Poiché parlo di loro, metto il topic in coprologia.
Volevo semplicemente - senza prendere lutti o senza insultarli gratuitamente - discutere del rapporto che ognuno di noi ha con i cugini stupidi.
Ogni tanto mi sembra di notare, nel nostro modo di tifare, un certo provincialismo, come se i risultati della Lazio fossero da giudicare principalmente rapportati a quelli dell'asse. Insomma, per fare un esempio, se l'avesse avesse 15 punti io tutti questi crucifige sui nostri 16 non li vedrei. Tutto questo, lasciatemelo dire, ci sminuisce secondo me. Come squadra, perché sembra quasi che dopo aver criticato il fesso perché preferisce regnare nel GRA che fare il gregario fuori, in fondo gli diamo ragione, misurando le nostre sorti solo all'interno del raccordo. Ma soprattutto come tifosi, perché così facendo non dipendiamo mai - per la nostra gioia. felicità, tristezza, tifo, etc. - solo dalla nostra squadra, ma anche da quello che fa un'altra.
Ovvio, si può tirare in ballo la rivalità storica che molto spesso ha lasciato alle due squadre solo la speranza del primato cittadino, ma noi sappiamo che non è così. Con Cragnotti soprattutto, ma tutto sommato anche con Lotito, abbiamo visto che si vince FUORI dalle beghe cittadine, e che concentrarsi solo su queste è deleterio. Diceva zapruder che solo in pochi casi la squadra più debole ha poi effettivamente vinto il derby, e secondo me è vero. Basare la stagione solo in rapporto ad un'altra squadra è sbagliato come principio. Se poi questa squadra è la dinamo... L'unico derby che contava qualcosa come trofeo, ricordiamocelo, l'abbiamo vinto noi, non molto tempo fa.
Potremmo dire che il rapporto è con i tifosi: qui avete ragione. I miei cugini, dopo un periodo di silenzio ritemprante, sono tornati a berciare violentemente. Non riescono mai (non i miei cugini, parlo in generale) e contenere la loro gioia (che poi è sempre furore e rabbia, diciamo la loro gioia patologica). Proprio per questo le loro cadute sono così comiche: sono scene classiche da commedia dell'arte in cui loro fanno le inconsapevoli figure degli stolti. Il solo fatto dei "campioni morali" e dello "scudetto per un'ora" li erge a monumento al ridicolo calcistico. Vinceranno qualcosa nel futuro? certo, ho intenzione di vivere a lungo, e non mi aspetto un'ATAC perennemente a zero. Ma i suoi tifosi saranno sempre ridicoli, anche quando vinceranno. Perché sono così abituati a festeggiare sconfitte, che la vittoria la tratteranno alla stessa maniera. Tutto questo, però, ci deve ricordare la nostra identità, e soprattutto ricordarci che non siamo come loro. Le frasi sentite il 27 maggio, se ripetute al contrario da Laziali solo perché questi hanno iniziato col botto (poi qualcuno mi dirà perché solo 9 giorni di ritiro) ci mettono al loro stesso livello, invece che rimarcare la nostra identità.
Insomma, considerare oggettivamente la loro squadra (ci fosse l'udinese a 32 punti su 36, nessuno qui dentro direbbe che ha già vinto lo scudetto) - incluse le cose buone - e trattare come meritano i tifosi in tuta da benzinaio, indipendentemente dai risultati di Lazio e Topolinia: soprattutto non considerare "noi e loro" come predominante dell'essere laziali. L'antiromanismo è importante, ma non è la cosa più importante, secondo me: si rischia di basare il proprio tifo non sulla propria squadra.
Insomma, dopo 'sta tirata alla f_k (
ti stimo fratello): pensate che ho ragione o che sono un povero ingenuo?
