Autore Topic: Rassegna stampa 31.1.2014  (Letto 767 volte)

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Offline Matita

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Rassegna stampa 31.1.2014
« : Venerdì 31 Gennaio 2014, 07:25:58 »
Una mossa egoista che sfiora il grottesco (Messaggero)

IL COMMENTO
Il calcio talvolta si diverte a profanare l’archivio dei ricordi. La mobilitazione dei tifosi, contro la cessione di Hernanes, ha riportato alla mente quella clamorosa in favore di Signori, che Cragnotti aveva promesso al Parma. L’amore per i propri idoli è un qualcosa che va oltre gli affari economici, perché il cuore è la scrigno dei sentimenti. E l’amore non ha prezzo, né mercato. Quei sentimenti che hanno commosso il Profeta quando, uscendo da Formello, è scoppiato in lacrime. Ma possono bastare le lacrime di un campione, e la rabbia di un popolo, a fermare una trattativa chiusa? Lotito, riluttante alle passioni del tifo, oggi cederà il brasiliano perché Thohir si è detto pronto a sborsare i 20 milioni richiesti. Peccato che la Lazio andrà a rinforzare una diretta concorrente all’Europa League. Ma questo per Lotito è un aspetto molto marginale… Da qualsiasi angolazione la si guardi, è una vicenda triste e al limite del grottesco. Gestita male, come al solito. Un teatrino al quale il popolo laziale è abituato: cambia qualche interprete ma il regista è lo stesso, il contestatissimo presidente. Lotito ha detto e ripetuto che Hernanes sarebbe rimasto, Reja l’ha scimmiottato al San Paolo prima di correggere il tiro. «Tanto recupero Mauri…» Una società può anche cedere un campione ma deve almeno rimpiazzarlo adeguatamente. Non con Postiga, che segna meno di Floccari e non può giocare in Europa. La partenza di Hernanes è uno schiaffo ai tifosi che hanno il cuore pieno di Lazio, perché credono ancora nei sentimenti e nei colori delle maglie.
Gabriele De Bari


Hernanes, lacrime e rabbia (Messaggero)

IL CASO
ROMA Una spirale di rabbia e dolore. E, in questa valle di lacrime, precipitano tutti: piangono Hernanes, i compagni, il ds Tare, i tifosi. È addio: il Profeta oggi dovrebbe essere a Milano (già fissate le visite mediche per conto dell’Inter), mentre il ds Tare è nel capoluogo lombardo da ieri sera. Segno che il suo addio è scontato. Gli scarpini, slacciati da Lotito per 19 milioni (più due di bonus), li ha regalati ieri a un tifoso a Formello: «Non è colpa tua, sei un fenomeno. Ci lasci gol e ricordi da brividi». Il brasiliano comincia a singhiozzare, negli occhi gli scorrono tre anni e mezzo di Lazio, la commozione esplode. In un flash, fuori dai cancelli, si catapulta tutta la rabbia dei laziali. Contestazione disperata, era partito il richiamo fra radio e forum: «Senza di lui, finisce la Lazio». Le immagini delle lacrime d’Hernanes calamitano l’ira di cinquecento tifosi, che invadono le strade, lanciano petardi, gridano «Lotito devi morire». Lui, il presidente, a braccetto col diesse Tare, prova a placare gli animi con messaggi distensivi: «Non lo abbiamo ancora venduto». Niente da fare, il tramonto è di fuoco, la furia cresce. La radio ufficiale del club presa d’assalto da insulti, deliri, telefonate isteriche. Gente che scalcia e tira pugni contro le ringhiere del centro sportivo, la tensione è alle stelle. Un caos simile s’era scatenato l’ultima volta quando la Lazio era sull’orlo della serie B e Ballardini stava lasciando Formello. Ieri invece si tuffava Postiga in piena contestazione, ignorato accanto al team manager Manzini: «Vogliamo parlare con la società. Hernanes non si tocca».
I PRECEDENTI
Un saluto esanime. Strozzava il cuore, Hernanes: «Piange, perché vi ama», rispondeva la moglie Erika su twitter. Perché, dopo le lacrime, nel pomeriggio era pure partito un singhiozzo di pensieri, la corsa a interpretare quella crisi di nervi del Profeta: non poteva accettare la proposta di rinnovo biancoceleste, di fronte ai 3,3 milioni dell’Inter. Il brasiliano aveva un nodo stretto nella gola, aveva già abbracciato tutta la squadra, non riusciva a staccarsi da Formello. Quasi ci fosse un cordone invisibile. La corsa dei tifosi nel centro sportivo prima, a Villa San Sebastiano in serata e per parecchie ore della notte poi (Lotito era “fuggito” prima da entrambi i posti), era per spezzare le mani dell’Inter dal loro campione. C’era pure la Nord in strada, come per Signori nel 1998 e Nesta nel 2002. La faccia di Hernanes, immersa nel pianto in una smart, era la stessa di Sandro prossimo sposo del Milan. Un divorzio traumatico. Alla fine neanche consumato all’ora di pranzo. Un indonesiano a Roma, con sorpresa: ieri, di prima mattina, Thohir era nella capitale per definire l’affare Hernanes, ma il presidente nerazzurro toglieva all’improvviso dalla trattativa Mbaye. Il terzino del Livorno avrebbe dovuto garantire una cifra totale di 20 milioni, senza il senegalese Lotito chiedeva più cash per il suo “Profeta”. Ieri sera i dirigenti dell’Inter promettevano le garanzie bancarie per sbloccare l’operazione: 19 milioni più altri due di bonus. L’agente Joseph Lee, a Milano, aveva già trovato all’alba l’accordo di massima per un quinquennale da addirittura 3,3 milioni a stagione. Lotito oggi aspetta solo i quattrini della plusvalenza, alla fine nemmeno incrociava ieri Thohir a Villa San Sebastiano. Dove rimbomba ancora l’eco assordante della protesta. Irraggiungibile il cuore del presidente, “terrorizzato” da un altro caso Pandev. Stavolta, almeno il portafoglio non piangerà.
Alberto Abbate
Daniele Magliocchetti
Tifosi infuriati Lotito contestato (Il Tempo)

La rabbia è esplosa, la gente è stanca, la contestazione non si placa. Si è scatenata nella giornata di ieri, le lacrime di Hernanes e la probabile cessione all’Inter hanno fatto perdere la pazienza ai tifosi biancocelesti. La notizia era nell’aria, da troppo tempo si parlava dell’addio del Profeta, gli ultimi giorni di mercato hanno accelerato le manovre. È la cronaca dell’ennesima giornata di pura delusione, di un popolo esausto e depresso da una gestione societaria che troppe volte ha perso i suoi giocatori migliori, ma andiamo con ordine: le lacrime del brasiliano a Formello, verso le 14.30, hanno fatto il giro del mondo, delle radio, dei siti internet, il tam-tam è scattato immediatamente. Quattro-cinque tifosi hanno pianto con lui, la commozione si è sparsa per la città, le voci si rincorrono: «L’hanno venduto all’Inter – scrive la gente su Facebook – andiamo a protestare, adesso è veramente troppo». E poi: «Prendo un permesso al lavoro e arrivo di corsa, Hernanes non si tocca”. Telefonate e messaggi, davanti al centro sportivo di Formello si presentano in poche ore centinaia e centinaia di tifosi.
Verso le 16 arriva il nuovo arrivato Postiga in compagnia del Team Manager, Maurizio Manzini. Ma l’accoglienza è pessima, il portoghese abbassa il finestrino per un saluto ma non viene nemmeno preso in considerazione dai tifosi, inferociti e impegnati nel chiedere un colloquio con il diesse Tare. L’attaccante varca il cancello incredulo, l’approccio non è dei migliori, niente male come primo giorno da neo biancoceleste. La gente è arrabbiata, il numero delle persone presenti sale in maniera vertiginosa: alla fine sarà di quasi 600 unità. Si respira un clima è teso, l’aria è pesante, all’interno del centro sportivo ci sono tre blindati della Polizia: parte un lancio di bombe carta, la strada viene completamente chiusa, i tifosi vogliono e pretendono un colloquio con la società. Ma a Formello il presidente Lotito non c’è più da quasi un’ora, è uscito da una via secondaria, la contestazione è pesante e anche il direttore sportivo è costretto ad andare via. Partono i cori a favore di Hernanes, viene insultato Bollini, passato per caso tra la folla: «Avete rotto il c…, ve ne dovete andare». Non è gradito nemmeno Reja: «È complice pure lui – urla un ragazzo – andasse via subito. Non doveva permettere la cessione del Profeta».
Sono le 19, i sostenitori biancocelesti (tra cui anche donne e anzianii) decidono di spostarsi a Villa San Sebastiano, residenza del patron laziale: «Andiamo a casa sua e facciamoci sentire, è ora di fare qualcosa». Alle 20 Via Appia Antica è completamente in tilt, il traffico parte dall’incrocio con Via Cristoforo Colombo, Lotito se ne va per motivi di sicurezza.
Ma la contestazione continua: «Vattene a Salerno», urlano circa 200 persone. Davanti al cancello c’è un blindato dei Carabinieri, resterà a monitorare la situazione per tutta la serata. Esce lo striscione «mortac… vostra», la gente non vuole lasciare il presidio biancoceleste, ancora il passaparola per restare a protestare contro la cessione di Hernanes. Per tutta la notte.
Gianluca Cherubini
Si er papa te donasse tutta Roma
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Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #1 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 07:28:09 »
Hernanes saluta tutti in lacrime e scatta la contestazione dei tifosi (Repubblica – ed. locale)

MARCO ERCOLE
DA UNA lacrima sul viso, si sono scatenate molte cose. Non è una rivisitazione della celebre canzone di Bobby Solo, ma l’inizio della giornata biancoceleste. Sono le 14.30 quando Hernanes esce in lacrime dal centro sportivo di Formello. Ad aspettarlo, una decina di tifosi. Lo consolano, lo abbracciano. Un’immagine che fa subito il giro del web. E così, quella che fino a ieri era solo una rassegnazione verso l’ennesimo mercato deludente, diventa una questione di principio. «Lotito lo ha cacciato, questa volta ha davvero esagerato», dicono i tifosi. Tra radio, forum e social network il passaparola è incontrollabile. Un centinaio di tifosi all’ora di pranzo è già fuori dai cancelli: se ne accorge il nuovo acquisto Helder Postiga. Convinto che fossero lì per lui, abbassa volentieri il finestrino per foto e autografi vari. Trova invece persone inferocite che non lo guardano nemmeno in faccia e chiedono spiegazioni per la cessione di Hernanes. Il portoghese entra incredulo: niente male come primo approccio al mondo Lazio. Nel giro di poche ore viene organizzata la protesta: «Alle 18 tutti a Formello», viene stabilito. Più di 500 rispondono all’appello, decisi a ottenere un chiarimento con la società. Sale la tensione. Vengono sradicati alcuni cartelli segnaletici utilizzati per bloccare la strada: «Da qui non esce più nessuno». Poi si passa al lancio di petardi all’interno del centro sportivo. «Se ne sono andati da un’uscita secondaria», si vocifera. E così intorno alle 20 si trasferiscono tutti a Villa San Sebastiano, residenza di Lotito. Ma anche in questo caso la protesta non porta a nulla. Il presidente biancoceleste è già andato via.
Ecco Postiga «Vi darò tutto» (Corriere dello Sport)

di Daniele Rindone
ROMA – Ha perso la testa anche il cielo, non si sa che tempo fa. Helder Postiga è arrivato a Roma ieri, nel giorno sbagliato, nel bel mezzo della contestazione. La bufera Hernanes ha offuscato il suo sbarco, è avvenuto alle 12 a Ciampino. Niente festa in suo onore, non è periodo, è entrato a Formello nel pomeriggio, infuriava la protesta. Postiga non è un nuovo Profeta, ha altri compiti, può promettere qualche gol, dovrà conquistare stima, dovrà presentarsi bene, dovrà fare tutto da solo: «Darò il massimo con la Lazio per arrivare al meglio al Mondiale» , ha detto. Helder Postiga, stretto in un giubbotto di pelle, s’è presentato chiedendo fiducia, sognando la conferma. Ha un nome conosciuto, è arrivato in sordina, in prestito gratuito con diritto di riscatto (sarebbe stato fissato a 3,5 milioni). Non è detto che resti, non è detto che torni in Spagna a giugno.
LA MAGLIA –
In campo gli piace distinguersi, ha chiesto la maglia 9, l’ha sempre indossata, si attendono conferme. E’ la maglia dei bomber, una maglia pesante in casa Lazio (Chinaglia, Giordano, Rocchi), è libera. Postiga per anni è stato sulla cresta dell’onda e delle aree di rigore, ha stravinto col Porto dei miracoli, lo guidava Mourinho. Oggi ha 31 anni, la voglia di vincere non gli è passata, è tra le stelle della sua Nazionale. «La S.S. Lazio comunica di aver raggiunto l’accordo con il club spagnolo Valencia CF per il trasferimento temporaneo con accordo di opzione per il calciatore Marques Postiga Helder Manuel» , è il comunicato diffuso dai biancocelesti (ufficializzata anche la cessione di Floccari al Sassuolo). Helder Postiga ha sceso le scalette del volo Ryanair FR9678 proveniente da Valencia in una mattinata turbolenta, è stato accolto dal team manager Manzini. Ha svolto le visite mediche in Paideia, è servito un controllo accurato al polpaccio destro: l’attaccante è reduce da una contusione. Le sue condizioni saranno valutate tra oggi e domani.
IL PERSONAGGIO –
La maglia 9 la sa indossare eppure non si sente un 9 puro, non lo è: «Nel calcio si può sempre fare meglio, si possono sempre segnare più gol. Per le caratteristiche che mi contraddistinguono non sono un nove puro, non mi piace stare fermo per attendere la palla. Voglio essere in contatto col gioco» , ha raccontato in una intervista del passato. Reja non sa ancora se lo avrà a disposizione per Verona. Il transfer è in arrivo, ma la sua presenza tra i convocati è legata allo stato di forma. Helder Postiga, ormai si sa, non sarà utilizzabile in Europa League. Ha conquistato i sedicesimi di finale con il Valencia, i regolamenti vietano il suo utilizzo allo stesso livello della competizione (anche la Lazio si è qualificata ai sedicesimi). Postiga è un attaccante da doppia funzione, è centravanti e seconda punta, sa spianare la strada e tracciare il solco, sa sfondare le barricate, sa giocare insieme ad una prima punta, sa servirla, farà amicizia con Klose. Helder Postiga non sa stare senza palla: «Se non ho la palla tra i piedi mi arrabbio dopo pochi minuti, non so stare senza toccarla. Il mio è un gioco combinato» . Non è un goleador di razza, non s’è mai nascosto: «Non sono regolare nelle marcature, non sono un grande realizzatore. Nel calcio moderno bisogna adattarsi alle esigenze della squadra in fretta. In carriera ho giocato più indietro e con un partner d’attacco. Ho giocato da prima punta, mi sono sempre adattato nel gioco e nella mentalità» .
L’OBIETTIVO –
E’ esperto, la fredda accoglienza di ieri l’avrà colpito, non l’avrà scosso. E’ entrato da una porta secondaria, ora sfondi le porte in campo. A Valencia arrivò e debuttò segnando dopo 15 giorni, bucò la difesa dell’Espanyol. A Valencia ha firmato una doppietta contro il Barcellona: «Il calcio è un sogno, devi viverlo così per goderlo pienamente» . Nuovi sogni e tanti gol, ecco cosa serve alla Lazio.


Postiga: «Conquisterò il mondiale con la Lazio» (Il Tempo)

È arrivato nella Capitale il primo acquisto della Lazio di gennaio. Hélder Postiga è atterrato ieri mattina alle 11 all’aeroporto di Ciampino, con un volo Rayanair FR9678 proveniente da Valencia. Ad attenderlo il team manager Maurizio Manzini, lo ha accolto e poi accompagnato subito alla clinica Paideia. Lì, l’attaccante portoghese ha svolto le visite mediche d’idoneità, è stato sottoposto a risonanze ed ecografie, ha effettuato un controllo più accurato al polpaccio destro. Aveva avuto qualche piccolo problema il lusitano, voleva esser certo di averlo messo alle spalle: “Darò il massimo con la Lazio per arrivare al meglio al Mondiale”, le sue prime parole da biancoceleste. Poi dritto a Formello per sancire il nuovo matrimonio, la firma sul contratto che lo legherà alla Lazio per i prossimi sei mesi, con la formula del prestito secco con diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni. Ha salutato il Valencia, è pronto per cominciare la avventura biancoceleste: “La S.S. Lazio comunica di aver raggiunto l’accordo con il club spagnolo Valencia CF per il trasferimento temporaneo con accordo di opzione per il calciatore Marques Postiga Helder Manuel”, mancava solo l’ufficialitá ormai, è arrivata nel pomeriggio. Si viene e si va, Floccari ha salutato Roma direzione Sassuolo. Cessione a titolo definitivo per l’attaccante calabrese, circa 2 milioni il costo dell’operazione. Un addio a sei mesi dalla scadenza del contratto, un arrivederci invece quello di Vinicius: il brasiliano, che non ha mai esordito con la Lazio, si è trasferito al Padova, con la formula del prestito con diritto di riscatto (e contro riscatto da parte della società biancoceleste). Fino all’ultimo in bilico Ciani, il Norwich si è ufficialmente tirato indietro, su di lui è piombato il Cardiff City. Restano però poche ore alla chiusura del mercato, ed è sempre più probabile che il difensore francese resti alla fine a Roma.
Giorgia Baldinacci


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Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #2 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 07:29:31 »
Cosa fa Lotito? Aspetta Mauri (Corriere dello Sport)

di Fabrizio Patania
ROMA – Niente Pasalic: il gioiello dell’Hajduk Spalato, considerato il nuovo Ballack, è stato acquistato dal Chelsea. Kone del Bologna viaggia verso la Bundesliga. Quagliarella, in possibile uscita dalla Juve, resta una suggestione: se tornasse alla Samp, potrebbe liberare Gabbiadini? Tutte domande, interrogativi irrisolti e privi di concretezza, come il teorema di ogni 31 gennaio della Lazio insegna. Cosa farà Lotito? Niente. E come risponderà all’eventuale cessione di Hernanes? Restando fermo. La fuga in avanti è prematura. Ieri l’operazione era in dirittura d’arrivo. Esito quasi scontato e un’attesa snervante con tutte le variabili del caso. E una certezza. Qualora la Lazio dovesse raggiungere un accordo con Thohir per la cessione del centrocampista di Recife, non procederebbe ad altri acquisti. Soluzioni interne, questa è l’indicazione. Squadra indebolita, perché mancherebbe la qualità e la classe del Profeta, appena risvegliato da Reja, e l’idea di poter valorizzare i giovani in organico (Keita su tutti, poi Felipe Anderson) puntando sul recupero di Mauri e sull’ipotesi di giocare con due punte, perché è appena stato acquistato il portoghese Helder Postiga. Ma Ederson si è strappato, resterà fermo sei mesi e la Lazio potrebbe ritrovarsi all’improvviso senza trequartisti. Prima erano in tanti, ora ci sono Mauri e forse Felipe Anderson, che magari gradisce un impiego al centro del campo e non sulla fascia. Cosa cambierà se dovesse partire Hernanes? Ecco l’approfondimento.
RIECCO MAURI
– Al primo punto delle riflessioni della società biancoceleste e di Reja c’è il ritorno di Stefano Mauri, il capitano della Lazio. Domenica finirà di scontare i sei mesi di squalifica inflitti per lo scandalo scommesse e dovrà saltare la partita con il Chievo. A partire dal derby di campionato del 9 febbraio con la Roma potrà tornare in campo. L’ultimo impegno ufficiale di Mauri risale al 26 maggio, quando la Lazio allo stadio Olimpico riuscì a vincere la Coppa Italia. E’ uno dei fedelissimi di Reja, che ne conosce le qualità e l’intelligenza calcistica. Può giocare trequartista oppure esterno offensivo. Le sue doti lo portano ad accentrarsi. E’ sempre stato l’uomo dell’ultimo passaggio. Può essere impiegato quasi da seconda punta nel 4-2-3-1, a ridosso di Klose, oppure da mezz’ala offensiva nel 3-4-2-1. Di fatto, considerando l’assetto scelto da Reja nelle ultime tre partite (Udinese, Juve, Napoli) e in particolare nel big-match di sabato scorso con i campioni d’Italia, Mauri prenderebbe il posto proprio di Hernanes. Il brianzolo e Candreva per alimentare e garantire rifornimenti a Klose, punta centrale, con Lulic sulla fascia sinistra. Un piano che sarebbe stato completato dall’arrivo (come alternativa al bosniaco) di Mbaye, lasciando Konko e Cavanda per la fascia destra. Era (o sarebbe) questa l’idea della Lazio, tramontata quando Spinelli e l’Inter hanno bloccato l’esterno senegalese in prestito al Livorno.
KEITA E FELIPE
– La partenza di Hernanes libererebbe spazio per i giovani su cui ha investito la Lazio. Keita a Napoli ha dimostrato di essere uno dei pochi, forse l’unico, capace di fare la differenza in una squadra piatta, grigia, senza lampi. La cessione del Profeta renderebbe il centrocampo e la squadra più compatta e solida dal punto di vista tattico. Ma poi servono i colpi. E l’ex talento del Barcellona li possiede: avrebbe bisogno di maggior sostegno dai compagni, che lo penalizzano perché giovane e non ancora accettato dal gruppo. Lo aiutano i campioni. Lo ostacolano i mediocri. Funziona così in ogni posto di lavoro, non solo sul campo. Felipe Anderson, invece, non è ancora esploso. Deve crescere come fiducia, convinzione. Non sembra avere tanta personalità. Si deprime dopo un pallone perso. Giocare con maggiore continuità può aiutarlo a uscire dal tunnel.
HELDER POSTIGA
– Meno classe, maggiore presenza in area di rigore. L’assenza dei trequartisti e l’acquisto dell’attaccante portoghese potrebbero portare Reja a pensare anche ad una formazione con due punte. Helder Postiga in coppia con Klose, Perea e Keita (il futuro della Lazio) di scorta. Largo al 4-4-2 oppure al 3-5-2. Tante soluzioni per provare ad andare avanti in Europa League e inseguire il quinto posto dell’Inter in campionato.


Il Profeta accetta l’offerta dell’Inter (Il Tempo)

Mancano i dettagli 18 milioni alla Lazio Le lacrime di Hernanes
Lacrime per l’addio. Lacrime per salutare la Lazio dopo tre anni e mezzo. Oggi, se non ci saranno clamorosi dietrofront, Anderson Hernanes sarà un giocatore dell’Inter. L’affare è praticamente fatto: Lotito dovrebbe incassare circa 18 milioni di euro (3 subito, 15 in estate), per il Profeta un contratto fino al 2017 con ingaggio a salire, da 3.2 a 3.7 milioni a stagione. Ricevute le necessarie rassicurazioni sulle fideiussioni bancarie, mancano solo i dettagli (tra cui eventuali bonus discussi nella notte): l’ufficialità è attesa prima del gong del mercato fissato per le 23.
Tutto fatto o quasi, dunque, al termine di una giornata infinita e concitata, cominciata al mattino con un colpo di scena: l’offerta biancoceleste non convince Ibrahima Mbaye, promesso dall’Inter alla Lazio come parziale contropartita per Hernanes. Il giovane senegalese non si muove da Livorno, l’incontro fissato in mattinata viene annullato, come spiega l’agente Accardi: «L’Inter lo ha tolto dal mercato – dichiara il procuratore di Mbaye a tuttomercatoweb.com – e a noi fa piacere. Per la Lazio l’arrivo di Ibrahima era condizione importante per cedere Hernanes, ma lui resta a Livorno».
Nonostante il dietrofront Mbaye, del resto, l’esito dell’affare Hernanes non sembra in dubbio. Da Milano trapela fiducia per l’acquisto del Profeta, ma le condizioni vanno ritrattate perché Lotito è irremovibile: non bastavano 13 milioni di euro più Mbaye, non sono sufficienti 15 milioni per portare via Hernanes dalla Capitale. Solo pochi giorni fa del resto, il presidente biancoceleste aveva rilasciato dichiarazioni chiare e forse avventate: «Diciassette milioni bastano giusto per lo scarpino sinistro del brasiliano». Da qui la nuova richiesta inviata al collega nerazzurro Thohir: 20 milioni cash per avere il Profeta.
Tanti soldi, forse troppi per la nuova Inter indonesiana. Cifre impossibili pochi giorni fa, ma a Milano qualcosa è cambiato. Sedata a fatica la contestazione dei tifosi per il fallito scambio Guarin-Vucinic con la Juve, Thohir ha avuto rassicurazioni dalle banche e ha ufficialmente aperto il mercato nerazzurro. Primo e unico obiettivo (con tutto il rispetto per Botta e D’Ambrosio) Anderson Hernanes. Mazzarri lo vuole dai tempi del Napoli, l’indonesiano è pronto a uno sforzo importante e ne parla ancora con Lotito, per un momento quasi intenzionato ad abbassare le pretese.
Tutto, però, cambia ancora alle 14, il momento più importante di una giornata travagliata: le lacrime del Profeta. A Formello si aprono i cancelli e spunta l’auto bianca con Hernanes alla guida. Giù il finestrino, il brasiliano si ferma per salutare i tifosi. Un sorriso, una foto, le preghiere dei fan: «Non te ne andare, rimani con noi». Poi le lacrime. Il Profeta si commuove, regala i suoi scarpini ad un tifoso, ne abbraccia un altro, tutti commossi. «La colpa non è tua – lo consola un altro tifoso – sei un fenomeno, hai fatto gol da brividi. Ti auguriamo il meglio». E poi via ai cori contro Lotito, per una contestazione che va avanti per tutta la giornata tra Formello e Villa San Sebastiano mentre Thohir – atteso nella Capitale per un fantomatico incontro con l’ambasciatore indonesiano – non si presenta e vola in Indonesia (dovrebbe tornare l’1 marzo per Roma-Inter).
Attraverso Instagram la moglie del Profeta, Erika, spiega ai tifosi le lacrime di Hernanes (« Piange perché vi ama»), ma i giochi sono fatti: il Profeta ha parlato con il ds Tare, abbracciato i compagni, svuotato l’armadietto, preparato le valigie e lasciato Roma in serata salutando anche i vicini di casa. Nel frattempo Lotito e Tare ribadiscono le smentite di rito («Ancora non lo abbiamo venduto», spiega il ds; «Non so nulla, parliamo di chiacchiere», aggiunge il presidente), ma una notizia da Milano rende tutto molto chiaro: dopo aver trovato l’accordo per Hernanes, l’agente del Profeta Joseph Lee tratta nella sede dell’Inter per conto della società biancoceleste. Il dialogo prosegue fino a tarda serata, ballano alcuni milioni (la Lazio chiede 20, i nerazzurri offrono 16) ma l’affare si farà con ogni probabilità a metà strada. Da oggi Hernanes sarà un giocatore dell’Inter. Alla Lazio restano solo le lacrime.
Daniele Palizzotto


Hernanes, addio alla Lazio l’Inter lo prende per 20 milioni (Repubblica)

GIULIO CARDONE
Lacrime, lacrime. Rimangono solo quelle. «Profe’, nun te n’anna’» ma il Profeta non si trattiene, è già scoppiato a piangere di colpo, mentre scattava una foto, come un bambino attraversato da un pensiero lancinante. Si copre il viso e singhiozza, si appoggia alla spalla del tifoso che gli si è infilato nel finestrino, lo abbraccia, gli regala le scarpe, piange ancora senza freni, si asciuga le lacrime e quelle tornano, e gli altri intorno a dirgli ma no, dai, non fare così, sei stato un grande, che gol da brividi segnavi, e lui niente, inconsolabile. E’ l’ultimo giorno di Hernanes alla Lazio. Andrà all’Inter (oggi previste le visite mediche), salvo complicazioni da fideiussioni mancanti. Ha pianto per venti minuti anche poco prima, nell’ufficio del ds Igli Tare, dopo aver verificato che rimanere a Roma è ormai impossibile: l’Inter gli offre un contratto da 3.3 milioni netti all’anno a salire più bonus, la Lazio 2.2 (a salire fino a 2.7). Hernanes il Profeta è un uomo dolce, dicono abbia una sensibilità particolarissima, «non sembra un calciatore» si dice in giro, è molto legato alla Lazio e quindi piange. Ma ha scelto l’Inter e Mazzarri ha scelto lui: «E’ un ragazzo d’oro», conferma il suo futuro allenatore. Che ha Hernanes in testa da mesi, lo considera il suo centrocampista ideale per la capacità di trasferire il pallone con pericolosità nella trequarti avversaria, inoltre ha caratteristiche finora mancanti all’Inter: sa tirare da fuori con entrambi i piedi, batte bene le punizioni e i corner (i nerazzurri ne calciano più di tutti in A, 6.7 a partita, ma non sanno sfruttarli). Nel frattempo la vicenda scatena l’ennesima contestazione degli ultrà laziali a Lotito, che sostituirà il Profeta con il 34enne Mauri (squalifica quasi finita) e quindi non comprerà nessuno. Si radunano in 500 a Formello: cori ostili, cartelli stradali divelti, petardi, poi marciano verso gli uffici in città di Lotito, che però non è lì.Certo, Hernanes costa un occhio della testa per i parametri attuali dell’Inter. Lotito ha preteso 20 milioni, anche se il brasiliano ora è iscritto a bilancio per 5. Così Thohir, in tandem stretto col dg Fassone, si è lanciato in una corsa a perdifiato per cercare le fideiussioni necessarie per garantire i pagamenti dei trasferimenti in Italia. Oggi, con enorme fatica, dovrebbe andare tutto a posto. Si parla di un prestito oneroso da 3 milioni che a giugno diventerà acquisto definitivo, con rateizzazione dei 17 milioni mancanti. Oggi Thohir sarà alla Pinetina, per un discorso alla squadra, subito dopo lascerà l’Italia. E questi saranno anche gli ultimi giorni all’Inter del dt Marco Branca, impegnato nella finora vana impresa di cedere Ranocchia e Guarin: il colombiano – ha rotto con Mazzarri – è stato offerto in prestito pure al Real Madrid. Intanto si muove ancora il Milan, vicinissimo a Biabiany. Il Parma vorrebbe cedere l’ala al Guangzhou per fare (molta) cassa ma l’inserimento dei rossoneri ha convinto il giocatore, il che ha provocato un certo dispetto nei dirigenti emiliani. Al Parma andrà metà del cartellino di Saponara (il Milan quindi si disfa del tutto del ragazzo, visto che il Parma ha già l’altra metà), Zaccardo e un conguaglio di 2 milioni. Così Seedorf avrà l’esterno giusto per il suo 4-2-3-1. Biabiany è stato per cinque anni dell’Inter e ora va al Milan: in piccolo, un po’ la storia di Balotelli, con cui ha giocato nella Primavera nerazzurra. Ma si sa che l’Inter con i suoi giovani è stata spesso disattenta. Solo che ora, con Thohir, la tendenza sembra invertita: Benassi e Mbaye, ad esempio, non sono più entrati nelle trattative per D’Ambrosio e Hernanes. Pian piano le cose possono cambiare, basta volerlo.

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Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #3 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 07:31:15 »
Lacrime e brividi il Profeta saluta (Corriere dello Sport)

di Fabrizio Patania
ROMA – Via col vento. Piangendo. Sembra un film, è la cronaca vera di un addio, scorrono le immagini. E dicono tutto. Manca solo la colonna sonora. «Io non so parlar d’amore, l’emozione non ha voce e mi manca un po’ il respiro» cantava Adriano Celentano. Sono quasi le 14 quando Hernanes esce in macchina dal centro sportivo di Formello. Forse, anzi quasi certamente, per l’ultima volta. «Io con te sarò sincero, resterò quel che sono, disonesto mai lo giuro» racconta la canzone del Molleggiato. Sembra di ascoltarla. Il Profeta abbassa il finestrino. Lo fermano. «Non te ne andare» gli dicono. Sorride, ma c’è un velo di malinconia nel suo sguardo. Se ne accorge un tifoso. «Hai le lacrime agli occhi». Hernanes non riesce a trattenersi. «Te ne vai?». Scoppia a piangere. Sono lacrime di un uomo vero. Scena d’altri tempi, mai vista nel calcio. Gioca perché il pallone è un dono divino, ma non ci sarebbe divertimento senza passione e sentimenti. Deve confessarlo ai suoi tifosi, a quei ragazzi che lo hanno accompagnato per tre anni e mezzo. Deve dirlo agli amici del 639, il condominio sulla via Cassia che ha imparato ad apprezzarne l’umiltà. L’emozione non ha voce. Basta l’espressione dei suoi occhi. «Piange perché vi ama» farà poi sapere la moglie Erica su Instagram. Eccole le lacrime di Hernanes, mentre lo consolano al cancello di Formello. «Non te ne andare». L’invito si spegne. I soldi uccidono i sogni del popolo biancoceleste, che sta perdendo il suo Profeta. «Non è colpa tua… Hai fatto gol da brividi… Sei il numero uno». Hernanes si emoziona. Prende gli scarpini gialli sistemati sul sedile e li regala a uno di quei ragazzi in attesa di una notizia diventata un miraggio. La conferma del Profeta, la rottura della trattativa con l’Inter, l’annuncio di un rinnovo.
BIVIO
– Era questa la condizione fissata da Lotito, sul filo della sirena del 31 gennaio (la storia si ripete), per evitare il peggio. Prolungamento con clausola di rescissione, stipendio rilanciato sino a 2,7 milioni, il top in casa Lazio. E una firma da mettere subito per cancellare il rischio di perdere troppi milioni in estate, a un anno dalla scadenza, perché il palleggio (da una parte e dall’altra) è durato troppo e Lotito non ha intenzione di bissare il caso Pandev. Rinnovo o cessione. Durissima ipotizzare la terza via, quella preferita da Hernanes, che avrebbe scelto con maggiore tranquillità il suo destino in estate. Impossibile resistere all’offerta di Thohir: 3,5 milioni. Durissima pareggiare per Lotito, convinto di spuntarla colmando il gap con le ragioni del cuore.
ARMADIETTO
–   Il ds Igli Tare alle 13,30 aspetta Hernanes negli uffici di Formello, subito dopo l’allenamento, per il momento della verità. Firmi? «No, lasciatemi andare» avrebbe chiesto il Profeta, esprimendo l’intenzione di accettare l’Inter. Mezz’ora dopo scoppia in lacrime uscendo da Formello. Forse per l’ultima volta. Perché questa mattina non tornerà per allenarsi, per salutare Reja e i suoi compagni. Ieri non ha salutato, si è allenato come se dovesse giocare a Verona. E’ uscito quasi per ultimo dallo spogliatoio, erano rimasti in due o tre. Doccia lentissima. Le domande inevase guardando il telefonino. «Che fai? Allora non ce lo dici? Quali notizie ti arrivano?» gli avrebbero chiesto i compagni. Hernanes non ha risposto. Sorrideva. E’ rimasto in silenzio. Neppure una parola. Ma ha aperto l’armadietto e ha portato via gli scarpini. Quegli scarpini lasciati, tra le lacrime, al cancello di Formello. Addio Profeta.





DeBari che ce pia perculo nse po legge.
Si er papa te donasse tutta Roma
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Offline AlenBoksic

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Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #4 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 08:39:24 »
Strozzava il cuore, Hernanes: «Piange, perché vi ama», rispondeva la moglie Erika su twitter. Perché, dopo le lacrime, nel pomeriggio era pure partito un singhiozzo di pensieri, la corsa a interpretare quella crisi di nervi del Profeta: non poteva accettare la proposta di rinnovo biancoceleste, di fronte ai 3,3 milioni dell’Inter

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Offline Matita

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Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #5 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 09:38:10 »
Strozzava il cuore, Hernanes: «Piange, perché vi ama», rispondeva la moglie Erika su twitter. Perché, dopo le lacrime, nel pomeriggio era pure partito un singhiozzo di pensieri, la corsa a interpretare quella crisi di nervi del Profeta: non poteva accettare la proposta di rinnovo biancoceleste, di fronte ai 3,3 milioni dell’Inter

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Lacrime d'addio , lecite.
Ma se ne va pe i soldi . perchè a Milano , la CL la gioca forse nell'edizione prossima,piu' probabile nel 2015-2016.
Ci sta.
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Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #6 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 09:48:36 »
Lacrime d'addio , lecite.
Ma se ne va pe i soldi . perchè a Milano , la CL la gioca forse nell'edizione prossima,piu' probabile nel 2015-2016.
Ci sta.

l'ipotesi chiodi e martello non è più contemplata ?
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Matita

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R: Re:Rassegna stampa 31.1.204
« Risposta #7 : Venerdì 31 Gennaio 2014, 11:31:02 »
l'ipotesi chiodi e martello non è più contemplata ?

Cioè ?
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