Certe pagelle sono veramente disumane.
Marchetti ha evidenti problemi umani prima che agonistici.
Evidenti? Pensa che io non ne so nulla.
C'è gente - mi sembra di ricordare Raffaele Sergio in un Lecce-Lazio - che è scesa in campo il giorno dopo aver perso un genitore: ebbene, non fosse stata resa nota la tristissima circostanza, dalla prestazione non me ne sarei accorto.
Dubito che i problemi personali di Marchetti siano più gravi: e in ogni caso non è accettabile che siano la squadra e i suoi risultati a pagarne le conseguenze.
Non mi credi? Prova a giustificare in questo modo col tuo capufficio una performance lavorativa paragonabile allo scempio di ieri, anche a livello di danni per l'azienda.
Poi ne riparliamo. In fila all'ufficio di collocamento, immagino.
Condivido il voto, potrei condividere anche la decisione di venderlo (al solito dipende dal prezzo), mentre non condivido minimamente l'ostracismo. Ha fatto due errori enormi e sta facendo una stagione di merda. Va bene, non sarò io a negarlo. Ma parliamo pur sempre di errori tecnici. Se nella Lazio giocano Novaretti e Ciani non vedo perché non possa giocarci Marchetti, che a questa maglia ha dato due stagioni fantastiche e il 26 maggio. Cioè insomma, io stasera lo sfondo ma solo come giocatore, solo per la sua prestazione. Dire "mai più in campo, e neppure in panchina, con la maglia della Lazio" significa attaccarlo anche come uomo, e non se lo merita per niente. Spero che domani, a mente fredda e bestemmie esaurite, vorrai correggere il tiro.
Ho lasciato decantare, su tuo consiglio.
Forse dipende dal fatto che per ragionare con lucidità sulla catastrofe di Sofia non basteranno settimane, ma proprio non avverto l'esigenza di attenuare il mio giudizio.
A parte il rendimento indecente, l'aspetto più inaccettabile nel comportamento di questo signore è l'atteggiamento: una flagrante presa per il culo da inizio stagione.
Non so definire altrimenti la mollezza, la deconcentrazione, il menefreghismo di cui fornisce prova prima e dopo le sue troppe incertezze.
Lasciando a margine l'uomo, che comunque non ne esce benissimo, tutto questo rappresenta una pietra tombale sul professionista.
Unica attenuante, almeno spero: la formazione non l'ha fatta lui.
Approfitto per rispondere a un'altra domanda: e se gli stessi errori li avesse commessi Berisha?
Fatico a immaginare il nostro portiere così impacciato nel piazzamento e nelle uscite, ma seguiamo pure questa ipotesi: noi avremmo schierato il miglior giocatore nel ruolo, lui sarebbe incappato in una giornata no epocale. Succede, insomma.
Non deve succedere, invece, che logiche di spogliatoio o percezioni fossilizzate delle gerarchie portino a schierare - e in una gara da dentro o fuori - uno i cui limiti attuali sono già noti prima del calcio d'inizio.
Basta ricordare il Mondiale del '94, dove Marchegiani infilò una serie di ottime prestazioni da subentrante a Pagliuca espulso contro la Norvegia.
Meritava di continuare lui, perché le gerarchie erano cambiate sul campo: invece rientrò il preteso titolare, assai più scarico sul piano psicologico, e il suo rendimento ne risentì non poco.
Ancora più scolastico il caso di Italia '90: per schierare il titolarissimo Vialli, nonostante quelli in forma fossero altri, ci rimettemmo un Mondiale.
Questo per dire che la decisione di schierare Marchetti non è una scelta discutibile: è una gravissima mancanza professionale, dettata o dalla malafede o dalla carenza di nozioni fondamentali.
Perdere per la défaillance di un giocatore
c'est la vie. Perdere così no.