Autore Topic: Si torna in Europa: una storia da difendere  (Letto 502 volte)

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Si torna in Europa: una storia da difendere
« : Mercoledì 19 Febbraio 2014, 15:22:42 »
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Giovedì sera in campo con il Ludogorets per restare sotto i riflettori continentali



Non si giocherà solo passare il turno. Giovedì sera all'Olimpico la Lazio deve difendere anche la sua storia europea che si divide tra un passato remoto glorioso e uno più recente sicuramente dignitoso. Da quando hanno cominciato a calcare il palcoscenico europeo con una certa costanza i biancocelesti non hanno mai subito cocenti delusioni, sopratutto tra le mura amiche. Per parlare del passato glorioso dobbiamo tornare indietro al 27 agosto del 1999, quando Alessandro Nesta alzò al cielo di Monaco la supercoppa europea contro gli “invincibili” del Manchester United. Quando la squadra che vinse la Coppa delle Coppe (sorella minore dei tre trofei Uefa) sconfisse i vincitori della Champions League. Torneo, la Coppa delle Coppe, che la Lazio vinse con una grande dimostrazione di forza, manifestata anche la sera della finale a Birmingham, quando recuperata nel punteggio per 1 a 1 dal Real Maiorca, riusci comunque a non subire l'avversario e a batterlo per 2 a 1. Notte che fu alba, per i tifosi laziali, di gioie immense e mai più ripetute.

Archiviato il passato remoto, l'attuale Lazio di mister Reja può comunque voltarsi agli anni scorsi e guardare al futuro con cauto ottimismo. Questo è il terzo anno consecutivo in cui i biancocelesti giocano il minore, per importanza, torneo continentale ed è un anno che la Lazio non subisce sconfitte in casa. L'anno scorso la squadra ancora guidata da Petkovic arrivò ai quarti di finale, per poi essere buttata fuori in terra turca non tanto dal Fenerbahce quanto dal l'arbitro che condizionò in maniera evidente la gara di andata. La stagione scorsa la Lazio chiuse la sua avventura europea con 14 partite giocate, di cui 8 vinte 5 pareggiate e soltanto 1 persa. Fu la squadra italiana che più di tutte andò avanti in una competizione europea. Suo fu anche il capocannoniere di quell'edizione, Libor Kozak oggi in forza all'Aston Villa. Oggi è un'altra Lazio, per molti versi indebolita visto il mancato rafforzamento nelle due finestre di mercato, anzi di sicuro indebolimento visto che quella estiva non ha dato i frutti sperati e quella invernale dello scorso gennaio ha portato via dalla capitale il punto forte della squadra, il profeta Hernanes.

Tra due giorni arriverà a Roma la squadra di punta tra i club della Bulgaria, il Ludogorets. Formazione da cui non bisogna farsi trarre in inganno nel giudicarla dalla provenienza, indubbiamente non di tradizione calcistica rilevante. I bulgari hanno vinto senza molte difficoltà il loro girone, aggiudicandosi 5 partite, pareggiandone 1 e senza subire sconfitte prendendo un solo gol in casa. Una squadra tosta quindi, da rispettare sicuramente ma non da temere. Avendo una storia da difendere, non possiamo permetterci passi falsi ma guardare avanti con determinazione e mirare a quelle glorie che fino a qualche tempo fa erano diventate routine.

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