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Cosi’ e’ rinata la Lazio
« : Venerdì 14 Febbraio 2014, 10:42:59 »
 (Corriere dello Sport)



Cosi’ e’ rinata la Lazio
di FABRIZIO PATANIA
S’è inserito in fretta, perché conosceva una larga parte della squadra. Ha aggiunto il dialogo con lo spogliatoio e il buon senso sul campo, dove ha riordinato la Lazio. Ha impiegato poche settimane a ritrovare un’identità tattica, anche passando dal 4-3-2-1 alla difesa a tre. Le carenze sono state cancellate grazie all’addestramento tattico. Reja ha fatto subito centro: è imbattuto in campionato, ha totalizzato 12 punti in 6 giornate, ha incassato appena 3 gol, è tornato in corsa per l’Europa League. Il suo vice Alberto Bollini sta lavorando con profitto sulla fase difensiva. E’ di nuovo un bunker la squadra biancoceleste, ora bisognerà aggiungere soluzioni offensive e trovare una quadratura in cui tutti i giocatori in rosa possano alternarsi. Reja voleva più brillantezza e ora il ritmo degli allenamenti è più intenso. Si studiano gli avversari e i filmati preparati da Jesse Fioranelli sono diventati la base per le lezioni video a cui viene sottoposta la squadra due volte a settimana. Così è rinata la Lazio.

LA PREPARAZIONE – Con Bianchini meno palestra e maggiore resistenza alla velocità
ROMA – Dal punto di vista atletico Reja e Bollini hanno cercato di toccare il meno possibile rispetto alla passata stagione. Un ingresso soft durante la sosta del campionato a cui sono seguite settimane piene di lavoro in cui la squadra ha incrementato la preparazione atletica. E’ diminuito l’allenamento in palestra, è stato incrementato il livello di intensità con la palla e sono stati aggiunti dei lavori specifici per stimolare la resistenza alla velocità. Edy chiedeva maggiore brillantezza alla Lazio. Ha reintrodotto il controllo del peso forma, con la bilancia negli spogliatoi, ogni mercoledì e almeno una doppia seduta alla settimana. La responsabilità della preparazione è stata affidata ad Adriano Bianchini, 51 anni, diplomato Isef, alla Lazio dall’estate 2005. Venne inserito nello staff di Rossi dal ds Sabatini e da Bernardino Petrucci. Da allora ha continuato a lavorare come figura di origine societaria prima con Vio, poi con Melandri e Febbrari, infine con Rongoni sotto la gestione Petkovic. Si occupava del recupero degli infortunati (mansione ora attribuita ad Alessandro Fonte), ma prima di entrare alla Lazio era stato primo preparatore atletico di Viterbese, L’Aquila, Latina e Gubbio. Ha una solida esperienza. Reja lo conosce bene: avevano lavorato insieme tra il 2010 e il 2012.

LA TATTICA – Ora c’è un’identità e Bollini addestra la linea difensiva
ROMA – Il terzino fa il terzino e il trequartista non dovrà giocare mediano. Reja si è ripresentato così, ai suoi vecchi giocatori, sedici mesi dopo aver lasciato la Lazio. Ha ripristinato la logica, le regole elementari e la semplicità del calcio, spesso rovinato dalle manie di grandezza di chi pensa, attraverso la tattica o la proposta di gioco, di determinare più dei calciatori. Non è così. La Lazio aveva bisogno di tornare alla normalità e riprendere a credere in se stessa, nelle proprie qualità. Reja ha alzato il muro davanti alla difesa, violentata in eccesso dagli attaccanti avversari nella prima parte della stagione. Si può contrastare il nemico intuendone le mosse, calcolandone i punti deboli e cercando di annullarlo prima di colpirlo. Non è uno scandalo e i numeri gli danno ragione: in 6 partite sono arrivati 12 punti, appena 3 gol subiti. In campo Edy aveva bisogno di un vice operativo e la didattica di Alberto Bollini, ex mago della Primavera campione d’Italia, si è aggiunta a una sapiente gestione del gruppo sotto il profilo psicologico. L’addestramento tattico è intenso. Si lavora sulla linea a quattro, alternandola con il sistema a tre. Esercitazioni a cui neppure gente scafata come Biava e Dias era più abituata. Ora si tratterà di aggiungere soluzioni offensive. Ma la Lazio ha già riacquistato un’identità tattica.

IL MATCH ANALYST – Due video a settimana Fioranelli analizza gioco e segreti degli avversari
ROMA – Anche ieri mattina, prima di cominciare l’allenamento sui campi di Formello, la Lazio si è riunita in sala-stampa e per un quarto d’ora-venti minuti si è concentrata sulla lezione video. Sui monitor scorrevano le immagini più significative, dal punto di vista tattico, del Catania. Un montaggio, curato da Jesse Fioranelli, per studiare gli avversari e cominciare a immaginare l’impegno di domenica. L’altra lezione video viene organizzata per il sabato, nel giorno di vigilia. E la squadra cerca di memorizzare quali sono i movimenti degli avversari sui calci piazzati (angoli e punizioni). Reja si avvale della collaborazione del match analyst che era arrivato alla Lazio nell’estate 2012 con Petkovic. Il lavoro di Fioranelli junior è stato assai apprezzato dalla società biancoceleste che non voleva esonerarlo e Jesse è stato ben lieto di proseguire il suo rapporto, convinto di portare avanti un proprio percorso professionale. Petkovic se ne avvaleva soprattutto per la parte statistica e la raccolta dei dati sui giocatori. Reja, invece, lo sta sfruttando per l’approfondimento sugli avversari. Nell’intervallo del derby non è sfuggita un’immagine di Jesse a colloquio con Edy a bordo campo pochi istanti prima che cominciasse il secondo tempo. La tattica e lo studio degli avversari sono tornati al centro dei pensieri.

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