Autore Topic: Maurizio Schillaci  (Letto 1958 volte)

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Brocchi 63

Maurizio Schillaci
« : Sabato 12 Ottobre 2013, 19:31:03 »
Dalle Serie A del calcio alla strada: la storia di Maurizio Schillaci

È il cugino meno famoso di Totò. Altrettanto bravo, forse anche di più. Successo e fama giocando con la Lazio. Poi la droga, due divorzi. Ora dorme in strada.

sabato 12 ottobre 2013 18:12

Classe 1962, Antonio Maurizio Schillaci era una giovane promessa delle giovanili del Palermo, dove ha iniziato a giocare a 17 anni. Negli anni Ottanta giocava allo stadio Olimpico vestendo la maglia biancocelste, dopo essere stato corteggiato per tanto tempo dal Foggia di Zeman.

Anni passati al top del mondo del calcio e adesso l'ex campione si ritrova a vivere come un barbone. Il lusso, le auto (ben 38) e soprattutto un infortunio: è stato questo che gli ha rovinato la carriera. Poi il prestito al Messina, dove faceva a gare con il cugino Totò a chi faceva più gol. "Tutti dicevano che ero più forte di lui - ha detto Maurizio -. Può essere. Di sicuro io non ho avuto la sua fortuna".

Una promessa del calcio che lentamente s'è sfasciata. Il pupillo di Zeman ora è un senzacasa. Fa la vita da barbone, vaga per le strade della sua Palermo. "Soldi per aggiustare le partite? Solo una volta me li hanno proposti. Giocavo nel Licata, a Casarano, lo dissi subito a Zeman. Mi disse di rifiutare. Poi finì 0-0, prendemmo 8 pali... Ma a volte le partite si decidono in mezzo al campo, parlando...", ha raccontato.

Costretto all'inattività, l'ex calciatore comincia a fare uso di sostanze stupefacenti, cocaina ed eroina. Un mondo dal quale è difficile uscire. La sua carriera va in frantumi. Dopo un tentativo andato male di insegnare nella scuola di calcio del cugino Totò, un'attività imprenditoriale fallita e due divorzi, a 51 anni Maurizio Schillaci è finito a dormire in strada.

"Il mio declino è stato velocissimo e ora mi ritrovo per strada. Come si vive? La prendo quasi a ridere, mi diverto, sdrammatizzo, cerco di farcela. Ma non riesco a trovare lavoro, dormo nei treni fermi alla stazione. Lo chiamano il cimitero dei treni. Ci sono altre persone con me, siamo un gruppo di 20 barboni. Passo le giornate pensando a racimolare qualcosa per mangiare e comprarmi le sigarette".

Adesso è un uomo solo e solitario, senza soldi. Con Totò non si sente più

Online Frank 73

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #1 : Sabato 12 Ottobre 2013, 20:00:32 »
Minuto 1:15, l'unico goal segnato con la Lazio, con il quale espugnammo Cagliari.

"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline Rupert

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #2 : Sabato 12 Ottobre 2013, 20:08:52 »
Quel giorno si sposava mia sorella.
E chi se la scorda quel gol e quella partita!
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline Andre

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R: Maurizio Schillaci
« Risposta #3 : Sabato 12 Ottobre 2013, 21:55:23 »
Niente, non riesco mai a capacitarmi di questo tipo di storie ...

Ma Zeman quindi non ha commesso una omessa denuncia ?

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da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Brocchi 63

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #4 : Sabato 12 Ottobre 2013, 22:42:05 »
Adesso è un uomo solo e solitario, senza soldi. Con Totò non si sente più

ammazza che estroso Totò...

Offline zorba

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #5 : Domenica 13 Ottobre 2013, 09:32:05 »
Minuto 1:15, l'unico goal segnato con la Lazio, con il quale espugnammo Cagliari.



Arbitrava, udite udite, il sig. Tarallo di Como!!!

 ;D ;D ;D
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline diepa

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #6 : Domenica 13 Ottobre 2013, 10:40:21 »
Che bella 'sta maglia, porca zozza!!!!!!

Offline franz_kappa

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #7 : Domenica 13 Ottobre 2013, 12:39:44 »
Ammazza, quella volta a Cagliari fu proprio una 'ladrata'...
Buon viaggio, caro Piero.

ThomasDoll

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #8 : Domenica 13 Ottobre 2013, 12:41:41 »
mah, insomma tutto sto talento... comunque mi dispiace molto per lui

Offline Reflexblue

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #9 : Domenica 13 Ottobre 2013, 16:10:14 »
Adesso è un uomo solo e solitario, senza soldi. Con Totò non si sente più

ammazza che estroso Totò...

Occhio a lasciarsi incantare da una sola campana. Poi, sai come fanno i giornalisti in queste circostanza, no? Ti buttano lì, proprio in chiusura, la frasetta apparentemente innocua Con Totò non si sente più che lascia intendere tutto, forse troppo.
Ho conosciuto persone con gli stessi problemi di Maurizio Schillaci, amate, coccolate e supportate da amici e parenti fino all'esasperazione e quindi alla rottura. Per esempio leggo che il cugino gli ha dato la possibilità di insegnare nella scuola calcio. Magari è stato estroso Totò, magari è stato Maurizio a comportarsi male meritandosi l'indifferenza.

ThomasDoll

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #10 : Domenica 13 Ottobre 2013, 17:27:03 »
insomma, non è detto che totò abbia delle responsabilità.

Offline cuchillo

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #11 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:09:35 »
Ammazza, quella volta a Cagliari fu proprio una 'ladrata'...

Era difficilissimo, in quegli anni, vincere in trasferta. E la serie B non faceva eccezione, anzi.
Se pensiamo che la Lazio 1982-'83, nell'intero girone di ritorno, vinse solo a Cremona con una staffilata su punizione di Giordano a due minuti dalla fine e che, per l'appunto, nel 1986-'87, non ci vinse mai. L'anno prima vinse solo a Catanzaro (l'unica dell'intera stagione).
Anche nel 1987-'88 il giorne di ritorno, decisamente positivo, fu caratterizzato da 2 sole vittorie in trasferta (Sambenedettese e Arezzo, entrambe di misura). All'andata, per inciso, vincemmo solo a Barletta.
Molto spesso, quando si vinceva in trasferta, lo si faceva grazie al più classico degli episodi dopo aver subito la squadra di casa. Anche se ad affrontarsi c'erano due squadre (come potevano essere quel giorno Cagliari e Lazio), l'una di alta e l'altra di bassa classifica.
Anche a Campobasso, per tornare all'anno in questione, vincemmo con molta buona sorte. Prima del rigore trasformato da Podavini, un'auto-traversa clamorosa di Marino al suo esordio. Dopo il rigore di Podavini, rigore per il Campobasso: Perrone calciò fuori.
Quell'anno, tutte le partite si potevano vedere in replica il lunedì nel tardo pomeriggio su Rete Oro col commento di Gianni Walter Bezzi. E, ovviamente, da undicenne stramalato di Lazio, le vidi tutte.
Anche a Barletta, per dire, tornando al 1987-'88, la Lazio meritò di vincere per quantità di occasioni prodotte ma il gol fu veramente fortunoso: Monelli calciò malissimo disorientando il portiere (anche se l'azione fu davvero molto bella con un pregevole velo di Galderisi su cross dalla destra di Acerbis).
Comunque, a esser sincero, non furono anni (parlo del biennio 1986-'88) in cui gli arbitri ci diedero una grossa mano. Vero, D'Elia diede un recupero robusto a Catanzaro l'anno della promozione (ma quanto, alla fine? 2 minuti, che all'epoca erano come 5 di oggi?), a Cagliari - come dimostrano queste immagini - avemmo un paio di episodi favorevoli, però ricordo pure un gol buono di Galderisi annullato a Modena, un rigore non dato - sempre su Galderisi - contro il Padova in casa, gialli su gialli sempre al povero Nanu per ogni mezza protesta e via discorrendo.
Insomma, niente a che vedere col biennio 1982-'84 dove godemmo di una quantità inaudita di rigori dubbi a favore. Credo che sia, in assoluto, il periodo di maggiore benevolenza arbitrale nei nostri confronti. Sicuramente degli ultimi 30 anni.
Magari, chissà, anche un po' di desiderio risarcitorio nei confronti di una società e di una squadra che avevano pagato un prezzo altissimo.

Tornando ad Antonio Maurizio Schillaci, ricordo anch'io che si diceva che fosse lui quello più bravo. Che Antonio Maurizio fosse quello che sapeva giocare al calcio mentre Salvatore la sapeva solo buttare dentro (m'hai detto niente...)
Il gol a Cagliari, coefficiente di difficoltà pari a 10, fu la dimostrazione che scarso non fosse. Purtroppo, i guai fisici ne condizionarono inevitabilmente la stagione.
Ma il suo mattone per quella salvezza lo mise. Quella vittoria di Cagliari valse tantissimo.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline BobLovati

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #12 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:20:39 »
Ammazza, quella volta a Cagliari fu proprio una 'ladrata'...

anche il Lazio-Genoa del campionato passato mica fischia   >:(
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline franz_kappa

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #13 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:29:09 »
anche il Lazio-Genoa del campionato passato mica fischia   >:(
Ah beh, se è per questo juventus-Lazio 0-3 nel campionato 1994-95 fu un risultato scandalosamente bugiardo. Al contrario il bologna-Lazio 2-1 del 2003-2004 si sarebbe dovuto concludere con almeno due se non tre gol di scarto a favore della Lazio.

Temo tuttavia che simili confronti, sinceramente OFF TOPIC, ci allontanino dal cuore della presente discussione. Almeno cagliari-Lazio della stagione 1986-1987 era argomento collegato all'oggetto del topic.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Zapruder

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #14 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:35:04 »
Mah, 'sta cosa che fosse lui il più bravo mi pare una leggenda postuma. Quando si seppe che la Lazio aveva "comprato Schillaci", ci fu uno sgranare d'occhi generale: salvo poi scoprire che si trattava del cuggino del già assai più quotato Salvatore.

Il gol di Cagliari è prezioso, basta sottrarlo alla classifica di quel campionato per capire quanto... Magari quel punto lo avremmo recuperato da qualche altra parte, ma anche no.

ThomasDoll

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #15 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:36:43 »
comunque lo dice Zeman, allora sarà vero. Spero che Maurizio si rialzi, comunque.

Offline Sanfatucchio

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #16 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 16:33:42 »
Al di là di quello che ha fatto Maurizio Schillaci nel bene e nel male , mi meraviglia che nessuno abbia notato che questo calciatore ha giocato con noi solo un anno segnando un unico goal, ma guarda caso quando c'è da accostare qualcosa di negativo, il solito giornalista di merda di turno trova comodo dire " SCHILLACI BOMBER DELLA LAZIO FA IL BARBONE" così titolava il Corriere della Sera on line questa mattina.
http://www.corriere.it/cronache/13_ottobre_12/parabola-maurizio-scillaci-bomber-lazio-barbone-3c2adcb6-336b-11e3-b13e-20d7e17127ae.shtml
E appresso a quel giornalista di merda altri merdaioli lo hanno seguito. Hanno rotto le palle sti scribbacchini, dovrebbero lavarsi la bocca prima di pronunciare il nome LAZIO.
E poi di un tossico che ha avuto la fortuna di arrivare dove è arrivato non mi può fregare di meno. La vita è una scelta personale per cui cazzi suoi.

Offline franz_kappa

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Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #17 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 17:30:28 »
A proposito di Schillaci, che non figurava tra gli atleti ritratti nelle figurine Panini né in quelle della concorrenza Flash (ah, dolci anni Ottanta: si iniziava a settembre con l'album "Flash" e si proseguiva a gennaio con quello "Panini"...) e del quale non avevo dunque alcun ricordo, cito quanto lessi anni fa su Lazionet.

Un netter scrisse di averlo odiato, a suo tempo, per una dichiarazione assai ingenua e che, tutto sommato, non andava affatto a discredito della Lazio: lo Schillaci dichiarò infatti di essere felice dell'approdo a Roma, sponda Lazio, che gli avrebbe finalmente consentito di giocare sempre su campi in erba, essendo egli invece abituato a correre e segnare sui campi in terra del Sud Italia.
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #18 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 19:10:15 »
Bomber della Lazio, perchè no!Lo è stato almeno per un giorno. Il tridente Poli Mandelli Fiorini non funzionava più e Schillaci a Cagliari riaccese le speranze.
Speravo in un innesto decisivo, scarso non sembrava. Prese una traversa a Pisa? Sullo 0 a 0? DI testa mi pare.
Mi dispiace, auguri Bomber.

Brocchi 63

Re:Maurizio Schillaci
« Risposta #19 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 19:42:16 »
Maurizio Schillaci, da bomber a barbone:
"Io, Totò, Zeman, la Lazio, poi la droga..."


Milano, 12 ottobre 2013

La parabola discendente di Maurizio idolo in Sicilia, il cugino "più forte di Totò" e pupillo del boemo: "Dalle stelle al nulla, un declino veloce. Fossi andato al Foggia, sarebbe stata la svolta: una volta mi proposero una combine e lui mi disse di rifiutare. Adesso dormo nei treni fermi alla stazione". La sua storia raccontata da siciliainformazioni.com
L'immagine dei senzatetto che dormono sui treni fermi alla stazione colpisce di più, probabilmente, sapendo che uno di quei clochard ha giocato in Serie B negli anni '80, con contratti da 500 milioni di lire e durante la carriera ha cambiato 38 auto. Quel clochard è Maurizio Schillaci, cugino di Totò, l'uomo delle Notti Magiche di Italia '90. E pensare che c'è stato un tempo in cui era Totò a essere il cugino di Maurizio e non viceversa. Perché chi lo ha visto crescere e giocare sui campi prima polverosi della sua Sicilia e poi arrivare fino alle porte del grande calcio ha sempre avuto pochi dubbi: "Maurizio era più forte di Totò...". Ma dopo tanti gol in campo, Maurizio ha fatto autogol nella vita, bruciando il talento, perdendo la famiglia conoscendo l'incubo della droga, fino a quei vagoni che la notte lo ospitano.

LA PARABOLA DISCENDENTE — La storia è una drammatica favola al contrario. Schillaci cresce nelle giovanili del Palermo, arriva a Licata voluto da Zeman allenatore e segna 22 gol in 66 partite. Trequartista dai piedi d'oro ma dalla testa matta, non sapevi mai cosa potesse fare e meno di tutti lo sapevano i portieri avversari. Talento puro. Lo prende la Lazio in B, l'Olimpico il contratto a sei zeri, la fama (anche se si parla di serie cadetta), ma gioca poco per un infortunio al tendine mal curato, va a Messina con suo cugino Totò, ma ancora guai fisici, il passaggio alla Juve Stabia, la droga. Prima la cocaina, poi l'eroina. È l'inizio della fine. Che lo porta a separarsi dalla moglie, a perdere amici, contatti, contratti. E oggi a non avere una casa e a camminare per il mercato della Vucciria a raggranellare qualcosa da mangiare. “Tutti dicevano che ero più forte di Totò . Può essere. Di sicuro io non ho avuto la sua fortuna”. Comincia così un lungo e amaro racconto riportato con tatto ed emozione da Alessandro Bisconti su www.siciliainformazioni.com

LUI, LA CARRIERA E ZEMAN — Maurizio, il viso scavato e segnato da droga e tristezze ripercorre nella lunga intervista le tappe di vita e carriera: “Le mie stagioni migliori le ho vissute con Zeman. Segnavo gol a ripetizione. Poi è arrivata la Lazio. Era il mio periodo di grazia. Vivevo nel lusso, ho cambiato 38 auto, ho giocato nello stadio dei sogni, l’Olimpico. Contratto di 500 milioni per 4 anni. poi qualcosa non va per il verso giusto. I primi infortuni, gli stop. Poi scopro perché. Vado in prestito a Messina, là trovo mio cugino Totò. Tutti i giornali parlavano di noi, io e lui facevamo a gara a chi segnava di più quando io ero al Licata e lui a Messina. Ma la mia carriera in realtà s’è spezzata a Roma. Un infortunio mai curato che mi impediva di esprimermi al meglio. Facevo poche partite e mi fermavo. Mi chiamavano il “malato immaginario” o il “calciatore misterioso”, perché ero sempre in infermeria. In realtà avevo un tendine bucato. A Messina si accorgono del problema, mi curano, ma la carriera era ormai volata via. Poi ho subito altre situazioni. Più brutte degli infortuni. Vado alla Juve Stabia, ormai ho 33 anni. E qui conosco la droga. La cocaina, poi l’eroina. Nel frattempo ho divorziato da mia moglie. Zeman? Ogni tanto lo intravedo ancora. Lui impazziva per me. Un grande in campo e fuori per le sue battaglie. Il doping? C’è stato sempre. A me consigliavano di prendere la creatina, mi sono fidato dei medici. Era proibita, ma l’ho saputo dopo. Soldi per aggiustare le partite? Solo una volta me li hanno proposti. Giocavo nel Licata, a Casarano, lo dissi subito a Zeman. Mi disse di rifiutare. Poi finì 0-0, prendemmo 8 pali… Ma a volte le partite si decidono in mezzo al campo, parlando…”.
 
LUI E I BARBONI — “Il mio declino è stato velocissimo e ora mi ritrovo per strada. Non riesco a trovare lavoro, dormo nei treni fermi alla stazione. Ci sono altre persone con me, siamo un gruppo di 20 barboni. Con mio cugino Totò non ci sentiamo più. Ho lavorato nella sua scuola calcio per un periodo, ma per “travagghiare” là spendevo 300 mila lire e guadagnavo la stessa cifra. Ho deciso di mollare. Ed ero stanco delle chiacchiere della gente di quel guardarti storto di chi diceva: non porto mio figlio da chi si drogava. Ma l’eroina per me non esiste più. Ho toccato il fondo ma ora voglio risalire. Ogni tanto guardo i bambini giocare in mezzo alla strada. Li osservo e mi piacerebbe dare un calcio a quel pallone…”.

Gasport