Autore Topic: Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?  (Letto 5415 volte)

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Offline WombyZoof

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Re:Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?
« Risposta #40 : Mercoledì 21 Luglio 2010, 14:49:16 »
sul fatto che  l'urticante sia opponibile al banale ho dei dubbi

Citazione
chi ritiene che tutto ciò che dice il Mughini sull'estate 2006 siano patetiche stronzate, dovrà ammettere che la Lazio avrebbe dovuto, allora sì, sprofondare nelle serie inferiori.

scusa, ma non leggo almeno nel topic qualcuno che asserisca ciò.  mi sembra una forzatura, comunque per carità, a ciascuno il suo opinionista preferito.



«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline aquilafelyx

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Re:Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?
« Risposta #41 : Mercoledì 21 Luglio 2010, 15:42:52 »
Grazie di cuore per l'interessamento,
ma sono di Lucca  ;)

per Lucca dovrebbe essere i Canali 39 o 57 secondo l'orientamento dell'antenna, se non risolvi dà un occhiata a http://www.digital-forum.it/ nelle sezioni Copertura e Discussioni tecniche potresti trovare la soluzione, è uno dei migliori siti sulle problematiche di digitale, satellitare etc. :)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline Er Matador

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Re:Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?
« Risposta #42 : Mercoledì 21 Luglio 2010, 20:41:10 »
Mughini, però, è lo stesso che nel 1998-'99 arrivava afono in studio dicendo che si era sgolato a tifare Lazio. E la Lazio, ricordiamolo, se la lottava col Milan.
Ogni domenica diceva che sarebbe stato uno scandalo se la Lazio avesse perso quello scudetto.
E il giorno di Milan-Sampdoria 3-2 ha inveito tutta la puntata contro il culo del Milan.

Mughini è anche lo stesso che definì "sciacquetta" Gaia De Laurentiis perché aveva osato dire: "spero che la Lazio vada in C" all'epoca in cui (era il primo anno di Mancini e la Lazio era davvero in pessime acque) la Lazio andava a vincere su ogni campo, dando spettacolo. E, sempre secondo Mughini, quei giocatori della Lazio e il suo allenatore che giocavano e vincevano senza prendere lo stipendio a fine mese, costituivano un modello per tanti scansafatiche che hanno fatto retrocedere squadre per molto meno.

Per restare all'anno in corso, andate a rivedere come si è vergognato dopo Juve-Lazio per quel rigore dato da Saccani.

Si aggiunga che "Totti lontano da Trastevere non lo conosce nessuno..."


L'uscita di Mughini la sera di Lazio-Inter è stata pessima.
Ma mi sembra che, seppur con toni meno apocalittici, anche sui fora laziali si sia discusso molto, molto, molto a lungo di quella serata.


Non ritengo che Mughini sia Enzo Siciliano. Però rimane un intellettuale di livello, secondo me.
E anche come commentatore di calcio, ho quasi sempre trovato i suoi interventi condivisibili. In fondo, se a Controcampo ho buttato un occhio in tutti questi anni è stato per Mughini.

Poi, ahò, se ve piacciono quelli che circolano negli studi RAI e Mediaset, che ve devo dì...
Intanto ringrazio cuchillo perché coi suoi interventi ha riportato dialettica e contraddittorio in un topic avviato verso una coralità piuttosto monocorde, seppure non ingiustificata, all'indirizzo di Mughini.
Ciò non mi impedisce di concordare solo in parte con lui, o meglio di "spalmare" in successione cronologica le varie istantanee del soggetto emerse nel corso della discussione.
Chi segue il soggetto in questione almeno dall'Appello del martedì - e si va indietro quasi di vent'anni - avrà notato una duplice involuzione, coi due elementi strettamente collegati: l'inflazione della sua presenza come ospite, che aveva in origine una cadenza saltuaria più adatta ad un personaggio tendenzialmente eccessivo; il progressivo scadimento dei suoi interventi a livello di contenuti.
Inizialmente Mughini, al netto della forzata vaporosità con cui ammanta anche la frase più banale, meritava di essere ascoltato; in seguito la proporzione fra la sostanza del discorso e gli elementi di contorno si è disastrosamente ribaltata.
Perché? Qualche ipotesi:

1) mero rincoglionimento della persona. Non è un'accusa, a una certa età può succedere;

2) sindrome juventina post-Calciopoli: conosco altri tifosi bianconeri tutt'altro che sgradevoli e incompetenti, ma incapaci di sopravvivere a quell'evento sul piano della lucidità;

3) stritolamento da parte dell'infernale meccanismo televisivo, che inchioda chiunque o quasi ai propri tratti più vistosi e memorizzabili trasformandolo gradatamente in una macchietta;

4) cinico e calcolato adattamento della propria maschera all'evoluzione del contesto;

io propendo nettamente per l'ultima ipotesi, ricordando anche la sua evoluzione nel già citato Appello dove venne introdotto nei panni di "juventinologo": l'assurda qualifica, all'epoca condivisa - anche qui non chiedetemi perché - con Tony Damascelli, gli suggeriva un tono imparziale, quasi da studioso.
Non appena Mosca iniziò a presentarlo più credibilmente come "juventino", il suo atteggiamento si sintonizzò all'istante su frequenze più vicine a quelle del tifoso: fermo restando che all'epoca i suoi interventi non erano da disprezzare.
Sulla stessa falsariga la sua parabola a Controcampo, disegnata in parallelo alla degenerazione del programma in puro e semplice baraccone.
Ma c'è un precedente ancora più remoto che rende al meglio il rapporto fra Mughini e il contesto nella sua accezione più strumentale. Vi dice qualcosa l'espressione "domanda cattiva"?
Siamo nei primi Anni Ottanta, quelli che tutti guardano coi lucciconi agli occhi per la nostalgia (come nel mio caso) o per l'indignazione di chi vi vede l'inizio di tante brutture contemporanee.
Nell'Italia che tira il fiato dopo la tensione del decennio precedente, il piccolo schermo si affolla di dibattiti - l'espressione talk-show è ancora di là da venire - improntati alla leggerezza più garrula.
Neppure si tratta di omaggiare le effusioni e le sciocchezze dell'ospite di turno: a tenere banco è proprio l'esigenza di disimpegno, che fa risaltare un Gianfranco D'Angelo o un comico con un minimo di mordente alla stregua di un editorialista.
L'incontro con un'attrice o una soubrette, per capirci, somiglia a una conversazione in cui Sandra Milo è intervistatrice e al tempo stesso intervistata.
In queste acque non proprio limpide Mughini sguazza ritagliandosi, appunto, il ruolo di guastafeste con la "domanda cattiva": l'unico accenno di vita cerebrale nel corso dell'intervista, che mette discretamente alle strette l'ospite senza scadere in aggressioni o polemiche gratuite.
Una boccata d'ossigeno intellettuale in mezzo a tanta "ocaggine"? Neppure per sogno. A mio modo di vedere non si coglie l'essenza del Mughini televisivo senza notare come in tutte queste incarnazioni sia programmaticamente, millimetricamente funzionale al contesto che lo circonda.
E quindi senza identificare il vero tessuto connettivo di una "carriera" che, pur tra manifestazioni piuttosto diversificate, mantiene una ferrea coerenza di fondo: la totale insincerità del suo personaggio.
Ciò non toglie che Mughini possa dare prova di cultura e intelligenza: ma solo perché quel frangente della commedia offre spazio - e, quindi, opportunità - alla maschera dell'intellettuale.
Ed è in base alla stessa, ineffabile logica della domanda e dell'offerta che l'Arlecchino dagli occhiali rossi serve il padrone catodico recitando la parte richiesta di volta in volta: ora con affettate nuances da dandy di periferia, ora con la sbracatezza dell'uomo di cultura che di fronte al tifo perde ogni ritegno.
Qualità e difetti in vendita, insomma. Ed è per questo che mi riesce difficile definirlo

un intellettuale di livello

parole in merito alle quali chiederei qualche prova a carico. Magari sono male informato io: ma la sua carriera di scrittore e intellettuale mi ricorda quella musicale di Victoria Adams in Beckham, annotata nell'immaginario come cantante benché delle sue pérformance artistiche sia difficile documentare persino l'esistenza.
Su una cosa cuchillo è stato davvero provvidenziale: nello spezzare un crescendo che portava dritto alla canonizzazione di Mughini come "nemico della Lazio".
Se ci limitiamo al calcio (stra)parlato, può esserlo ad esempio un Valerio Mastandrea, capace di scadere in battute razziste sullo "zingaro" Sinisa senza avere né la stupidità di un Max Leggeri né il sangue agli occhi di un Amendola jr.
L'ex opinionista di Controcampo, comunque lo si giudichi, è solo l'autore di un singolo per quanto ripugnante intervento sulla Nostra.

Aquilotta del Nord

Re:Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?
« Risposta #43 : Mercoledì 21 Luglio 2010, 22:50:20 »
Intanto mi sembra strano che siano state le mail dei Laziali a convincerlo ad andarsene o, al contrario, indurre i responsabili della trasmissione a privarsi della sua figura... di solito non veniamo calcolati molto. Sarà.

Concordo con cuchillo, e ritengo che sia uno dei pochi commentatori che spicca, nel desolante panorama sportivo in tv. Ha un modo di fare che risulta spesso antipatico, ma le sue argomentazioni le ho sempre trovate valide. Chiaro che contro di noi ha detto delle bestialità, ma probabilmente ha parlato "di pancia". Da tifoso, insomma.

Più facile che si sia stancato di Controcampo o che alla trasmissione si siano stancati di lui.

porgasm

Re:Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?
« Risposta #44 : Giovedì 22 Luglio 2010, 08:24:28 »
Su una cosa cuchillo è stato davvero provvidenziale: nello spezzare un crescendo che portava dritto alla canonizzazione di Mughini come "nemico della Lazio".

concordo

il mio intervento, per esempio, un po' come il tuo (tu, Matador, parti da mughini e ne delinei l'arlecchinesco utilizzo, volendo forse arrivare a stigmatizzare tutti quegli intellettuali che si prestano allo stesso gioco) arrivava direttamente al punto

ovvero: ditemi voi se questi ex-68ini o 77ini (seppure mughini stia a metà) oggi non siano perfettamente adesivi al sistema creato da chi sappiamo noi


citatemene uno, UNO SOLO, che utilizzando o essendo utilizzato dai media visivi, non sia aderente e funzionale al progetto che tu tanto chiaramente spieghi esistere

UNO

Offline NV

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Re:Laziali inferociti: Mughini lascia Cantrocampo?
« Risposta #45 : Giovedì 22 Luglio 2010, 10:16:09 »
gad lerner ed erri de luca, ad esempio.
il problema non sono le categorie ma le persone, come al solito.
psichedelicatessen