Comunque avrò una mentalità arretrata ma ritengo che, l'avvento di internet, abbia distrutto intere società.
Voglio dire: un tempo sta roba la facevano 2 mentecatti in america e nessuno lo veniva nemmeno a sapere. Oggi qualsiasi stronzata in un minuto fa il giro del mondo.
PS: Noi abbiamo la straordinaria capacità di riuscire a importare dall'estero soltanto il peggio del peggio.
Internet diffonde mille altri concetti, molti dei quali meritevoli: perché verso di essi non siamo altrettanto ricettivi?
La tecnologia può essere, tutt'al più, ritenuta in parte responsabile di quella che chiamo "sindrome da game over": vale a dire la percezione della realtà come un videogioco, nel quale si può combinare di tutto per poi uscirne a comando, senza che la propria condotta lasci conseguenze concrete.
Ma, anche in questo caso, il rapporto causa-effetto non riguarda tanto la vita digitale, quanto ciò che manca sull'altro piatto della bilancia.
Il problema è che - causa una quantità di fattori, non ultima la diffusione della "nuova merda" meglio nota come cocaina - si è persa qualsiasi logica coerente nei comportamenti.
Un tempo, i gesti devianti erano prerogativa di minoranze di "professionisti" la cui condotta di vita ne era sistematicamente caratterizzata: il balordo, il drogato, il delinquente abituale e così via.
A contatto col resto del mondo, ci si poteva sentire relativamente tranquilli.
Oggi viviamo in un contesto di personalità pulviscolari, in cui qualsiasi persona può fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
Senza una logica che permetta di razionalizzare i suoi comportamenti.
E senza la benché minima consapevolezza e percezione etica del proprio operato: al quale certi personaggi guardano, già a brevissima distanza cronologica dai fatti, neppure con indifferenza ma con una vera e propria forma di dissociazione.
Non perché lo difendano o lo considerino lecito, il che rientrerebbe in uno schema convenzionale, per quanto aberrante nei valori di riferimento: no, proprio come se fosse stato qualcun altro.
Siamo molto oltre il crimine, anche da un punto di vista tipologico: qui i danni nei confronti di terzi non rappresentano un mezzo razionalmente finalizzato, ma direttamente un fine senza nessun senso, nessun perché, nessun vantaggio materiale tangibile.
Per questo bisogna guardare un po' più in là, lasciandosi alle spalle criteri morali e giuridici del tutto obsoleti perché plasmati quando fenomeni del genere non erano neppure immaginabili.
Appoggio in pieno la mozione disabitato, ma trovo estremamente razionale e percorribile anche questa soluzione
Dato il sovraffollamento delle carceri io sono (lo dico seriamete) per le pene corporali.
Una sana bastonatura, possibilmente invalidante, scoraggerebbe questi subumani più di qualsiasi legge dissuasiva.
in merito alla quale posso citare il precedente di Singapore, dove la microcriminalità - scippi, in particolare - aveva raggiunto una pervasività tipo umidità dell'aria.
Per combattere il fenomeno, si è semplicemente deciso di sottoporre i colpevoli colti sul fatto a bastonatura sulle natiche con canne di bambù opportunamente bagnate.
Le quali hanno la caratteristica di ledere la pelle in superficie, senza provocare la fuoriuscita di sangue, ma con la precisione e la nitidezza di taglio di un bisturi.
Per recuperare la piena funzionalità della parte occorrono almeno sei mesi: col sottinteso che, per un buon mese, di sedersi non se ne parla neanche.
Dopo un periodo neppure troppo prolungato di esperimenti in materia, si è arrivati all'estremo opposto: nell'isola capita di imbattersi in portafogli apparentemente abbandonati sulle sedie di una mensa o sulle poltrone di un cinema.
Non perché siano stati dimenticati: vengono lasciati lì come segnaposto, col sottinteso che nessuno si permetterà di toccarli.
Il tutto ottenuto senza neppure invalidare in maniera permanente il responsabile del reato.
Basterebbe adattare gli ingredienti di questo successo alla nostra realtà, anziché copiare regolarmente dall'estero il peggio dalle fonti peggiori.
Ma non accadrà: perché un terrore così informe e imprevedibile corrobora l'abbrutimento culturale, sociale, lavorativo e chi più ne ha più ne metta.
Andando a plasmare una sistematica educazione alla minorità, da cui ottenere veri e propri rettili civili incapaci di una qualsiasi opposizione individuale, figuriamoci collettiva.
Ecco perché certi fenomeni vengono affrontati con strumenti così inadeguati.
Ecco perché, prima ancora, la propaganda quotidiana non dichiarata ne prepara e ne favorisce la diffusione.
A meno che, messi all'angolo dalla disperazione e dall'assedio di cui sopra, alcuni inizino davvero a reagire, all'inizio con sacrosanta motivazione.
Ma anche in quel caso, credo di poterlo anticipare, il tutti contro tutti che ne potrebbe scaturire rischia di non rivelarsi un bel modo di vivere.