Autore Topic: La Nord annuncia la scelta definitiva «L’Olimpico sarà vuoto fino a maggio»  (Letto 531 volte)

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28/03/2014 06:04



«La colpa è sua. Niente più stadio»
La Nord annuncia la scelta definitiva «L’Olimpico sarà vuoto fino a maggio»


Punta il dito contro i tifosi, il presidente Lotito. È la contestazione a far scappare i giocatori dalla Lazio. La curva Nord risponde muro contro muro, è pronto ad andare in scena un nuovo atto della contestazio e. La sconfitta col Genoa ha aperto ancor di più la ferita, l'idea era nell'aria già dalla sfida col Milan, quando la questura aveva vietato l'ingresso allo stadio degli striscioni con le domande a Lotito. Allora la tifoseria organizzata ha preso la sua decisione: lascerà l'Olimpico vuoto sino alla fine della stagione: con Parma, Sampdoria, Torino, Hellas Verona e Bologna, si vivrà il rewind del deserto in Lazio-Atalanta.

Questa la scelta, sofferta, della curva Nord diffusa con un comunicato ufficiale: «Noi abbiamo deciso, da domenica non entreremo. Invitiamo chi la pensa come noi a fare altrettanto. Invitiamo comunque a lasciare la curva Nord vuota, a non occupare posti che non vi appartengono». I motivi, per la curva Nord, sono chiari ormai a tutti: «Per amore di questi colori abbiamo ci siamo gettati alle spalle mille provocazioni arrivate da questa dirigenza - queste le parole, lette durante la Voce della Nord a Radiosei - Abbiamo mandato giù l’ennesima promessa di fare una grande Lazio, quando poi i risultati sono quelli che vediamo. Abbiamo sopportato l’assenteismo della società nel tragico periodo di Varsavia. Subiamo le continue provocazioni di un mister che vorrebbe ricondurre gli scarsi risultati della squadra alla contestazione e non ad un mercato indegno ed una rosa inadeguata. Abbiamo sentito la proprietà della Lazio sminuire il malcontento di 45.000 laziali che hanno manifestato liberamente a Lazio-Sassuolo. Non abbiamo avuto neanche la possibilità di fare domande lecite all’interno dello stadio, con gli striscioni che non sono stati fatti entrare, stranamente solo in questa occasione. Noi abbiamo una storia e una dignità che ci portano a dire basta. Noi non tolleriamo più la presenza di questo personaggio. Noi non tolleriamo più di dividere lo stadio con chi, con arroganza e prepotenza inaudita, sta sgretolando non solo la Lazio ma la lazialità».

Il dialogo, ormai, si è esaurito. Non c'è più margine per risanare una ferita così profonda, la contestazione è già rivolta. E non si fermerà qui: «Non abbandoniamo la Lazio ma, anzi, cerchiamo così facendo di mantenere alta l’attenzione e di dare un’ulteriore scossa. Chiamarla ancora contestazione ormai è riduttivo: è una rivolta popolare che vede coinvolti ultras, semplici tifosi e chi ha a cuore le sorti e il futuro della Lazio. La nostra protesta si estende al di fuori dello stadio da adesso in poi. Per questo ci organizzeremo per manifestare in piazza. Intanto vi informiamo che noi, come gruppo, porteremo avanti queste altre forme di protesta e vi invitiamo a prenderle in considerazione perché le riteniamo giuste. Sarà libera scelta di ognuno, poi, valutarle positivamente o meno. Noi come gruppo non ci abboneremo fino alla fine della campagna acquisti, quando vaglieremo tutti insieme se le promesse saranno rispettate o disattese come sempre. Noi non acquisteremo materiale e prodotti ufficiali. Ognuno di noi che ha sottoscritto un abbonamento con Sky o Mediaset invierà alla rispettiva piattaforma una promessa di disdetta. Uniti riprendiamoci la nostra Lazio».

Giorgia Baldinacci

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