Demagoghi ‘sti brasiliani. E poi tutto per 20 centesimi ...
Da corriere.it
Confederation a rischio? La Fifa smentisce
I media brasiliani avevano ipotizzato la sospensione
del torneo a causa dei cortei che hanno incendiato il Paese
Manifestazione (Ap)
Da un lato lo spettacolo sportivo, le partite, il dibattito tecnico, dall'altro la protesta che dilaga senza sosta, con manifestazioni in tutte le città, e un morto addirittura nella notta. Il Brasile della Confederation Cup è in subbuglio, diviso. Al punto che i media del paese stanno ipotizzando la sospensione della manifestazione. Ma la Fifa smentisce con nettezza di aver discusso un'interruzione del torneo. «Fino a questo momento, nè la Fifa nè il Comitato organizzatore locale hanno mai discusso della possibilità di annullare la competizione», ha fatto sapere in una nota la federcalcio mondiale.
CONSIGLIO D'URGENZA - Quel che è certo è che il presidente del paese latinoamericano, Dilma Rousseff, ha convocato d'urgenza un vertice del governo per le 9,30 del mattino (le 14,30 in Italia) e ha rinviato la visita in Giappone in programma da mercoledì a venerdì prossimi. Il Partito dei Lavoratori facente capo alla stessa Rousseff e al suo predecessore, Lula, ha esortato i militanti a unirsi alle proteste, anche se in molti casi sono stati allontanati dagli altri manifestanti.
Da repubblica.it
RIO DE JANEIRO - Imponente manifestazione, ieri sera, a Rio De Janeiro. Oltre un milione di persone hanno preso parte ad un immenso corteo che ha letteralmente "occupato" la città. Nonostante la decisione delle autorità municipali di "cancellare" gli aumenti delle tariffe dei trasporti, aumenti che avevano innescato le prime proteste, la popolazione brasiliana sembra non accontentarsi delle promesse fatte dal governo. E la stessa presidente, Dima Rousseff, ha dovuto cancellare i suoi viaggi previsti nella regione di Salvador e in Giappone per cercare un dialogo con i manifestanti. Rousseff ha anche convocato una riunione del governo per fronteggiare l'emergenza delle proteste che ieri hanno portato in piazza oltre un milione di persone.
A Rio de Janeiro ci sono stati anche gravi incidenti, quando gruppi di dimostranti - isolati dalla gran massa dei manifestanti - ha dato l'assalto alle forze di polizia che hanno risposto con un nutrito lancio di lacrimogeni, con il getto degli idranti e con proiettili di gomma. Un giornalista è rimasto gravemente ferito da uno di questi proiettili. Gli incidenti sono avvenuti davanti all'immenso corteo che stava attraversando la città e per qualche minuto s'è diffuso il panico, tanto che una grande folla ha cercato di fuggire in senso contrario alla marcia della manifestazione. Solo dopo qualche tempo gli organizzatori sono stati in grado di riportare la calma e, mentre a lato della dimostrazione proseguivano gli scontri con la polizia, il corteo ha proseguito la sua marcia.
Un pulmino della rete tv SBT è stato dato alle fiamme e cinque tra giornalisti e operatori sono rimasti lievemente feriti. La polizia, che ha usato mezzi blindati, ha caricato i manifestanti che lanciavano molotov contro la sede del comune, già bersaglio di violenze nei giorni scorsi. Alcuni manifestanti sono rimasti feriti da pallottole di gomma, così come un giornalista di GloboNews. Numerosi gli episodi di saccheggio.
In tutto il paese si calcola che ieri sera oltre un milione di persone hanno manifestato nelle strade di circa ottanta città.
A Brasilia, circa 25 mila manifestanti si sono accampati sul prato di fronte al parlamento nazionale. La polizia militare ha circondato il palazzo di Planalto, sede della presidenza, ed ha usato gas lacrimogeni. Alcune frange violente hanno lanciato bombe molotov contro la sede del ministero degli Esteri, ma il principio di incendio è stato prontamente domato dai vigili del fuoco. I manifestanti hanno lanciato pietre contro le vetrate dell'edificio, mandandole in frantumi. C'è stato anche un tentativo di penetrare nella sede del ministero, ma la polizia è riuscita a respingere gli assaltatori.
A San Paolo, circa 30 mila persone hanno invaso l'Avenida Paulista, principale arteria della città. Alcuni esponenti del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) della presidente Dilma Rousseff sono stati spintonati e allontanati. I manifestanti hanno anche bruciato bandiere del Pt.
A Ribeirao Preto, 330 chilometri da San Paolo, un manifestante è stato ucciso da un veicolo che è piombato contro un gruppo di persone scese in piazza.
A Belo Horizonte, sono scese in strada circa 15 mila persone: i media locali parlano di numerosi saccheggi di negozi e atti di vandalismo.
Scontri tra polizia militare e manifestanti anche a Salvador, dove si è giocata la partita Nigeria-Uruguay, valevole per la Confederations Cup. Gli agenti hanno caricato per disperdere la folla che si dirigeva verso lo stadio. Momenti di tensione e scontri tra manifestanti e forze dell'ordine si segnalano anche a Belem, Porto Alegre e Campinas.