Autore Topic: Che fine ha fatto? Da Zoff a Bergomi, da Tardelli a Conti e Antognoni: l'Italia dell'82 in ricordo d  (Letto 386 volte)

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di Alessandro Di Gioia

Ci sono pochi eventi nella storia di un Paese in grado di modificarne la fisionomia come la vittoria di un Campionato del Mondo di calcio: chi ha vissuto la mitica estate del Mundial 1982 in Spagna narra con le lacrime agli occhi e un sorriso nel cuore di quel ragazzo con la maglia numero 20 azzurra sulle spalle, in grado di cambiare il destino della nazione e trascinarla nella leggenda in sole tre partite. Una vittoria che riunì una nazione dilaniata da problemi politici e angustiata dalla scarsa fiducia nella Nazionale, che non vinceva un Mondiale da quasi 50 anni. Paolo Rossi è stato uno degli uomini più importanti del XX secolo per l'Italia e, per ricordarlo, celebriamo quest'oggi la mitica squadra dell'82.

TRE PAREGGI, IL BRASILE DEI SOGNI E L'ARGENTINA DI MARADONA - Dopo un girone iniziale avaro di soddisfazioni, passato anche con una buona dose di fortuna per la differenza reti, grazie a tre pareggi contro Polonia, Camerun e Perù, il primo per 0-0 e il secondo e il terzo per 1-1 con le reti di Ciccio Graziani e Bruno Conti, gli Azzurri di Bearzot finirono nel cosiddetto "gironcino della paura" con Brasile e Argentina: i primi erano i favoriti per la vittoria del Mondiale, potendo contare su calciatori come Socrates, Zico e Falcao, i secondi vedevano affermarsi un giovane Diego Armando Maradona. Insomma, la strada per l'eliminazione sembrava tracciata: invece il 2-1 all'Argentina firmato Tardelli e Cabrini diede speranza, prima di una delle partite del secolo.

LA SVOLTA DI PABLITO: CAMBIANO I CRISMI DEL CALCIO - Fu proprio Paolo Rossi a realizzare la storica tripletta che consentì all'Italia di sconfiggere per 3-2 il Brasile di Socrates e Falcao: una vittoria unica, perché per la prima volta l'ordine e lo stile dell'Italia si affermarono sullo spettacolo e la fantasia dei brasiliani. Una partita che stravolse totalmente quelli che erano stati i crismi del calcio fino a quel momento: forse il Mondiale venne vinto proprio in quel momento, anche se poi ci furono la semifinale contro la Polonia, vinta 2-0 sempre grazie a una doppietta di Pablito, e la storica finale contro la Germania, marchiata dal solito Rossi, dall'urlo di Tardelli e dalla rete di Spillo Altobelli.
Ma vediamo che fine hanno fatto i protagonisti di quell'impresa, 38 anni dopo. Con un pensiero al numero 20 che cambiò l'Italia.

PORTIERI:
Dino ZOFF: allenatore e dirigente ormai in pensione.
Ivano BORDON: preparatore dei portieri, ha da poco pubblicato la proprio autobiografia.
Giovanni GALLI: commentatore televisivo, ha provato la strada della politica.

DIFENSORI:
Franco BARESI: vicepresidente onorario del Milan.
Giuseppe BERGOMI: commentatore televisivo per Sky.
Antonio CABRINI: ha intrapreso la carriera di allenatore.
Fulvio COLLOVATI: commentatore televisivo.
Claudio GENTILE: allenatore e dirigente sportivo.
Gaetano SCIREA: è deceduto in un incidente automobilistico nel 1989.
Pietro VIERCHOWOD: ha intrapreso la carriera di allenatore.

CENTROCAMPISTI:
Giancarlo ANTOGNONI: dirigente della Fiorentina.
Giuseppe DOSSENA: allenatore, dirigente e osservatore, ma anche commentatore tv.
Giampiero MARINI: ha intrapreso la carriera di allenatore.
Gabriele ORIALI: team manager dell'Inter e della nazionale italiana.
Marco TARDELLI: allenatore e commentatore televisivo.
Franco CAUSIO: ha aperto un negozio di articoli sportivi, anche commentatore tv.
Bruno CONTI:  dirigente del settore giovanile della Roma.

ATTACCANTI: 
Daniele MASSARO: ha provato la strada del rally, ora è uomo immagine del Milan.
Alessandro ALTOBELLI: commentatore sportivo e politico.
Francesco GRAZIANI: commentatore televisivo e allenatore.
Franco SELVAGGI: docente della scuola allenatori e osservatore.

@AleDigio89

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