Cassano, il grande bluff al capolinea «Mazzarri mi ha cacciato dall'Inter»
di Mimmo Ferretti
ROMA - «Il Milan è la mia ultima occasione. Oltre il Milan c'è solo il cielo», disse, fingendo un pizzico di commozione, il 14 gennaio 2011, cioè il giorno della presentazione con Adriano Galliani al suo fianco.«Dopo il cielo c'è l'Inter...», ammiccò il 24 agosto dello scorso anno, cioè il giorno della presentazione ad Appiano Gentile con Marco Branca alla sua sinistra. «Se Zidane dice che sono più bravo del cretino , lui che ha vinto tanto ed è uno dei migliori calciatori del mondo, significa che bisogna credergli», la sua frecciata all’ex amico, nel gennaio del 2006, appena arrivato da Roma al Real Madrid. pidocchiosi, Real, Milan e Inter, con la parentesi della Sampdoria, prima di arrivare a Parma, capolinea del suo contraddittorio talento.
L’AVVENTURA
Un solo vero scudetto e tante (troppe) buone intenzioni gettate nel cassonetto delle cassanate alle spalle, Antonio, «è la nostra stella, un regalo per i tifosi», ha detto orgoglioso il presidente Gherardi, è stato presentato ieri dal Parma, terzo suo club in tre stagioni e mezza. Dal Santiago Bernabeu al Tardini una parabola in caduta libera o forse soltanto il logico percorso di un talento sovrastimato. Uno che è stato considerato un fenomeno e che fenomeno non è mai stato. E chi gliel’ha ripetuto per anni ha semplicemente contribuito a irrobustire il suo conto in banca. Cassano ha (come al solito, in questi casi) sfoderato i sorrisi e le battute delle grandissime occasioni, ha dato il meglio di sé con falsa modestia, ha recitato a puntino la parte del bravo professionista, «voglio chiudere qui la mia carriera e voglio finire alla grande» e via promettendo, mollando una stoccata a Mazzarri («Prima mi diceva che ero titolare fisso poi, una volta arrivato all’Inter, mi ha spinto ad andare via»; Mazzarri ha smentito, però) e ignorando Stramaccioni («A lui non ho niente da dire»).
PENSIERI E PAROLE
Ha giurato amore al Parma, ha annunciato una stagione da applausi. «Io sono un protagonista, non mi sento la contropartita di nessuno: dopo Madrid si diceva che ero finito eppure sono tornato in nazionale... Io non prometto niente: nella mia vita ho sempre fatto, mai promesso. Cercherò di fare il Cassano e se ci riuscirò sarà un bene per tutti. In carriera ho fatto più danni della grandine, ho reso solo al 30 per cento delle mie potenzialità,se avessi avuto la testa avrei giocato sulla luna ma sono qui perché l’anno prossimo ci sono i mondiali e io un pensiero ce lo faccio». Cesare Prandelli già suda freddo.
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Lesa maestà ?