco Lucarelli-Cassani, tira su Mirante e al 92' spunta Candreva a centroarea, collo piede educato, in corsa, su cross di Keita, non facile. Ad attimi dalla doccia, salutare per ritrovare, vittoriosi e vinti, il senno perduto.

LAZIO: Marchetti 5 - Konko 6, Biava 6, Novaretti sv. (10' Ciani 5.5), Radu 5.5 - Onazi 6, Cana 6 (63' Keita 6.5) - Candreva 7, Mauri 5.5 (86' Postiga sv.), Lulic 6.5- Klose 7. All. Reja.
PARMA: Mirante 5.5 - Cassani 5.5, Lucarelli 5.5, Felipe 5.5, Gobbi 5.5 (78' Molinaro 6.5) - Acquah 6.5 (69' Munari 6), Marchionni 6, Parolo 5.5 - Schelotto 5.5 (68' Palladino 5), Cassano 7, Biabiany 6.5. All. Donadoni.
ARBITRO: Damato 6.5 di Barletta.
RETI: 15' Lulic, 26' Biabiany; 67' Klose; 79' Cassano; 92' Candreva.
NOTE: ammoniti: Onazi, Cana, Radu, Candreva, Felipe, Lucarelli, Cassano. Recupero: 2' e 4'.

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