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Klose si riprende la Lazio E' una vittoria per Petkovic
« : Lunedì 28 Ottobre 2013, 15:32:35 »
www.ilmessaggero.it



di Gabriele Di Bari

Tocca a Miroslav Klose salvare la panchina di Petkovic e risollevare le sorti della Lazio. È lui la cometa della serata, il calciatore di classe superiore che si prende sulle spalle la squadra e la trascina fuori dalla secche di un primo tempo decisamente mediocre, a tratti inguardabile.

Le prodezze dell’attaccante garantiscono punti pesanti in classifica ma non risolvono i problemi di gioco della Lazio, confermatisi puntuali anche contro il Cagliari, come i limiti di personalità dei giovani schierati. Ad ogni modo, il successo è corroborante e riporta un po’ di serenità a Formello in vista della trasferta di Milano. La rivoluzione copernicana, attuata da Petkovic (ma solo da lui?) consente quindi di ritrovare quella vittoria che manca da 5 partite. La Lazio del primo tempo non è una squadra ma un gruppo di calciatori senza identità, senza gioco e senza attributi, quasi sempre in balia di un avversario che si muove seguendo uno spartito preciso e idee di calcio concrete. Petkovic rinuncia a Ledesma, Gonzalez, Klose, Floccari, rispolvera Pereirinha nel ruolo di esterno basso e rilancia dall’inizio Anderson, l’elemento che dovrebbe prendere in mano la manovra o almeno darle un’impronta di classe e fantasia. Invece il brasiliano si defila spesso sulla sinistra, come un bandolero stanco. Mai che si assuma la responsabilità di dettare un passaggio, di comandare l’azione, di entrare nel cuore della sfida. E’ Perea che, invece di attaccare la profondità, arretra a prendere palla nel tentativo di creare qualche situazione pericolosa. Ederson dimostra di avere un pizzico di personalità, però è troppo innomarato del dribbling e non incide mai. L’unica conclusione arriva da Perea, che gira alto un cross di Candreva, anche lui senza lo smalto delle serate migliori.

SQUADRA SENZA IDEE
Il Cagliari di Lopez non rinuncia a giocare, anzi. Si presenta con due attaccanti (Ibarbo e Sau) e Cabrera trequartista. Si chiude con ordine, è solido a centrocampo, in Nainggolan e Conti, Ibrabo bravo a galleggiare tra le linee ed è sempre pronto a ripartire. Non lanciando palloni ma giocandoli con sagacia e attenzione, grazie all’uomo libero e alla capacità di aggredire gli spazi. Ed è Marchetti a correre i rischi maggiori, su Cabrera e Astori. Il Cagliari evidenzia quella organizzazione di manovra che manca ai biancocelesti. Il fatto che sia Onazi a impostare spesso il gioco evidenzia chiaramente come qualcosa non funzioni, in quanto il nigeriano non ha le qualità tecniche per rivestire questo ruolo. Un primo tempo davvero modesto, che si chiude sotto una meritata bordata di fischi.

DECIDE IL TEDESCO
In avvio di ripresa Petkovic toglie Ederson per Klose ed è la mossa che cambia gli equilibri in campo. Il panzer, infatti, decide il match nello spazio di 2 minuti, in virtù della classe sopraffina e di una voglia di riscatto che mostra al primo impatto. Gli bastano due giocate per mutare il destino di una serata grigia, facendola diventare limpida. Prima gira di testa un cross di Candreva, lievitato nettamente di rendimento, anticipando l’imbalsamato Rossettini, quindi induce al fallo di mano Pisano, superato in dribbling. Rigore trasformato dallo stesso Candreva. Vocalizzi tecnici da campione, quelli del tedesco, che scacciano gli spettri che allignano sugli spalti e che restituiscono alla squadra sicurezza e tranquillità per gestire l’incontro. L’iniziale 4-3-3 finisce spesso per diventare un 4-2-4, con Klose chiamato a sacrificarsi in qualche ripiegamento sulla trequarti per dare sostegno a Onazi e Biglia. Anche Anderson prova a dare una mano, però non è quello che si chiede a un talento come lui. Il Cagliari ormai è al tappeto e non riesce più a ragionare, come nella prima parte della gara, annichillito dall’uno-due ravvicinato. Prova a reagire, sfiora il gol con una deviazione di Astori, su punizione di Cossu, ma non dimostra più lucidità e padronanza di palleggio per comandare il centrocampo. La formazione biancoceleste, liberatasi dalla paure, può amministrare con agio il 2-0 e ripartire negli spazi che gli isolani devono inevitabilmente concedere. Alla fine i fischi diventano applausi e sanciscono la pace. Ora serve la conferma contro il Milan in piena crisi di risultati.

LAZIO (4-3-3): Marchetti 6, Pereirinha 5,5, Novaretti 6 (1’st Ciani 6), Cana 6, Radu 6, Onazi 6, Biglia 6, Ederson 5,5 (1’st Klose 8), Candreva 7, Perea 5, Anderson 5 (43’st Cavanda ng). All. Petkovic 6. CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 5,5, Perico 6 (44’ Pisano 5), Rossettini 5, Astori 6,5 Murru 5,5, Cabrera 6 (25’st Cossu ng), Conti 6, Dessena 5,5, Nainggolan 5,5, Ibarbo 6, Sau 6 (14’st Pinilla 5,5). All. Lopez 5,5. Arbitro: Massa6 Reti:7’st Klose, 9’ Candreva (rigore) Note: spettatori 40 mila circa, angoli 5-4 per la Lazio.

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