www.calciomercato.comUna lettera della
Figc, a firma
Gravina, perché il calcio vuole far sentire la propria voce a Giuseppe Conte, che ieri ha diramato e firmato un nuovo dpcm. Questo
il grido d'aiuto del mondo calcistico al Governo: “Il nostro sistema calcio ha improntato, e impronta da sempre, alla prioritaria salvaguardia della tutela della salute tutta l’attività di posta in essere in questi difficilissimi mesi caratterizzati dalla emergenza epidemiologica da Covid-19. Avvertiamo però l’esigenza di evidenziare come il rispetto delle misure di consentimento e gestione della emergenza epidemiologica da Covid-19, pur comprensibilmente imposte da parte delle Autorità di Governo, stia arrecando un rilevantissimo danno economico alle società di calcio professionistiche che rischiano un vero e proprio default finanziario. Un mondo, per altro, che al di là del non trascurabile valore sociale, contribuisce in maniera rilevante al sistema economico del paese".
LA RICHIESTA - Prosegue così la lettera: "Si pensi, a tal proposito che, da dati ufficiali del Mef, la contribuzione IRPEF delle società sportive professionistiche nel 2018 è stato pari a 710,7 milioni di cui: 623,1 per la Serie A, 64,6 per la Serie B, 23 per la Serie C. Sono queste le ragioni che ci costringono a chiedere di prevedere che nel provvedimento di legge urgente in via di predisposizione per il ristorno dei settori colpiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020, vi siano adeguate forme di ristoro anche per le società di calcio professionistiche a serio rischio di sopravvivenza, anche per il venir meno dei ‘ricavi di botteghino’, e che restano ancora una volta interessate dalle limitazioni previste nel Decreto de quo”.
STIPENDI FLESSIBILI - Non solo le istituzioni, ma anche i club, in concreto, stanno pensando di muoversi. E, come scrive il
Corriere dello Sport, ?Gravina, a breve, varerà una normativa che, in presenza di un accordo tra il club e i propri tesserati, possa garantire flessibilità nel pagamento degli stipendi.
Non tagli, ma scadenze flessibili. E l’accordo tra le parti è essenziale per evitare punti di penalizzazione per chi non rispetta i termini fissati per corrispondere gli emolumenti. Il calcio si muove per evitare il default.