Autore Topic: Casagrande (ex Ascoli e Toro) si confessa  (Letto 628 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

feiez

Casagrande (ex Ascoli e Toro) si confessa
« : Mercoledì 10 Aprile 2013, 12:32:21 »
Casagrande: "Io drogato, alcolizzato, dopato. E ora, rinato"
Autobiografia-choc dell'ex attaccante del Toro, che oggi finalmente sta di nuovo bene
[1035] letture 
 Non era un mistero, che Walter Junior Casagrande  (oggi, nella foto accanto) avesse vissuto anni sregolati. Tutti sapevano che, ancora in tempi piuttosto recenti, fosse stato in pericolo di vita. Ma pochi, o forse nessuno, conosceva le dimensioni del dramma che ha vissuto l'attaccante ex Toro, fino ad oggi, quando l'uscita della sua autobiografia ha messo tutto in piazza. Il titolo dell'opera non é, infatti, un qualsiasi "Storia del calciatore Casagrande", ma "Casagrande e i suoi demoni".

Nei primi anni '80 l'allora punta del Corinthians entrò a contatto con le droghe. "A quei tempi, però", racconta, "ci andavo ancora piano: solo qualche canna e qualche preparato di cocaina". Poi arriva l'europa: il Porto, l'Ascoli e infine il Toro. Dal 1986 al 1993: pulito. Gli anni più scintillanti, quelli di un atleta professionista. O meglio, "pulito" per quanto potesse essere, per l'appunto...un calciatore professionista: "Doping, sì. Pur se dopo un po' mi sono rifiutato di continuare. Ci obbligavano a fare dell'iniezioni intramuscolo e il risultato era sbalorditivo". In quale squadra? C'entra forse il Toro? Questo l'eroe della Uefa 1991/'92 non lo dice.

Nel 1997 arriva il ritiro dal calcio e, con esso, il tracollo. Non é il primo né l'ultimo nell'ambiente ad essere rotolato giù per la china, ma certo lui é arrivato proprio al fondo. "Mi sentivo tremendamente vuoto e cercavo rifugio nella droga. In una sola sera ero capace di sniffare 3 grammi di cocaina e poi iniettarmi una dose di eroina, fumarmi una canna e bermi una bottiglia di tequila". La vita non aveva nessun valore: "Per 20 anni ho giocato alla roulette russa, copiando quella spinta all'autodistruzione che vedevo nei miei miti del rock, da Jim Morrison a Janis Joplin e Jimi Hendrix".
La tempra però non gli é mai mancata, se é vero che é sopravvissuto non ad una ma a ben quattro overdose. Infine, un intero anno passato in clinica. E oggi, finalmente, si può respirare e sorridere di nuovo, pensando a Walter Casagrande: "Mi sento rinato", assicura.

http://www.toro.it/press/view/2867