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Auronzo di Cadore, sede del ritiro estivo,
Maurizio Sarri sta mettendo le basi per la sua nuova Lazio.
Le urla che salgono al cielo, sotto le Tre Cime di Lavaredo, raccontano sprazzi di quello che sarà, o di quello che per ora è immaginato. La Lazio suda, obbedisce ai primi diktat (pressione forte, difesa alta, capacità di coinvolgere gli esterni d'attacco). La Lazio sta muovendo i suoi primi passi nel Sarrismo: Tare gli ha portato ad Auronzo
un acquisto e mezzo. Felipe Anderson è tornato alla base: il brasiliano francamente fa ancora brillare gli occhi, anche se qualche rughetta in più ci ricorda, anzi mi ricorda, che ora ho due figli, spero solo di dormire in vacanza e quando lui è arrivato a Roma mi sa manco ero fidanzato.
MA ANCHE DI FELIPE VIVE L'UOMO - Potenza del tempo che passa, ma Felipe resta lo stesso:
dribbling, gol, rapidità. A Roma è a casa: vedrete che farà bene, se avessi un penny lo spenderei su di lui (o lo prenderei al Fantacalcio, se ci giocassi e non provassi una così viscerale indifferenza per questa deplorevole attività che fa esultare per gol di altre squadre).
Dico mezzo, un acquisto e mezzo, perché il misterioso Luis Alberto è tornato ad Auronzo. In questa buona novella sarrista ci sono già due figliol prodighi: non voglio entrare nel merito del vitello grasso, anche se ho letto un meme credo de "il Laziale ponderato" che mi ha fatto piuttosto ridere. Detto ciò: Luis come ogni estate torna all'ovile, sperando che qualcuno
lo riporti in Spagna e prendendo una nuova casa a Roma. Che strano questo delizioso spagnolo: senza pepe non riesce a divertirsi davvero. Poi, qualcuno lo insulta, dimostrando di conoscere poco la vita: ci sono in giro persone come Luis, talentuose, strane, estreme, perfino assurde.
Ma belle, e pazze, e bohemien, e mille altre cose che rendono questa terra variegata e variopinta. Non è mai soddisfatto, uno come Luis. E forse per questo è un calciatore così dannatamente forte, ed estremo.
NON SOLO FELIPE - Alla Lazio si sta costruendo un gruppo che non è detto sia del tutto completo.
Mi aspetto, l'ho già detto, che Sarri tiri fuori dal cilindro qualche giocatore che abbiamo trattato male: ripenso ai Muriqi, a Fares, perfino a Vavro. Qualcuno di questi si troverà bene con il
Sarrismo? Non so, ho qualche dubbio ma Sarri mi ha già sorpreso in passato, e ha saputo tirare fuori cose impensabili da giocatori a cui non avrei mai nemmeno stretto la mano. Detto ciò, chiaramente sta aspettando qualche acquisto:
ricordiamo alla gentile clientela che l'anno scorso non siamo arrivati quarti, che il primo anno di Sarri già avrà le sue difficoltà naturali, che ci accingiamo a sopportare con il solito piglio insoddisfatto da laziali, non appesantirei troppo la situazione
con un mercato deficitario. Siamo all'inizio, per carità, tutte le difficoltà, la liquidità, il fax, le mogli dei calciatori, è l'umidità che ti ammazza, ma la pagnotta tocca portarla a casa: servono fatti concreti alla corte di Sarri, niente sogni caro Tare,
ma solidi acquisti. DI NUOVO DI MERCATO, NON SARA' L'ULTIMA VOLTA - Con Felipe si è tracciata la via: cose funzionali,
low cost ma intelligenti. Che si facciano giocatori in grado di aiutare seriamente questo mister che ancora, del tutto, non sa bene cosa lo aspetta. Nemmeno noi, però il contesto lo indoviniamo,
le vedove di Inzaghi le pasciamo tutti i giorni, e abbiamo pure i dirimpettai tutti presi a ripetere citazioni di Marco Aurelio. Mi verrebbe da ricordargli che non faceva parte del cast de I Cesaroni, ma sarebbe abbassarsi un pelino.
Mi limito a dire che non l'anno per giocare a nascondino: Igli Tare avrà tanto da fare, in uscita ed in entrata, e ci si aspetta tanto da lui. Per carità, il suo ruolo non è mai in discussione magari a livello societario, ma il resto del mondo (anche del lavoro) tende ad essere meno indulgente. Ad Auronzo di Cadore, sede del ritiro estivo di Sarri, la Lazio sta prendendo vita. Tutto il resto si muova per favore di conseguenza.