Tra poco più di tre ore inizia a Dublino, più precisamente al nuovo Tallaght Stadium dei Shamrock Rovers (capienza 3000) il preliminare di Europa League tra le squadre più blasonate dei campionati irlandese ed italiano. Per me questa sfida a un significato in più e colgo l'occasione per presentarmi. Ho 35 anni, sono irlandese (nel senso che lo dice l'arpa sul mio passaporto), cresciuto a Roma dove ho vissuto fino ai 16 anni e dopo i 31. In mezzo 15 anni circa di Dublino. Da piccolo tifavo Juve perchè alla tenera età di 5 anni ci giocava un certo Liam Brady, forse il miglior calciatore irlandese di tutti i tempi. Era la Juve di Trapattoni, di Tardelli, di Brady, appunto. Una triade che quasi 30 anni dopo s'è ritrovata alla guida della nazionale irlandese. Altra motivo d'orgoglio per me, stavolta nel senso inverso, fiero di avere tre bei rappresentanti del calcio italiano a guidare la modesta squadra della mia nazione. Ma questa è un altra storia.
Stasera Dublino ospita il grande calcio, cosa che non gli capita spesso. Dublino ha forse il primato di essere la più grande città europea senza una degna squadra di calcio, senza un campionato di livello da seguire tutte le settimane. Il livello della serie A irlandese è circa quello della serie C, o lega Pro. Eppure il calcio è lo sport più seguito in Irlanda, in barba a le istituzioni che prediligono il rugby o il calcio gaelico, e in Irlanda sono nati tanti ottimi giocatori di calcio, fra cui spiccano insieme a Brady, Roy Keane, John Giles e Frank Stapleton. Per non dimenticare l'eroe di New York '94, Paul McGrath, che da solo regalò la vittoria contro l'Italia di Sacchi. A sodisfare la nostra sete di calcio, l'UEFA ci ha assegnato la finale dell'Europa League di quest'anno, da disputare nel nuovissimo stadio Avira, che sostituisce Lansdown Road, una volta il più vecchio stadio di rugby in esistenza.
Tornando brevemente a me, negli anni vivendo a Roma e anche a Dublino (altra città con il colore celeste), mi sono disinnamorato della Juventus, e contrariamente affezzionato alla Lazio, che era la mia seconda squadra. Alla fine è rimasto solo l'amore per lei, e quando 4 anni fa mi sono trasferito a Roma la prima cosa che ho fatto è l'abbonamento. Sarà la sete per il calcio che 15 anni di vita a Dublino m'hanno dato, ma io non ci rinuncio al calcio dal vivo, ora che ce l'ho da vicino.
Tornando a stasera... mi auguro che i Rovers possano sfanghare un pareggio.