Autore Topic: Arrivederci a presto Fortitudo  (Letto 1536 volte)

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bak

Arrivederci a presto Fortitudo
« : Sabato 17 Luglio 2010, 18:32:52 »
Basket, l'eclissi della Fortitudo Bologna Troppi debiti, non ammessa in Lega2

BOLOGNA (17 luglio) - Il Consiglio federale della Federazione Pallacanestro, presa visione della relazione della Comtec non ha ammesso alla Legadue la Fortitudo Bologna e la Pallacanestro Vigevano. Ora le due società potranno richiedere di partecipare al primo campionato a libera iscrizione della propria regione, cioè la Prima Divisione. Durante la seduta del Consiglio il presidente Dino Meneghin ha ribadito, alla luce delle problematiche emerse anche nel mondo del calcio, la necessità della partecipazione della pallacanestro al tavolo tecnico che dovesse essere istituito per la riforma della legge 91.

A Bologna non c'erano molte speranze sulla sorte della Fortitudo, per la quale già l'anno scorso la Fip aveva avuto un occhio di riguardo permettendole di giocare nella A Dilettanti dopo la retrocessione dalla serie A e l'esclusione dalla Legadue per i cronici problemi finanziari, gli stessi che si sono ripresentati in questa stagione. Nonostante il pessimismo, un centinaio di tifosi ha atteso la sentenza davanti al PalaDozza di piazza Azzarita, organizzando anche una grigliata, e striscioni con il simbolo della squadra sono stati appesi sul palasport e sulla torre Asinelli.

E nonostante l'avversione al proprietario-presidente, l'immobiliarista Gilberto Sacrati (che per sanare la situazione debitoria avrebbe dovuto trovare 1,7 milioni) la tifoseria ha seguito con passione la Fortitudo anche in A Dilettanti (quasi sempre 4.000 persone al Paladozza), vinta all'ultimo secondo della quinta partita della finale dei play off contro la VemSistemi Forlì. Proprio la squadra romagnola e la Mazzeo Cestistca San Severo dovrebbero essere le ripescate in Legadue. Dunque sparirà o giocherà (a meno che non si trovi un'altra soluzione) in una categoria appena superiore a quella dei tornei dei bar, la Fortitudo dei tanti derby con la Virtus, la squadra in cui hanno giocato campioni come Carlton Myers e che è stata per un decennio tra le migliori in Europa.

Ha partecipato a due Final Four di Eurolega, ha vinto una Coppa Italia, due Supercoppa, due scudetti. L'ultimo appena cinque anni fa. La tifoseria più appassionata ha anche tentato una raccolta fondi con l'associazione Per amore sole per amore. Ha raccolto oltre duecentomila euro, ma ci voleva ben altro dopo i guasti fatti da Sacrati.

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Sia maledetto chi ha distrutto l'unica squadra di basket di Bologna.

Effe scudate a vita.
 

bak

Re:Arrivederci a presto Fortitudo
« Risposta #1 : Domenica 18 Luglio 2010, 12:15:22 »
Fortitudo, niente radiazione Giocherà in prima divisione
La squadra di Bologna, campione d'Italia appena cinque anni fa, estromessa dai campionati nazionali per la grave situazione debitoria. Out anche Vigevano. In Legadue ripescate Forlì e San Severo
di DIEGO COSTA

BOLOGNA - Non c'è stata la radiazione, per la Fortitudo basket Bologna. E non è detto che sia il male minore. Dopo la decisione della Comtec che ha bocciato i conti della società escludendola, per il secondo anno consecutivo - stavolta dopo una promozione conseguita sul campo - dalla LegaDue, oggi la Federazione ha costretto la società bolognese a ripartire dalla Prima divisione regionale (stessa sorte è toccata a Vigevano, al loro posto ripescate in Legadue Forlì e San Severo). Infliggendole il massimo della pena "tecnico" alla fine di una stagione per molti versi sconcertante. La "Effe" infatti, mai come in questo caso, sconta i peccati del suo presidente, Gilberto Sacrati, condannato oggi come ieri a rincorrere scadenze non rispettate, stipendi non versati, contratti non ottemperati. Perché sconcertante? Ma perché il primo dirigente è stato da tempo abbandonato. Dai tifosi, in primis, che da lunghi mesi lo hanno costretto a disertare il palasport; dalla squadra, in secundis, che proprio quando la stagione di A dilettanti entrava nel vivo, ha stilato un comunicato in cui annunciava di andare avanti solo per "spirito di corpo".

Quello stesso spirito di corpo che non è stato garanzia sufficiente dinanzi alla Federazione per rispettare il risultato sportivo; quello spirito di corpo che, cifre alla mano, conferiscono alla società ora sbattuta in fondo allo Stivale della palla a spicchi una media spettatori-incassi tra le più elevate d'Italia. Tutto inutile. La tifoseria ci ha provato, ha persino tentato di dare vita all'azionariato popolare, raccogliendo centinaia di migliaia di euro. Cifra impossibile da definire giuridicamente, in sede federale, evidentemente. Anche perché, di sicuro, non messa nelle mani bucate dell'attuale reggente societario. Mentre i giocatori ora saranno liberi di accasarsi dove preferiscono, i tifosi si spaccano: c'è chi ha da lungo tempo invocato il fallimento come unica via d'uscita, in uno sport dove il mercato dei titoli sportivi spinge in cima anche chi è finito all'inferno, in un battibaleno. Il calvario, invece, continua. Perché Sacrati resta inchiodato alle sue responsabilità, ai debiti da saldare, lui che ha messo in vendita il club a un euro, ma ben dopo la linea del traguardo sportivo della promozione. Avrebbe fatto bene dopo essersi distinto, un anno fa, come il presidente che ha firmato la doppia retrocessione, dalla A1 alla A dilettanti.

La storia del club più finalista degli anni '90, arrivato pochi anni fa al titolo di vicecampione d'Europa, comincia il suo declino allorché la bandiera Gianluca Basile, vinto lo scudetto a Milano (stagione 2004-2005), chiede di essere ceduto al Barcellona. Un anno ed è Seragnòli, il proprietario dei record, che si fa da parte. E' il primo segnale di un club "larger than life" come dicono gli inglesi. Arriva Martinelli, avventuriero abruzzese, l'uomo del fallimento a Roseto. Promette mari e monti, resta pochi mesi, se ne va dopo aver cacciato per bestemmia (!) il viceallenatore della Nazionale Frates ed essersi esibito in tagli a tutto spiano. Cede a Sacrati, immobiliarista... lo potete trovare seduto a molti tavolini dei bar più eleganti del centro. La gestione Martinelli è assai discutibile. Ma ha il pregio di "tagliare" una società troppo articolata (non ce ne voglia l'amico Pellacani... ma di un art director il basket può fare a meno). Bene, con Sacrati, sia pure con contratti a progetto, il club aumenta di dipendenti anziché mantenere un regime tornato sobrio. La disinvoltura con cui il presidente "esce la grana" fa persino pensare a "padrini" miliardari (come Consorte). Arrivano però secche smentite. E il pozzo-Sacrati si scopre che ha un fondo. Non prima di scelte scellerate, soprattutto il contratto al coach fantasma (cioè mai visto allenare a Bologna) l'israeliano Drucker.

Arrivano sponsor "finti", cioè marchi di persone che hanno la delega a trovare sponsor con i soldi. Non arriva invece "il parco delle stelle" avveniristica struttura sportiva ma non solo che Sacrati indica come l'oggetto per fare grande anche la Effe. Che, a un certo punto, diventa persino un "ramo d'azienda"...

Molte altre se ne potrebbero raccontare. Basti come chiosa, amarissima beffa, raccontare della vigilia dell'ultima stagione di A1. Quando in Lega si discusse sull'eventualità di disputare una stagione senza retrocessioni, indovinate quale fu la società ad opporsi... (17 luglio 2010)

Offline gazzaladra

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Re:Arrivederci a presto Fortitudo
« Risposta #2 : Sabato 24 Luglio 2010, 17:36:27 »
che fine triste.
Non chi comincia...ma colui che persevera.

Offline Eagles71

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Re:Arrivederci a presto Fortitudo
« Risposta #3 : Sabato 31 Luglio 2010, 15:11:03 »
Un vero peccato!
Ho sempre simpatizzato per le Aquile fortitudine.

...e nel maggio 2000 che accoppiata con Lazio e Fortitudo Campioni d' Italia
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!