Autore Topic: Lazio, Correa e l'ice in my veins: l'esultanza del Tucu stile Nba  (Letto 418 volte)

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Lazio, Correa e l'ice in my veins: l'esultanza del Tucu stile Nba
« : Giovedì 29 Ottobre 2020, 12:00:29 »
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La reazione al furto, lo sfogo e la rabbia di un'intimità violata. E poi c'è il campo, il pallone, la valvola di sfogo per chi si ritrova improvvisamente a vestire i panni del leader. Nel momento in cui anche il Covid sfonda la porta della tua seconda casa, Formello. Perché quando il talento ce l'hai, serve solo la giusta freddezza per mostrarlo al mondo. Il 'Tucu' europeo, nella notte più difficile, il Correa che serviva. Quello a tutto campo, applaudito da Inzaghi per un ripiegamento difensivo in più, ma soprattutto per quel jolly da fuori a sbloccare una Lazio rimaneggiata. E quell'esultanza, quella smorfia, quei gesti, apparsi ai più come qualcosa di insolito. Non è soltanto la foga del momento, l'adrenalina del gol, c'è un significato profondo e storico che arriva da oltroceano, presa in prestito addirittura da un altro sport.

ICE IN MY VEINS - Canotta dei Los Angeles Clippers, la palla a spicchi, la freddezza a ostentare il talento: quella passione del Tucu che dilaga verso il basket è stata la sua grande ispirazione dopo il gol al Bruges di ieri sera. Correa punta l’indice sulla parte interna dell’avambraccio, con enfasi, in favore di telecamera: col braccio ben steso verso il basso, la mano sinistra segna il numero tre, come fosse un canestro da fuori. E poco importa se non è valso i tre punti, ci piace pensare che D'Angelo Russell - guardia dei Minnesota Timberwolves e ideatore della speciale esultanza - abbia apprezzato. "I’ve got ice in my veins!", è la sua tipica esclamazione subito dopo un canestro da tre o dopo una magia, come quella del Tucu in Belgio. Il concetto esasperato del sangue freddo nei momenti decisivi, nel saper decidere quando conta. Quel talento da superstar, con quel pizzico di cattiveria costante che ti porterebbe a esserlo per davvero. Tucu come D-Lo nel basket, quando l’impressione da suscitare agli occhi del pubblico conta più delle cifre.

THE LAST TUCU - Le notti passate alla tv col berretto dei Clippers, coordinando l'orologio con Los Angeles per non perdersi le finals di Nba. E poi giù a vedere e rivedere 'The Last Dance', ad alimentare una passione per il basket che Correa porta con sé fin da piccolo. L'obiettivo adesso è caricarsi la squadra sulle spalle, la sua qualità e le sue stoccate decisive devono diventare ricorrenti. Con quella siringa nelle vene, a iniettarsi l'antidoto contro il veleno della discontinuità. Da vero iceman, da specialista di tiri e giocate da tre punti.

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