www.LaLazioSiamoNoi.itREINA 7: Lo specialista Vanaken lo spiazza dal dischetto. Due parate decisive nel secondo tempo su Dennis e Rits: sul tiro del primo la devia con le gambe, sul colpo di testa del secondo si allunga e mura con la manona. Coi piedi non sbaglia nulla, è un fattore.
PATRIC 5: Certe ingenuità, in Europa, si pagano il doppio: regala un rigore (che l’arbitro punisce severamente) al Bruges su un corner innocuo. Si disinteressa del pallone, guarda solo l’avversario, rimette in partita i belgi che non avevano fatto mezzo tiro in porta fino a quel momento. Aggiunge qualche errore in impostazione non da lui. Delude e viene sostituito all’intervallo.
Dal 46’ PEREIRA 5,5: Si è aggiunto in ritardo alla spedizione, dentro all’intervallo, mezzala e poi esterno di destra del 4-4-2. Entra in area con un tempismo perfetto, purtroppo cincischia in dribbling invece di concludere. Aveva sul destro il colpo del ko, non spara nemmeno a salve.
HOEDT 6,5: Una mezza sbavatura in tutta la partita, cioè quel fallo a centrocampo che gli costa il giallo. Non delude, sembra a suo agio da centrale della linea a tre, dopo l’esordio discutibile con la Samp ha dato risposte positive.
ACERBI 7: Uno così non delude mai, figuriamoci nella sfida Champions a cui la Lazio arriva coi giocatori contati. Dire che difende bene è limitativo, aveva inventato un lancio perfetto di 50 metri per Milinkovic, poteva diventare l’assist vincente. Non sbaglia un colpo, indomabile.
MARUSIC 6,5: Quinto di destra e poi terzino. Non arriva al meglio alla partita, è costretto a giocarla comunque tutta. Ordinato, dalla sua parte il Bruges non si rende mai pericoloso. Concentrato, bella risposta dopo i 42 minuti col Bologna.
MILINKOVIC 6,5: Ha sul destro l’occasione d’oro del 2-1, purtroppo centra Mignolet dopo uno stop magnifico, roba da calamita nello scarpino. Buona gara, senza Luis Alberto si assume ancora più responsabilità, guadagna falli preziosi e gestisce bene quasi tutti i possessi.
PAROLO 6,5: Cambia altri due ruoli in novanta minuti: parte regista, finisce a fare il centrale di difesa a destra. Mette l’esperienza al servizio della squadra, è attentissimo, anticipa e non si fa mai sorprendere alle spalle.
AKPA AKPRO 6,5: Il più dinamico del centrocampo, contrasta chiunque passi nella sua zona, parte mezzala e poi si piazza davanti alla difesa. Ha personalità, è intraprendente, prova a inserirsi centralmente, non si limita al compitino in interdizione. Si conferma utilissimo.
FARES 6: Il primo ammonito della Lazio, da quel momento il cambio - nonostante la panchina cortissima - è una questione di minuti. Rimane in campo un’ora scarsa di gara. Tiene la posizione, si sgancia meno rispetto a sabato scorso.
Dal 56’ MURIQI 6: Entra quando cominciano a mancare un po’ le energie, fa a sportellate, forse su un cross poteva tentare il colpo di testa piuttosto che la sponda aerea.
CORREA 7: Gol bellissimo per come conclude e anche per il modo in cui si era creato lo spazio per il tiro dal limite: fa scorrere la palla e schiena Mignolet a giro col mancino. Perla europea, serviva come il pane nella serata senza Immobile. Nel finale serve perfettamente Pereira, che purtroppo si addormenta e non ci prova nemmeno.
CAICEDO 6: Poco coinvolto, prova a rendersi utile nel solito gioco di sponda. Non ha nemmeno un’occasione per colpire, gioca condizionato da un problema alla spalla che lo costringe al cambio a metà secondo tempo.
Dal 68’ CZYZ 6: Esordio coi grandi, si piazza sulla sinistra, lui che di solito gioca da mezzala. Si sacrifica in un ruolo non suo e ci mancherebbe altro in un’occasione del genere.
ALL. INZAGHI 6,5: La Lazio si presenta in Belgio decimata, senza i big in ogni reparto, eppure regge botta e per poco non sfiora il colpaccio con metà rosa. In testa al girone dopo due giornate, forse di più non si poteva chiedere da una gara del genere.