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Il 'Profeta' vede il bicchiere mezzo pieno dopo il pari con la Fiorentina: "Non siamo ancora al massimo, ma la squadra è in crescita". Sulla posizione in campo: "In mediana mi sento più a mio agio". Sul problema del razzismo: "Non riguarda tutti i tifosi, ma solo una parte"ROMA - È mezzo pieno il bicchiere all'indomani del pareggio con la Fiorentina. Uno 0-0 che sta decisamente stretto alla Lazio per quello che si è visto durante l'incontro, ma che fa arrivare Petkovic alla sosta con sensazioni positive. Contro i viola si è vista una squadra ben diversa da quella di questo inizio campionato: pressing asfissiante a tutto campo, rapidità nei passaggi, possesso palla e tante occasioni da gol create. È mancata solo la rete (dettaglio non trascurabile per carità), ma le basi per ripartire con il piede giusto ci sono tutte.
HERNANES: "NON SIAMO ANCORA AL MASSIMO DELLE NOSTRE POSSIBILITÀ" - E nel 4-3-3 (o 4-3-2-1) utilizzato ieri, anche Hernanes è tornato a giocare su buoni livelli. Il brasiliano è stato l'uomo più pericoloso, ha tirato in porta quattro volte e non si è preso le sue solite pause nel corso della partita: "All'inizio - spiega il Profeta in Brasile - ci sono state alcune partite difficili. Non ero in gran forma, e sono arrivate delle critiche nei miei confronti. Pur segnando gol importanti, in partita ho fatto poco e ciò dimostra che la parte fisica non è ancora la migliore. A livello generale l'inizio di stagione non è mai facile, la squadra è ancora un po' imballata. Siamo forti ma a livello di gioco stiamo ancora al di sotto delle nostre potenzialità. Mi piace la Lazio, sono sicuro che faremo un buon campionato. Siamo partiti un po' male, riusciremo però a crescere e fare meglio".
SULLA POSIZIONE: "IN MEDIANA MI SENTO PIÙ A MIO AGIO" - Con questo nuovo assetto tattico, il brasiliano gioca nello stesso ruolo occupato con la Seleçao. Ulteriore incentivo per dare qualcosa in più, anche perché non ha mai nascosto che quella sia la sua posizione preferita: "Quando arrivai in Italia mi ricordo che l'allenatore (Reja, ndr) mi chiese le posizioni in cui ero abituato a giocare. Gli risposi che potevo occupare 3 zone: regista, mezz'ala sinistra o mezz'ala destra. Ma non venni mai usato lì e fui spostato più avanti. Il risultato furono gli undici gol realizzati. Non mi era mai capitato di fare così tanto gol. Ma sono convinto che quella non sia la mia posizione: io non ho molta pazienza per attendere la palla (ride, ndr). Mi piace prendere iniziativa e avere la palla tra i piedi per essere più partecipe. La mediana è il luogo dove mi sento più a mio agio".
SUL RAZZISMO: "NON SONO TUTTI I TIFOSI, SOLO UNA PARTE" - Anche di questo, forse, si parlerà nel prossimo incontro con il suo procuratore Joseph Lee. Con il contratto in scadenza nel giugno del 2015, la Lazio dovrà fissare a breve un nuovo incontro per discutere del rinnovo: "C'è già stata qualche chiacchierata. Prima penserò al mondiale, ho quello in testa, poi vedremo. Io comunque sto bene alla Lazio". Il brasiliano è intervenuto anche sul tema del razzismo nel calcio: "All'interno del club non esiste, lo dimostra anche la maglietta con la scritta con cui abbiamo giocato. Non sono tutti i tifosi, solo una parte".
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