Autore Topic: 70 anni fa.  (Letto 3423 volte)

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Offline NoSurrender

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Re:70 anni fa.
« Risposta #20 : Mercoledì 16 Ottobre 2013, 18:08:49 »
Vorrei segnalare questa mostra sulla razzia di Roma avvenuta 70 anni fa.

http://www.museodellashoah.it/2013/10/mostra-16-ottobre-1943-la-razzia-degli-ebrei-di-roma/

e volevo raccontarvi, banalmente, dello Yad Vashem.

Ad Agosto sono stata a Gerusalemme, città meravigliosa e struggente, di interesse storico e politico davvero straordinario.
Visitarla per me, pur non religiosa, è stata un'esperienza incredibile, che davvero consiglio a tutti.

Ovviamente sono andata a visitare il Museo dell'Olocausto, Yad Vashem.
La visita è un percorso che si articola lungo un corridoio, con sale a destra e a sinistra, e si inizia dall'avvento del nazismo per finire ai campi di sterminio e poi alla sorte degli ebrei dopo la fine della guerra.
Inutile dire quanto questo percorso sia un viaggio nell'orrore. Man mano si vive un'atmosfera sempre più drammatica e cupa e le emozioni sono tanto più forti quanto più la ricostruzione storica è analitica, fredda, svolta con un rigore scientifico che lascia annichiliti.
Man mano l'angoscia sale e l'espressione di chi visita le sale diviene più attonita, in un silenzio che esprime al tempo stesso rispetto e dolore. Alcuni a tratti appaiono commossi e direi che sono i più fortunati, perché almeno riescono ad uscire da quella specie di stato dissociativo che vedevo pervadere me e non solo. Tutto quel male, tutto quel dolore, danno un senso di straniamento totale, in un crescendo indicibile. Così, si scorrono le svastiche, i giornali, gli strumenti usati per misurare i lineamenti del volto e poi ancora le immagini del ghetto di Lodz e di quello di Varsavia e ancora Praga, l'Ucraina, la morte ovunque, insensata, in un disprezzo totale della vita. Si ascoltano le testimonianze dei sopravvissuti che dagli schermi raccontano sofferenze mai sopite in interviste caparbiamente volute, affinché la memoria non si perdesse con la loro morte. Si vedono le uniformi dei campi, i volti dei morti, di ogni età, i loro oggetti. Si vede una collana di smeraldi che doveva servire a salvare la vita di una moglie che invece non ce l'ha fatta e che il marito, una volta ritrovata nascosta in un mobile, ha donato al Museo perché ormai era solo un oggetto inutile. E si vedono le facce dei Giusti che rischiando hanno salvato anche una sola vita.
Non credo si possa descrivere facilmente quello che si prova. So solo che alla fine del percorso si esce su di una specie di terrazza affacciata su una foresta (sei milioni di alberi sono stati piantati in Israele, a simboleggiare la vita). Era una giornata assolata e perfetta ed io mi sono sentita come quando ci si sveglia da un incubo e il sollievo, per alcuni minuti, non ci rende comunque meno inquieti. Ero stordita e come incredula di essere viva e libera, in un posto bellissimo, in una dolce giornata di Agosto.

Ecco, a proposito di razzismo.

"No retreat, baby, no surrender"


Giglic

Re:70 anni fa.
« Risposta #21 : Mercoledì 16 Ottobre 2013, 18:27:17 »
Grazie Dona, bellissimo.

Posso solo dire che, da storico sia pur dilettante, ho imparato a lasciar trasparire il meno possibile delle emozioni e dei sentimenti (che sono comunque opinioni) del periodo che cerco umilmente di sviscerare (che in questo topic è questo, ma ovviamente non è il solo che mi interessa).

In questo caso ci riesco poco. E non so perché. So benissimo che gli americani hanno fatto con gli indiani d'America un genocidio simile (per non parlare della schiavitù dei neri), so benissimo che raccontare le 2000 famiglie rimaste povere perché i loro uomini furono mandati a combattere in Crimea da Cavour per una terra che non era loro e per un ideale, l'Italia, che ancora non esisteva e che non concepivano, e che morirono non per una battaglia, ma per la malaria, potrebbe essere altrettanto struggente. Ma l'orrore che provo in questo caso non riesco - forse è un mio limite - a nasconderlo. Forse perché se per qualsiasi degli n altri genocidi si possono individuare ragioni, seppur ciniche e malvagie, in questo caso, anche sforzandomi, non trovo altro che odio allo stato puro.

Quei 1000 e più romani del ghetto non avrebbero cambiato di un giorno le sorti della guerra, eppure sono morti lo stesso. Abbandonati a quell'odio feroce dalla vigliaccheria di chi avrebbe dovuto rappresentare la Patria.

Offline Clazia

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Re:70 anni fa.
« Risposta #22 : Mercoledì 16 Ottobre 2013, 23:20:18 »
Consentitemi di partecipare in maniera (spero solo apparentemente)  banalissima, ma a modo mio, comunque assai sentita, a questo bellissimo topic, con qualche mio "scatto" della Basilica di San Lorenzo, che poi sta praticamente sotto casa mia.

Non ho abbastanza preparazione culturale e storica per aggiungere alcunchè di significativo a quanto già è stato detto, con così tanta capacità di coinvolgere, da voi altri Amici cari,

Però, ribadisco, consentitemi di, a modo mio, partecipare.

La  Basilica di San Lorenzo è un posto bello e commovente, dove si percepiscono, o almeno così è per me quando ci vado, presenze, anzi "presenze" importanti e coinvolgenti.

Ivi comprese quelle di quei tanti romani che in quei momenti, probabilmente, vi cercarono rifugio, Io, credo, che l'avrei fatto.

nella cripta





nella parte superiore (si notino le finestre, o meglio i vani "finestra", che in realtà riproducono la "graticola")



Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.