Vergogna!

[giangoverni]

Lo posto qui perché ha maggiore visibilità. Il romanista, giornale che vive di contributi pubblici, scrive queste cose vergognose.


http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=53298&typeb=0

[Boks XV]

no, vi prego, via 'sta monnezza da qui.

[Zapruder]

Non vanno pubblicizzati, in alcun modo.

Uno dei loro sponsor è un noto settimanale di inserzioni. Ne terrò conto.

[CP 4.0]

Se il giornale in se è un problema ci si può rivolgere a questo sito http://www.odg.it/

Quanto all'articolo, non fa altro che inserire quello che per anni si è scritto/letto sui muri, e nessun giornalista o giornale mi pare si sia particolarmente scandalizzato.

Quindi credo sempre materia per il sito di cui sopra.

Come tifoso laziale e come persona mi interesserà solo un eventuale articolo di scuse per quanto successo.

Più che allora, nei 25 anni che sono seguiti.

[Cliath]

Tra un pò, su Paparelli, arriveranno anche al negazionismo.

[malacarne]

Non provo nessuna sorpresa.

E' grave?

[NebbiaBiancoceleste]

Vomito.

Inviato dal mio Galaxy Nexus utilizzando Tapatalk

[Brocchi 63]

Interessante lo sviluppo della discussione tra cagnucci e Giangoverni su FB.
il romatriste ha fatto una arrampicata sugli specchi clamorosa, un diritambo senza capo nè coda, mettendo in mezzo Cristiano e Giorgio Sandri.
Per giungere allo scopo, lui ha specificato che l'onore agli assassini raggruppava tutti coloro che tifavano sacchi di letame e che non ci sono più (mi pare di non aver letto nulla di Vitone e di De Falchi, ma ero di fretta e posso essermi sbagliato).

Giangoverni, da grande signore quale è l'ha chiusa lì.

[Frusta]

La stampa spazzatura non si smentisce mai.
Probabilmente avranno imparato da chi negli anni settanta definiva le brigate rosse "compagni che sbagliano"

[Holly]

Lo posto qui perché ha maggiore visibilità. Il romanista, giornale che vive di contributi pubblici, scrive queste cose vergognose.


http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=53298&typeb=0

mi ricordo che ci fu una levata di scudi, da parte di colleghi giornalisti o che lavoravano nelle redazioni di altri giornali, quando qualche anno fa questa specie di "pubblicazione" rimase chiusa per un paio di mesi..... 

certa monnezza non ha diritto di vita, semplicemente

[Zapruder]

su facciabuco s'è fatto vivo il sig. Fotìa, questo l'ultima mia risposta:

Le scuse di Giancarlo Governi e Gianni Cipriani fanno parte dei suoi rapporti con costoro: di certo, nella mia personale esperienza di antifascista e innamorato dell'umanità nella sua interezza, il loro contributo è stato significativo, e non ho dubbi su chi continuare a fare riferimento in futuro in tal senso: e non certo su un quotidiano che, partendo dall'assunto indiscutibile di ciascun tifoso di ciascuna squadra di essere "il migliore del mondo", estende questo senso di superiorità ad ambiti che travalicano abbondantemente il concetto di rivalità sportiva. Questo sempre a mio modestissimo parere.
Molti vi attaccano per la questione dei contributi pubblici, per parte mia il contributo pubblico alla libera stampa è uno dei capisaldi più importanti di una vera democrazia, e mi sentirei profondamente sconfitto il giorno che perfino "il romanista" non comparisse più in edicola: ma, allo stesso modo, difendo il mio diritto di continuare a ritenere inaccettabile un articolo che derubrica ad "errore" un omicidio preterintenzionale: il che vuol dire che in ogni caso c'era l'intenzione di far male a qualcuno, sparando quei razzi: né la gravità del fatto può essere annegata nella solita retorica zeroazerista del "contesto sociale". C'è un signore di 33 anni ucciso mentre aspettava l'inizio di una partita di calcio, e poteva essere ciascuno di quelli che era in quella curva quel giorno, c'è una famiglia distrutta e che ha dovuto fare i conti con l'annacquamento di quella vicenda, nonché con la rivendicazione continua di quell'omicidio, con i cori, le scritte e tutto il resto: dalle quali singolarmente e de visu tutti si sono sempre dissociati, mentre non se ne dissocia mai nessuno quando diventa anonimo con una bomboletta in mano o nella curva di uno stadio. Un atteggiamento che, lasciando perdere le retoriche sulla "personalità" del laziale o del romanista, si chiama in un modo solo: razzismo delle maggioranze, con i suoi noti meccanismi. Dai quali, però, chi si sbriga a tirare fuori il suo operato "antirazzista" per mettersi al riparo da critiche, dovrebbe essere ben avulso, anzi dovrebbe essere feroce censore: mentre, a me e tanti altri, leggendo "il romanista" resta forte l'impressione che questa sorta di autoesaltazione mistica del tifoso si crogioli voluttuosamente anche nei risvolti più gravi di questo stato di cose.
La pessima impressione generale, quella di un "tifo" che tende ad essere sempre qualcos'altro, qualcosa di inquietante, ne esce da questa vicenda ancora più netta.

[ThomasDoll]

in forma, oggi, eh?
Ti vale un karma karmico

[Brocchi 63]

Abbravo capocciò, lo vedi che quando l'aria è meno pesante dai il meglio di te ?

Karma positivo, ovviamente.

[Sick Boy]

La questione è sicuramente interessante, visto che l'incontinenza verbale dell'autore del pezzo è stata spesso oggetto di critiche da queste parti e nell'ambiente laziale in generale. Ma se i giri di parole ed i ghirigori lessicali in ambito sportivo possono rientrare in un gioco delle parti più o meno lecito (anche se a me gli articoli del tizio in questione hanno sempre generato un senso di fastidio scevro dalla "rosicata" ma legato ai temi spesso portati all'eccesso), stavolta si è inoltrato in una selva oscura e pericolosa, e fatica a rigirare la frittata.

A me viene da aggiungere, dopo aver letto le accorate difese di molti avvocati delle cause perse e auto-difese di quel pezzo che io continuo a ritenere offensivo, che le ritrattazioni prolisse sono spesso figlie della consapevolezza di aver sbagliato. Mettere continuamente in mezzo Gabriele Sandri, poi, è una mossa che serve con chi non frequenta o non ha mai frequentato il mondo ultras, e sa bene che le circostanze della morte di Sandri sono state totalmente diverse da quelle di Paparelli. Nessuno si sognerebbe di rivendicare in una curva i tragici fatti di Badia al Pino, mentre per anni la famiglia Paparelli ha dovuto udire dalla curva sud, leggere sui muri, eccetera eccetera, la continua rievocazione della sua disgrazia.

Resta il fatto poi, giornalisticamente parlando, che la frase:

"TZigano, pure il suo dramma. Non c'è più nemmeno lui. Nemmeno Geppo, nemmeno Roberto. Onore a chi ci ha lasciato con la Roma nel cuore."

é un giro di parole a tratti scabroso che getta nel calderone una persona che ha compiuto un omicidio preteritenzionale a gente che ha fatto, a suo modo per carità, la storia della Curva Sud. Per poi poter sempre dire che si stava onorando loro, mica l'assassino, e al limite evidenziando il "dramma" di qualcuno che tirava razzi da una curva all'altra, non so se mi spiego.

Tutto molto bello. Dall'autore del pezzo, è arrivata la ovvia e sperticata autodifesa sul non aver mai "esortato alla violenza né in generale né contro Paparelli". Ovvio, come è ovvio, ma non detto né lasciato trapelare da neanche un filo di autocritica, che l'articolo è scritto in maniera orrenda, e quel passaggio, interpretabile come si vuole, resta però un modo di giocare con le parole di fronte a un dramma tremendo, troppo spesso usato come scherno per una cosa futile come il calcio, in barba al dolore di una famiglia. Non sempre si può fare gli Oscar Wilde dé noantri o gli arguti scrivani, uno conto è farlo su un pallone che rotola, altre cose sono più serie. Una "paraculata" che stavolta non è passata inosservata come quando il pezzo uscì la prima volta, semplicemente.

Interessante il commento del Globalist, sulla discussione già citata sulla bacheca di Giancarlo Governi, in risposta a Fotia, direttore del romanista, che sbandierava come "tutti si stessero scusando con il suo giornalista e la sua testata":

"Ripetiamo: Globalist non si è scusata con il Romanista. Il testo è chiaro. Ha considerato superate le sue critiche solo alla luce del chiarimento di Cagnucci dal momento che - ripetiamo - le frasi dell'articolo erano assai sfortunate e si prestavano a una lettura minimizzatrice dell'omicidio Paparelli. Se la disponibilità di Globalist a non voler gettare altra benzina sul fuoco e a superare civilmente un dissidio viene ora falsamente presentata come scuse, allora non ci siamo. Fotia prenda atto che Globalist non si è scusata e non si scuserà, eviti di parlare di arrampicate sugli specchi che consistono, semmai, nel voler far passare una cosa con un altra. Globalist ha legittimamente criticato un articolo (non la storia del Romanista) e alla luce delle precisazioni dell'autore ha voluto considerare superata la vicenda. Punto. Questa è l'unica interpretazione se si vuole chiudere la vicenda."

[rash]

Non mi chiedo nemmeno se il cagnuccio volesse o meno incensare "il magico guerriero de sta ceppa" dopo trenta e passa anni di cori e scritte, chi non si dissocia un giorno si e l'altro pure, è primo una merda, e secondo quantomeno colluso, ma prendo atto, per l'ennesima volta che, se le dichiarazioni successive alla presa di posizione del Globalist , del cagnuccio fossero vere (cioè non intendeva incensare l'assassino )  che al suddetto deve essere morta la maestra di sintassi quando era piccolo

[Boks XV]

questa gente vale solo la saliva dello sputo che si beccano quando li si incontra.
e ancora je va de lusso.