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Il centrocampista argentino 27enne firmerà un contratto da 1,5 milioni a stagione. Lotito decide contro il parere di giocatori e allenatore di mandare la squadra in ritiro a Norciadi Daniele Magliocchetti
ROMA - Lazio prende Lucas Biglia dall’Anderlecht. A una settimana dalla finale di coppa Italia e dopo diverse trattative, Claudio Lotito si regala il primo acquisto del mercato. L’argentino, passaporto italiano, classe ’86, èun regista dai piedi buoni e forte fisicamente, nazionale e ottima esperienza europea, costerà alla società laziale sei milioni di euro. Lotito e il ds Igli Tare hanno concluso definitivamente l’affare una decina di giorni fa con un blitz in Belgio. Biglia, che firmerà un contratto di quattro anni a 1,5 milioni di euro a stagione, piomberà a Formello tra qualche settimana dopo aver giocato con la nazionale argentina. «Si, verrò in Italia e non vedo l’ora», le parole dell’argentino dopo aver conquistato lo scudetto con la formazione belga. Il prossimo acquisto sarà Felipe Anderson del Santos.
VIA AL RITIRO
L’arrivo di Biglia non è bastato a lasciar sereno Lotito che dopo la figuraccia in campionato e il sorpasso della Roma in extremis, ha deciso di mandare la squadra in ritiro a Norcia. Un provvedimento duro e punitivo. La squadra partirà oggi per l’Umbria e ci resterà fino a venerdì. La sede sarà l’hotel Salicone. Lo stesso del 2009, l’anno della conquista dell’ultima coppa Italia, quando c’era Delio Rossi alla vigilia sempre di un derby, ma di campionato, poi vinto 4-2; o nel 2010 con Reja per scongiurare la retrocessione. In questi due casi la decisione del club si dimostrò vincente e azzeccata. Ora come ora la scelta del presidente appare un po’ azzardata, se non altro perché non si tratta di un derby normale, bensì di una finale che vale più di un’intera stagione e prepararlo fuori dall’atmosfera che si respira in città, potrebbe essere un bene, ma allo stesso tempo anche un rischio molto alto. Per il numero uno del club l’atteggiamento dei giocatori nel secondo tempo con il Cagliari è stato quasi un affronto, tanto da avere il timore di un tracollo con la Roma. «Abbiamo perso punti nel ritorno e concluso il campionato in una posizione non idonea, non si può vanificare il lavoro di un anno», le roventi parole del numero uno biancoceleste.
TUTTI IN BILICO, PETKO INCLUSO
La decisione di andare in ritiro non è stata presa bene né dalla squadra né dal tecnico che, inizialmente, non era d’accordo, tanto da farlo capire chiaramente durante la conferenza stampa post-gara di Trieste. «Ritiro? Non è il caso di stravolgere le abitudini della squadra proprio adesso...», le parole del tecnico di Sarajevo che, oltre ad essere di parere opposto, fanno anche capire quanto sia stato poco ascoltato. Qualche senatore dello spogliatoio ha tentato di evitare la spedizione fino in Umbria, forse proponendo Formello. La società però, stizzita e con la convinzione di dare una scossa, è stata irremovibile: ritiro a Norcia. E senza discutere. La dirigenza, conscia di aver commesso qualche errore di valutazione, non ha affatto gradito il comportamento in campo della squadra, soprattutto di alcuni big come Dias, Biava, Candreva e perfino Klose che in un momento così importante non hanno nemmeno provato a fare qualcosa. In discussione per i risultati anche Vlado Petkovic e se non dovesse conquistare la coppa la sua posizione potrebbe anche vacillare.
NESSUNO DAL PAPA
La decisione di andare in ritiro ha messo in seria difficoltà il programma-derby della settimana. Domani era prevista l’udienza da Papa Francesco, mentre venerdì prossimo dal presidente della Repubblica Napolitano. I giocatori lavoreranno sul campo, mentre ai due appuntamenti istituzionali la Lazio sarà rappresentata da una delegazione della società formata dai dirigenti con in capo Claudio Lotito.
